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Maria Esther Bueno è la donna di tutti i tempi

Maria Esther Bueno è la donna di tutti i tempi

Classe. Coraggio. Humor. Intelligenza. Questo, e molto altro, viene subito in mente a chiunque parli di questa grande donna e grande icona dello sport. Nei suoi 20 anni di carriera Maria Esther Bueno ha vinto 19 tornei del Grand Slam, si è aggiudicata 589 titoli ed ha giocato 21 partite in una settimana. Oltre a ciò, ha subito 20 interventi chirurgici, e dopo uno di questi, dopo avere partecipato a tre tornei nello stesso giorno, i dottori sentenziarono che non sarebbe più stata in grado di muovere il braccio.  Ciò accadde nel 1969. Nonostante ciò, la tennista riuscì a dimostrare il contrario e a metà degli anni '70 tornò in campo, vincendo il torneo giapponese nel 1974. “È stato il mio trionfo” spiega Maria. Da allora, infatti, non ha mai abbandonato lo sport. Maria è presente nel tennis in svariati modi, dalle scuole di tennis ai commenti delle partite.  Ma torniamo al 2016: Maria Esther è ambasciatrice Pirelli, commentatrice televisiva e sarà una delle persone incaricate di condurre il fuoco olimpico in occasione, appunto, dei prossimi Giochi Olimpici. 

Nel 1979 questa grande tennista fece il suo ingresso nel Tennis Hall of Fame e la United Press la elesse, tra tutte le discipline sportive, migliore atleta dell'anno nel 1959 e nel 1960. Ogni anno la sua attività aumenta.  Maria è una grande viaggiatrice, sia per lavoro che per partecipare a importanti eventi, come ad esempio i tornei di Wimbledon e la festa per il 90° compleanno della Regina d'Inghilterra.

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“È molto interessante sapere che non potrà mai più succedere che un atleta vinca tre tornei in sequenza, nello stesso giorno. Questa è una delle cose che la mia carriera mi ha regalato, e non è vi è nessun modo per ottenere lo stesso risultato. Anche la famiglia è stata molto importante: devo tutto ai miei genitori e a mio fratello. Mi piacerebbe che i miei genitori e mio fratello fossero ancora vivi per potermi vedere mentre porto la torcia olimpica,” dice Maria Esther con affetto,  e aggiunge orgogliosamente che la famiglia l'ha sempre sostenuta, garantendole una buona istruzione, che le ha sempre permesso di viaggiare da sola. “Ho lasciato il Brasile quando avevo 15 anni, con un biglietto di sola andata, senza denaro, e senza parlare nessuna lingua straniera. Tuttavia, questi non erano certo dei problemi. Era la mia routine” aggiunge Maria Esther. In quel periodo le donne potevano uscire accompagnate solamente da membri della famiglia, mentre lei, a 15 anni, viaggiava il mondo da sola e lavorava. 

Tuttavia, la più grande vittoria della tennista è stata quella di vivere per sette anni senza potere muovere il braccio destro, quando qualsiasi cosa provasse ad afferrare le cadeva inesorabilmente a terra. Dopodiché, il traguardo maggiore è stato quello di tornare a giocare e, ancora più importante, a vincere.  Forse il segreto di Maria Esther è il suo modo di affrontare la vita.  Per lei, infatti, programmare il futuro è semplice, diretto e profondo: “Imparare sempre. Provo ad imparare cose nuove tutti i giorni. Cerco di godermi tutte le opportunità che mi vengono offerte,” spiega. 

Con umiltà, Maria Esther spiega che l'esperienza l'ha resa consapevole del fatto che noi non sappiamo nulla. “Ovviamente, tutto ciò che faccio oggi, sia con le società che con il mio lavoro di commentatrice televisiva, deriva dal tennis, ma con modalità diverse,” precisa. Ora, nel 2016, sta nascendo un nuovo mondo e la tennista confessa che sta imparando in merito all'attività e al modus operandi delle società. 

E per quel che riguarda il ruolo di ambasciatrice di Pirelli? “Immaginate di avere 76 anni e di ricevere una proposta da una società come Pirelli, che ritiene che tu la possa rappresentare adeguatamente,” racconta con allegria. Un altro fattore positivo di questa nuova partnership in quest'anno dei Giochi Olimpici a Rio de Janeiro è la possibilità di rappresentare il monumento di Cristo Redentore, che Pirelli supporta dal 2014. Per Maria Esther Bueno questa è in assoluto la più bella cartolina del Brasile.