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Il mondo secondo Goop

"Senza glutine” è un'espressione magica nell'area West Hollywood di Los Angeles. Visitate un qualsiasi ristorante o bar di moda nella California urbana e state certi che il menù specificherà quali piatti contengono le fastidiose proteine e quali no.

Chi soffre di intolleranze potrebbe interpretare l'accuratezza di queste informazioni come un'espressione di empatia. In realtà, la ragione per cui i ristoranti vi prestano attenzione è in gran parte il risultato del movimento gluten-free. L'ultimo in una lunga lista di trend alimentari (nati in California) generati dall'ossessione del 21esimo secolo per una vita sana a 360 gradi.
Le celebrità fanno a gara per saltare sul carro. Esempio emblematico Alicia Silverstone, la star di Clueless, che già nei primi anni 2000 diventò l'ambasciatrice ufficiosa della dieta vegana. Nello stesso periodo l'attrice Demi Moore attribuì al suo regime alimentare “raw food” (una dieta vegana a base di crudi: verdura, frutta, succhi, frullati e zuppe) il segreto del suo fisico impeccabile e del suo aspetto eternamente giovane. 
Oltrepassando il regno alimentare, attraverso una piattaforma digitale chiamata Goop, avviata nel 2008, l'attrice premio Oscar Gwyneth Paltrow è riuscita a capitalizzare il trend del benessere. Quello che in principio era un blog sul quale l'attrice pubblicava ricette e post su temi come fitness e salute sessuale è cresciuto e diventato un'entità mediatica a pieno titolo e un e-commerce che vende cosmetici organici, vestiti e accessori. Aggiungete a questo la solida presenza di un milione di iscritti alla newsletter, più progetti di co-branding di alto profilo con il beneplacito di Valentino e Net-A-Porter, e capirete che si tratta di una formula vincente.
Nel corso di una decade, Paltrow e i suoi post sono stati costantemente derisi dai mass media. Il post del 2014 in cui lei si riferì alla rottura Chris Martin, frontman dei Coldplay, come a un “disaccoppiamento consapevole” è uno dei più celebri esempi. Alla fine, comunque, è l'attrice che se la ride, soprattutto quando va in banca. Nel 2016, Goop ha investito 15-20 millioni di dollari in capitale di rischio, notizia seguita dall'annuncio che la compagnia sarebbe diventata un business online di vitamine. Al momento, il mercato degli integratori alimentari Stateside è valutato a 36.7 billioni di dollari.
Paltrow non è stata l'unica attrice ad abbracciare il concetto di benessere e prodotti organici e trasformarlo in un'attività a scopo di lucro. Nel 2011, insieme Sean Kane, Christopher Gavigan e Maria Ivette P., l'attrice Jessica Alba ha fondato The Honest Company. Oltre alle vitamine, la società – valutata 1.7 billioni di dollari – vende prodotti atossici per la casa, l'infanzia, la cura personale e la pulizia. Il business dello stile di vita sano, centrato intorno a un'ambasciatrice guru che condivide trucchetti e suggerimenti personali, ha dato prova di essere una branca del business così profittevole che sia Paltrow che Alba, ultimamente, latitano dagli schermi.
Nell'aprile di quest'anno, la fondatrice e CEO di Goop ha annunciato che, a seguito di un meeting con l'editor-in-chief di Vogue America nonché direttore artistico di Condé Nast Anna Wintour, avrebbe presto proposto al suo pubblico online di 1 milione di visitatori mensili una nuova esperienza Goop: una rivista cartacea trimestrale che verrà pubblicata in collaborazione con Condé Nast. Il suo primo numero è programmato per settembre.
Ma le ultime mosse di Paltrow nel business non possono dirsi esattamente sorprendenti. L'approccio multicanale è il modello distintivo degli anni 2010: garantire la presenza su varie piattaforme permette a una compagnia di raggiungere la sua audience in ogni momento, ovunque e in ogni modo. Più i flussi di reddito sono elevati, maggiore è il potenziale di ritorno sull'investimento. Lo stesso approccio fu utilizzato da Condé Nast quando rilanciò la piattaforma editoriale Style.com come una destinazione e-commerce. La Condé Nast International Luxury Conference, conferenza annuale della casa editrice, sfruttò ulteriormente la ricchezza e il prestigio del brand, offrendo esperienze di vita reale raccontate dalle maggiori figure dell'industria della moda.
Il trend del multi-canale e delle conferenze ha influenzato una serie di società la cui attività principale ruota intorno ai media, progetti come VOICES di Business of Fashion, Future of Energy di Bloomberg e i summit di Forbes' 30 Under 30. Paltrow ha seguito a ruota: a giugno ha organizzato la prima edizione di In Goop Health, un simposio di 3 ore i cui biglietti costavano tra i 500 e i 1,500 dollari. Relatori di punta: la personal-trainer dei Vip Tracy Anderson, lo chef Seamus Mullen, lo psicoterapista Dr Phil e Paltrow stessa. 
Mentre il brand di Paltrow prospera e il capitolo cartaceo di Goop si colloca tra le presentazioni di magazine più attese dell'anno, l'attrice ha ancora un po' di desideri da spuntare dalla lista. A seguito di diverse apparizioni pop-up negli Stati Uniti – la più recente in collaborazione con grande magazzino di lusso Nordstrom – l'apertura di un negozio permanente sembra ormai inevitabile. A quanto pare, è un mondo Goop. E noi ci stiamo già vivendo dentro.