Calendario Pirelli

Quando il Calendario entra in libreria

Una serie di libri trasformano The Cal™ in una pubblicazione da sfogliare senza tempo

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Libri d'arte. Con la fotografia in primo piano, come strumento narrativo. Ancor prima che oggetti per collezionisti appassionati del Calendario Pirelli, le pubblicazioni che raccontano The Cal™ sono pietre miliari  nell'evoluzione del costume. Sfogliarli significa tuffarsi nel piacere del ricordo e nell'esplorazione delle origini di un mezzo espressivo. Cogliere il passato per interpretare un futuro che immagina ogni anno nuovi desideri e proiezioni oniriche. Racconti di moda, di cinema, di viaggio, sogni nel passato, sguardi nell'arte, storie di forti e iconiche presenze femminili. Ci sono diverse pubblicazioni che raccontano questo immaginario progressivo. C'è “Calendario Pirelli 1964-2004” edito da Rizzoli, e pure  “Calendario Pirelli 1964-2007”, pubblicato da Mondadori, o, ancora, “Calendario Pirelli Superstar”, Gremese Editore. Il più recente – e che quindi percorre l'intera storia del Calendario - “The Calendar, 50 years and more”, edito da Taschen. Non solo aggiornato, coprendo fino all'edizione 2015, ma anche sorprendente nell'impaginazione, comprendendo anche immagini di backstage che immergono il lettore nello spazio creativo del Calendario. In più ha testi in inglese, francese, spagnolo, tedesco e italiano. Nel libro di 572 pagine, con prefazione di Marco Tronchetti Provera e un saggio di Philippe Daverio, si inquadra il fenomeno Calendario attraverso le dichiarazioni dei suoi autori: da Terry Richardson a Peter Beard, da Patrick Demarchelier a Peter Saville, fino a Herb Ritts e Peter Lindbergh. Ma anche attraverso le interviste ai due art director Derek Forsyth e Martyn Walsh che, a cominciare dal 1963 fino agli ani Novanta hanno seguito la nascita del Calendario come idea editoriale, inserendolo nella storia della fotografia. 

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