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Il Gran Premio del Giappone dal punto di vista degli pneumatici: Suzuka, 5-7 Ottobre 2012

Paul Hembery: a Suzuka combinazione hard-soft per dar vita a più strategie

La storia

Quest’anno Pirelli porta al GP del Giappone le P Zero Silver hard e le P Zero Yellow soft. Un cambiamento rispetto allo scorso anno quando in pista scesero gomme medie e soft. In ogni caso, le mescole attuali sono più morbide rispetto alle soluzioni della passata stagione e offrono, come abbiamo potuto vedere negli scorsi Gran premi, maggiori performance. Questo dato non si è, però, sempre tradotto in un miglioramento dei tempi sul giro, a causa delle nuove regole tecniche che hanno rallentato leggermente le monoposto e le hanno avvicinate tra loro da un punto di vista della velocità. Gli stessi pneumatici raggiungono picchi prestazionali per un tempo più prolungato e Suzuka è uno dei circuiti che impegna maggiormente le gomme.

Al pari di Barcellona, su questa pista si registrano i più elevati carichi di energia per gli pneumatici P Zero, principalmente per la presenza di un gran numero di curvoni veloci come la 130R e la Spoon.

La 130R è la curva più veloce dell’intero campionato con i suoi 310 km orari in settima marcia, dove le gomme sono soggette a tre forze simultanee: carico aerodinamico, tenuta in curva e accelerazione. Qui si raggiunge una forza laterale di 3,1 g – che non rappresenta, comunque, il valore massimo poichè la 130R è una curva aperta. Mentre è nella curva 7, la Dunlop, che l’energia laterale raggiunge 3,4 g. Proprio per tali sollecitazioni meccaniche e termiche, non è insolito che la temperatura delle gomme possa superare i 110 gradi centigradi.

Le condizioni metereologiche possono rappresentare un problema in Giappone: in passato le qualifiche sono state addirittura posticipate alla domenica mattina a causa di piogge molto forti:  per questo, Pirelli porterà a Suzuka anche le intermedie Cinturato Green e le Cinturato Blue da bagnato.

Il commento di Paul Hembery, direttore Motorsport Pirelli:

“Suzuka è uno degli appuntamenti più impegnativi dell’intero calendario di Formula Uno per Pirelli. E lo è non solo dal punto di vista tecnico ma anche per la sua atmosfera unica. I fan giapponesi sono tra i più entusiasti e ci accolgono sempre con molto calore. Dal layout del circuito deriva, invece, la sfida tecnica: Suzuka è una pista classica per i piloti, per certi versi simile a Spa e Monza proprio per la presenza di alcune delle curve più affascinanti in calendario: curve impegnative che non consentono il più piccolo margine di errore. Sebbene a prima vista le mescole che porteremo quest’anno in Giappone possono sembrare troppo dure, non lo sono affatto. Nonostante le sollecitazioni su battistrada e struttura, le mescole portate sono perfettamente in grado di resistere alle forze importanti cui sono sottoposte, giro dopo giro. Saltare la soluzione intermedia tra le due mescole dovrebbe anche aumentare le opportunità di diversificare le strategie che, come già sperimentato nel corso del Campionato, possono dar vita a vittorie memorabili, o consentire a piloti partiti da posizioni sfavorevoli di ottenere ottimi risultati. L’anno scorso il Campionato piloti si è deciso in Giappone, ma la forte competitività cui abbiamo assistito indica che siamo ancora lontano dal poter immaginare a chi verrà assegnato il titolo. Questo ci farà stare con il fiato sospeso fino alla fine”.

L’uomo al volante ha dichiarato, Kamui Kobayashi (Sauber F1 Team), ha dichiarato: “Il Circuito di Suzuka è davvero speciale – e non solo perchè per me è il Gran premio di casa! Sono sicuro che molti piloti sono d’accordo con me – è un circuito molto tecnico ed è davvero eccitante corrervi. Una delle principali sfide è rappresentata dal fatto che è davvero difficile completare un giro perfetto. Se sugli altri tracciati sono sufficienti 20 o 30 giri per prendere familiarità con la pista, qui non ne bastano cento. E’ un circuito molto veloce dove l’asfalto genera molto grip: il che vuol dire che sarà abbastanza facile far lavorare le gomme, ma sarà anche difficile gestirle nelle lunghe distanze; inoltre, ci sono molte curve veloci che scaricano molto carico sulle coperture. E’ chiaro che per me il Gran premio di casa assume un valore diverso. I fan giapponesi sono fantastici e l’atmosfera che creano è unica. E la cosa bella è che non supportano solo me. Sono dei veri appassionati di Formula Uno in generale ed è per questo che sono molto orgoglioso di loro!”.

Il collaudatore Pirelli, Lucas di Grassi, ha commentato: “Guidare sul circuito di Suzuka è molto divertente ma è un tracciato non certo facile per le gomme: la prima parte del giro, ad esempio, è una lunga successione di curve dove gli pneumatici sono costantemente sollecitati con nessuna reale possibilità di raffreddarsi. In particolare, ci sono molte forze combinate che impegnano le gomme: quando le vetture entrano in curva ed accelerano, ad esempio, questo scarica molta energia sullo pneumatico. Per questo, in genere non si verificano problemi con il warm-up delle gomme ma ovviamente bisogna saperle gestire al meglio nel lungo periodo, in particolare quando la monoposto è carica di carburante. E’ stata un’ottima scelta portare la mescola dura in Giappone quest’anno: durante i test ho avuto modo di provare molto questo pneumatico ed è un prodotto molto versatile, con elevate prestazioni ma anche buona durata: un grande passo avanti rispetto alla mescola equivalente del 2011. La gomma morbida dovrebbe essere la scelta perfetta per le qualifiche e mi aspetto di vedere la gomma dura dare il meglio proprio in gara.”

Note tecniche sugli pneumatici

• Mentre la lunga successione di curve scarica molta energia sugli pneumatici, la natura scorrevole della pista fa sì che questo tracciato presenti la minore richiesta di trazione dell’anno. L’unica sezione in cui agli pneumatici è richiesto di fornire trazione integrale è tra l’uscita della curva 11 e la chicane finale. Anche l’impegno nelle frenate è relativamente basso.

• Lo pneumatico anteriore destro ha un compito particolarmente difficile in Giappone: nella curva 130R, ad esempio, su di esso si scarica l’equivalente di 800 kg di carico aerodinamico – alla massima velocità.

• Alti livelli di stress sugli pneumatici possono dar luogo a blistering se il set-up della macchina non è quello corretto. Questo fenomeno è il risultato di un accumulo di calore localizzato, in particolare sulla spalla dello pneumatico, quando si flette. Se non si interviene, riducendo le pressioni sullo pneumatico, parti del battristrada si possono staccare e questo incide ovviamente sulle prestazioni.

La scelta degli pneumatici sinora

PZero Red PZero Yellow PZero White PZero Silver
Australia Soft Medium
Malesia Medium Hard
Cina Soft Medium
Bahrain Soft Medium
Spagna Soft Hard
Monaco Supersoft Soft
Canada Supersoft Soft
Europa Soft Medium
Gran Bretagna
Soft Hard
Germania Soft Medium
Ungheria Soft Medium
Belgio Medium Hard
Italia Medium Hard
Singapore Supersoft Soft
Giappone Soft Hard

Pirelli in Giappone:

  • Proprio in Giappone lo scorso anno Sebastian Vettel è entrato a far parte dell’esclusivo dei campioni del Mondo di Formula Uno Pirelli, insieme a Alberto Ascari, Giuseppe Farina e Juan Manuel Fangio. Un altro Seb – ma questa volta è Sebastien Loeb – chiuse in Giappone nel 2008  il Campionato del mondo Rally: e proprio una delle quattro vittorie in WRC di Pirelli è stata registrata qui.
  • Pirelli Japan si è aggiudicata l’edizione 2010 del prestigioso premio Autobacs quale “Fornitore di pneumatici dell’anno”. Fondato nel 1947, Autobacs è un distributore di accessori per auto. Pirelli Japan ha vinto il premio per il suo successo nelle vendite con il P4, che è stato nominato best seller.
  • Gli pneumatici premium di Pirelli sono ai primi posti nelle vendite in Giappone, grazie all’interesse per la Formula Uno e alle performance eccezionali del mercato automotive giapponese. Le P Zero, in particolare, sono le gomme più richieste dal mercato, spesso per modificare le performance delle auto su cui sono montate, mentre il P Zero Trofeo è scelto per l’attività in pista.

Altre news da Pirelli:

  • Il test driver Pirelli Lucas di Grassi si sta preparando al primo assaggio dell’Australian V8 touring Car Championship. Di Grassi guiderà una Holden Commodore nella Gold Coast 600: una gara che mette a confronto i piloti locali con le star internazionali. Anche il precedente collaudatore Pirelli, Nick Heidfeld, prenderà parte alla competizione. Due settimane fa,  a Interlagos in Brasile, Di Grassi ha debuttato – ed è salito sul podio – con la sua sportscar Audi.
  • Pirelli si è aggiudicata il FIA European Historic Rally Championship con la vittoria al Rally d’Isola d’Elba in Italia. Utilizzando i P7 Corsa Classic, Massimo Pedretti ha regalato alla Lancia 037 Rally il primo titolo internazionale in 25 anni.
  • Lo spazio dedicato all’arte e alla cultura di Pirelli a Milano, Hangar Bicocca ospita “Unidisplay” dell’artista tedesco Carsten Nicolai. In un’installazione di oltre 50 metri si mescolano luce e suono in quello che l’artista stesso definisce “un nuovo concetto artistico”.