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Il Gran premio di Gran Bretagna dal Punto di Vista degli Pneumatici

Silverstone è uno dei circuiti più veloci e più impegnativi dell’anno per gli pneumatici, a causa della superficie abrasiva e della lunghezza del giro, seconda solo a quella di Spa-Francorchamps, in Belgio, in calendario quest’anno. Per il Gran Premio di Gran Bretagna sono stati nominati i P Zero Silver hard e i P Zero Yellow soft ma, con le temperature fresche, il cielo coperto e il meteo incerto, c’è la forte possibilità che nel corso del weekend entrino in azione anche i P Zero Blue intermediate e i P Zero Orange wet. Il circuito di Silverstone è stato oggetto di numerose modifiche nel corso degli anni: in questa stagione, il cambiamento più evidente è nel nuovissimo complesso dei box e del paddock dopo la curva Club – per cui tutti i numeri delle curve sono cambiati. Diamo un’occhiata ad alcune delle curve più impegnative …

IL CIRCUITO
La prima parte del circuito è molto veloce, con diversi cambi di direzione rapidi che mettono l’accento sugli pneumatici anteriori per trovare il miglior grip possibile.
Nella lenta curva 3 conta più il grip meccanico di quello aerodinamico; qui gli pneumatici posteriori devono avere il miglior contatto possibile con la superficie della pista per produrre la massima trazione. Anche l’ingresso in curva della monoposto è particolarmente importante in questo punto, con gli pneumatici soft, in particolare, che assicurano al pilota la massima precisione e il miglior feedback in questo settore molto delicato del circuito.
Alla Luffield, la migliore aderenza è vicino all’apice. I piloti si spostano, quindi, gradatamente verso l’esterno del circuito per prepararsi ad affrontare quello che era il corto rettilineo di partenza-arrivo.
La Copse è nota per avere delle irregolarità proprio al centro della curva, che vengono assorbite dalle spalle dello pneumatico per assicurare stabilità alla monoposto e garantire la superficie di contatto ottimale.
La Becketts è una serie di curve estremamente impegnative, con una velocità media di oltre 200 chilometri orari. Il carico aerodinamico e l’accelerazione laterale di 4G causano il surriscaldamento progressivo degli pneumatici, che superano i 120 gradi centigradi.
Dopo la curva Vale c’è un rapido cambio di direzione sinistra-destra, poi i piloti arrivano di nuovo alla Club dove vanno a cercare l’apice prima di tornare sull’acceleratore e affrontare un altro giro…

DIDCOT
Il Gran Premio di Gran Bretagna è la seconda gara di casa per Pirelli, dato che a Didcot – a soli 45 minuti di macchina da Silverstone – l’azienda italiana ha il suo centro logistico e di distribuzione per la Formula 1. Vi lavorano una quarantina di persone, inclusi 12 ingegneri assegnati ai Team e 19 installatori di pneumatici, il cui lavoro consiste nel montare gli pneumatici sui cerchi. Didcot ospita anche i 12 caratteristici camion nero-carbonio Pirelli: due truck di servizio, sette bisarche per il trasporto degli pneumatici e tre camion per il trasporto dell’hospitality.

Il commento del Direttore Motorsport Pirelli, Paul Hembery: “Per noi è importante avere una sede in Gran Bretagna, dato che otto dei 12 Team di Formula Uno hanno base lì: questo ci permette di garantire loro il servizio più rapido ed efficiente. Volevamo anche avere un centro di competenza in Gran Bretagna, per beneficiare del know-how di questo Paese e attrarre alcuni dei migliori ingegneri e altro personale, già abituati a lavorare in Inghilterra.”
Si tratta, tuttavia, di una comunità internazionale: tra i dipendenti che lavorano a Didcot, otto le nazionalità rappresentate e 10 i diversi idiomi parlati.
A inizio anno, Pirelli ha esaminato oltre 50 potenziali sedi nel Regno Unito prima di stabilire la sua sede a Didcot, nell’Oxfordshire, in una struttura che offriva la giusta combinazione tra spazio interno ed esterno, oltre a opportuni collegamenti stradali e aerei.
I 50.000 pneumatici Pirelli di Formula Uno sono prodotti a Izmit, in Turchia, e poi sono trasportati su strada a Didcot, una o due settimane prima di ogni gara europea. A Didcot, i codici a barre vengono confermati e gli pneumatici assegnati a ciascun Team, dopo l’attribuzione casuale dei codici da parte della FIA, il Governo dello sport.
Dopo ogni gara, gli pneumatici usati sono riportati a Didcot, dove vengono riciclati in un vicino impianto specializzato.
Didcot non si occupa solo di pneumatici da competizione per Formula Uno, GP2 e GP3, ma anche di quelli non da gara, che i Team richiedono con regolarità, tra cui quelli per galleria del vento, manifestazioni e prove al banco.
Per gli autisti dei camion Pirelli, Silverstone è il viaggio più breve dell’anno, solo 70 chilometri. Il tragitto più lungo dell’hospitality, invece, è quello per Istanbul, in Turchia: 3.100 chilometri tutti su strada.

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(Capo dell’ufficio stampa Prodotto e Motorsport)

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