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P Zero. Qualità e rinnovamento per equipaggiare le auto più prestigiose al mondo

Pirelli P Zero, il pneumatico progettato “artigianalmente”

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P Zero, sono gli pneumatici delle grandi auto sportive, dal 1987. Anche di quelle che si vedono al cinema o guidare dai grandi personaggi dello spettacolo: le varie Aston Martin di James Bond, la Lamborghini Gallardo gialla di Uma Thurman nel corto Mission Zero, la Ferrari LaFerrari verde di Jay Kay, frontman dei Jamiroquai e la Lamborghini Aventador di Kanye West. Loro, insieme ai tanti automobilisti che hanno scelto Pirelli e gli P Zero, sono andati veloci. Con le loro supercar e gli pneumatici che da trent'anni fanno la storia, quella storia che sembra destinata a non fermarsi.

Raccontare la storia dei P Zero vuol dire pure spiegare come Pirelli sia diventata leader mondiale nello sviluppo di pneumatici ad altissime prestazioni: innovazioni, ricerca continua e indicazioni dalle piste per le monoposto, dalle dune dei rally così come dalle derivate di serie. E poi la maniacale attenzione nella progettazione dedicata dei prodotti: grazie all'Interactive development process, mutuato dal mondo Motorsport, Pirelli riesce a strutturare lo pneumatico in funzione delle richieste del costruttore, che quindi è coinvolto in prima persona nello sviluppo dei “suoi” P Zero. Vere e proprie sinergie che, negli ultimi anni, hanno portato alla realizzazione degli pneumatici P Zero “su misura” per auto come la Lamborghini Centenario, LaFerrari, il modello Ferrari prodotto in solo 499 esemplari, la McLaren P1 e la Pagani Huayra, a cui sono indirizzate tre tipologie di P Zero (tradizionali, Corsa e Trofeo). L'eccellenza della progettazione Pirelli sta anche nell'intervento diretto, "artigianale", nella realizzazione dei prototipi. Insieme al lavoro delle macchine, l'industria milanese valorizza la Human Technology: l'immagine simbolo di questa scelta è quella dello "sgorbiatore", che realizza ancora a mano e in prima persona, aiutato da sofisticati strumenti di precisione, l'incisione del battistrada per gli pneumatici di prova. Un lavoro di intaglio, fatto di pazienza e accuratezza massimali. Roba da veri e propri artisti.

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Da lì in poi, gli pneumatici P Zero si evolvono mentre crescono le prestazioni delle automobili che li calzano: dopo la Ferrari F40, tocca alla Lamborghini Countach del 1988 e all'Alfa Romeo Sprint Zagato del 1989. Poi sarà la volta delle Maserati e delle Pagani. La prima storica e innovativa versione degli P Zero, nel corso degli anni, viene integrata da nuove tipologie: il System, il Corsa e il Corsa System, progettato nel 2010 con Lamborghini per la Gallardo LP 570-4. E poi le varianti Rosso, Nero, Silver, fino ai nuovi P Zero creati nel 2007, che grazie alle mescole speciali del battistrada e del tallone garantiscono all'auto prestazioni sportive ma anche grande comfort di guida. Duecentocinquanta omologazioni in nove anni, con partnership prestigiose: le versioni derivate più recenti sono quelle per la Porsche 911, la Lamborghini Aventador e la McLaren MP4-12C. Il meglio della categoria premium e prestige calza gli P Zero, fin dai tempi dalla Ferrari F40.

Il brand P Zero è pure la base di tutte le gomme da asciutto, a battistrada liscio, che Pirelli produce per le vetture di Formula 1®, di cui è fornitore in regime di monogomma a partire dal Mondiale del 2011. Il nuovo regolamento per il mondiale iniziato domenica 20 marzo 2016 sul circuito di Melbourne ha portato a cinque le mescole slick disponibili, differenziate dal colore sulla spalla. La grande novità è la Ultrasoft, caratterizzata dal colore purple, viola, che ha sostituito come mescola più morbida la Super Soft, di colore rosso. Poi, si sale gradualmente verso le mescole più dure e resistenti: la Soft (gialla), la Medium (bianca) e infine la Hard (arancione), ideale per i circuiti più usurante per gli pneumatici.