Pirelli alla Cape Epic, la leggendaria gara di mountain bike
Affrontare la natura impervia del Sudafrica. Superare i propri limiti. Iscrivere il proprio nome nel libro delle leggende. Questa è l'Absa Cape Epic, la gara di mountain bike più incredibile al mondo. Si corre a marzo in sette tappe (più il prologo), per un totale di 647 chilometri, con 15.550 metri di dislivello.
La partenza è Città del Capo e l'arrivo è nella Val de Vie, si corre in coppia e bisogna toccare insieme il traguardo (viene preso il tempo del secondo arrivato), dopo aver affrontato strade pietrose e difficili sentieri immersi nella vegetazione. Le temperature sono vicine ai 40 gradi, su per salite che toccano il 20% di pendenza e giù per discese mozzafiato, in cui non sono consentite distrazioni.
Nelle 650 coppie che ogni anno prendono parte alla gara ci sono i migliori professionisti (maschili e femminili) al mondo, ma anche degli amatori: entrano attraverso un sorteggio e possono mettersi alla prova in quello che da molti viene definito Il Tour de France della mountain bike o, come la stessa Cape Epic si definisce nel claim, The race that measures all, la gara che misura tutto.
La corsa, unica nel suo genere per la formula (a tappe e in coppia), il percorso e i paesaggi, è diventata un evento fondamentale nel panorama cross country, che di fatto apre la stagione mountain bike. C'è, ovviamente, Pirelli, a supportare sia i team ufficiali sia gli amatori. Oltre ai mountain biker, la cui resilienza è continuamente testata nelle otto, faticosissime tappe, anche le gomme delle biciclette sono messe a dura prova: alla Cape Epic 2019 Trek, gommata dalla P lunga, è stato l'unico top team a non aver forato mai durante tutta la gara.
Del resto in una competizione che è una sfida dei propri limiti, un incontro con la natura e una prova estrema, non può certo mancare Pirelli, che da sempre è capofila nella rincorsa all'innovazione e all'eccellenza. Avere delle gomme affidabili nelle gare cross country è importante; averle alla Cape Epic è assolutamente determinante. Non solo perché si può passare dalla roccia, alla sabbia, al guado di un fiume in poco tempo, ma soprattutto perché sulle impossibili strade sudafricane il supporto tecnico non è sempre disponibile, e per la maggior parte del tempo gli atleti sono da soli. Pure psicologicamente, sapere di partire con gomme Pirelli è un'iniezione di fiducia per i mountain biker che si preparano alla corsa.
I nomi delle tappe contribuiscono a evocare l'atmosfera epica che si respira tra le montagne sudafricane: dallo stage 2, Forgive my sins, fino ai tostissimi stage 5 e 6, The only way is up e Into the wild, entrambi con quasi 3.000 metri di dislivello. La quinta tappa è il vero spartiacque tra chi è in grado di arrivare al traguardo finale e chi invece deve arrendersi, mentre nella sesta i mountain biker attraversano una riserva naturale in cui abitano zebre, giraffe e altri animali selvatici. Servono coraggio, sangue freddo e una colossale forza mentale e tecnica per arrivare al traguardo della Val de Vie.
Tra una tappa e l'altra gli amatori dormono in tenda, tutti insieme, perché l'Absa Cape Epic è una competizione, e tra le più dure, ma è prima di tutto una sfida a sé stessi e ai propri limiti.