Affresco della Romagna tra curve e luoghi della memoria | Pirelli

Affresco della Romagna tra curve e luoghi della memoria

Affresco della Romagna
tra curve e luoghi della memoria

Terra di gente semplice, dedita alla famiglia e al lavoro: l'Emilia-Romagna è da sempre fonte di attrazione per i turisti grazie ai suoi paesaggi molteplici e variegati e al fascino della ricca e millenaria tradizione regionale.

Laddove l'Emilia si fonde con la Romagna sorge Imola, scenario del quinto round stagionale del Campionato Mondiale MOTUL FIM Superbike 2016: i 4936 metri dell'Autodromo Internazionale “Enzo e Dino Ferrari” ospiteranno dal 29 aprile al 1° maggio le gesta delle massime derivate di serie.

Posizionato lungo l'antica via Emilia, il centro abitato di Forum Cornelii – questo il nome latino di Imola – si è sviluppato adattandosi perfettamente al suo territorio, delineato dalle rive del Santerno e dalla vicinanza con le alture bolognesi: il suo simbolo indiscusso è la Rocca Sforzesca, risalente al XIII secolo ed utilizzata come carcere fino al secolo scorso.

Da qui può partire il tour ideale per il motociclista che vuole spingersi, magari in sella alla propria sport touring, in un'avventura alternativa su due ruote fuori dai cancelli dell'Autodromo Internazionale, prima lungo il Santerno poi sulle pendici di quell'Appennino che si inerpica verso l'alto, tra curve e boschi, e sembra non avere mai fine.

Addentrarsi nell'Appennino Tosco-Emiliano dà la possibilità di ammirare gli scenari del Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola, l'unica formazione interamente gessosa presente in Europa e scenario di tante vicissitudini durante la Seconda Guerra Mondiale, con l'attestazione della Linea Gotica dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943.

Gli eventi del conflitto sono ancora ben visibili nei paesi immersi nel verde dell'Appennino e nella mentalità degli emiliano-romagnoli: il primo centro tutto da scoprire in sella alla propria moto a pochi chilometri da Imola è Borgo Tossignano, divenuto famoso per l'occupazione nazista e per i pesanti bombardamenti alleati ma non solo. 

Nonostante le distruzioni il centro abitato è lentamente risorto e conserva i ruderi della sua Rocca, accessibili comodamente dalla strada principale del paese. Dopo pochi minuti di guida, nascosto tra le alture, si trova Castel del Rio, centro che sorge lungo le pendici della Vena del Gesso nei pressi del Monte Battaglia, famoso per l'omonima Rocca e per essere stato la sede di alcuni tra gli scontri più aspri tra il 1944 e il 1945.

Castel del Rio custodisce alcuni piccoli e preziosi luoghi della memoria, come i ruderi del Castello di Cantagallo o il famoso Ponte Alidosi, una piccola perla di architettura rinascimentale: costruito alla fine del Quattrocento, è stato realizzato con un'unica arcata di 42 metri e ospita al suo interno cinque stanze. La sua particolare conformazione a schiena d'asino consente il passaggio di veicoli e motocicli e permette di ammirare a 360° la valle disegnata dal corso del Santerno e di godere delle bellezze paesaggistiche da un punto di vista sicuramente inusuale.

Tra il Santerno e il Senio, verso l'estremità del Monte Battaglia, si trova Casola Valsenio, piccolo centro abitato insignito della prestigiosa Croce di Guerra al Valore Militare: qui è possibile visitare il suggestivo e commovente Monumento alla Resistenza, opera in bronzo firmata da Aldo Rontini e inaugurata nel 1988 al termine di una serie di scavi archeologici e lavori edili per la messa in sicurezza della Rocca.

A pochi passi dal Monumento si trova Ca' Malanca, famosa località situata a 720 metri di altitudine dalla quale poter ammirare uno dei panorami più suggestivi di tutto l'arco appenninico, fino a perdita d'occhio.

Con un piede in Toscana e uno in Emilia-Romagna e con gli occhi pieni di paesaggi mozzafiato ci si può fermare per una sosta dai sapori tipici dell'entroterra e pregustare un piatto di cappelletti ripieni o di strichetti conditi con ragù di carne. Per i più golosi si può fare incetta di ravioli dolci ripieni di marmellata o di squisita brazadèla imolese, una ciambella tipica dalla forma ovale al retrogusto di limone.

Prima di fare ritorno verso Imola si può decidere di proseguire fino a percorrere anche le curve decise del Passo della Futa, uno dei tratti più avvincenti che collega Firenze con Bologna, sul quale potersi divertire ed ammirare le bellezze dell'appennino. Ultimato nel 1759 per volontà di Francesco I di Lorena, Granduca di Toscana, l'ex Statale 65 è ancora oggi un'importante via di comunicazione per i paesi arroccati sulle pendici tosco-emiliane: da qui si può rientrare in Emilia-Romagna passando dall'Alpe di Monghidoro, un'area al confine tra Toscana ed Emilia-Romagna frequentata da tanti motociclisti amanti del verde e delle gite fuori porta e, secondo alcune tradizioni locali, abitata da simpatici folletti.

L'Autodromo Internazionale “Enzo e Dino Ferrari", immerso nel polmone verde del Parco delle Acque Minerali, ospita al suo interno una meta di pellegrinaggio per tanti tifosi: nel pressi del Tamburello si trova infatti il Monumento ad Ayrton Senna (1997), opera dell'artista Stefano Pierotti.

Figlio del Secondo Dopoguerra, il circuito viene inaugurato il 25 aprile 1953 con il Gran Premio Coni. Da quel momento in poi Imola diventa sinonimo di amore per i motori, il cui nome attira ogni anno migliaia di appassionati sulle rive del Santerno.

In seguito ai tragici eventi del 1994 la struttura romagnola ha subìto lavori di riqualificazione ed incremento delle misure di sicurezza, seguiti da un'altra serie di opere di ammodernamento tra il 2006 e il 2008 firmate da Hermann Tilke.

Dopo le ultime modifiche alla Variante Bassa, Imola ha ospitato il ritorno del Campionato Mondiale Superbike nel 2009, con gara-1 vinta da Noriyuki Haga (Ducati Xerox Team) davanti a Max Biaggi (Aprilia Racing) e al compagno di squadra Michel Fabrizio (Ducati Xerox Team).

Il laziale Fabrizio si è poi imposto nella seconda manche davanti a Haga e al compianto Marco Simoncelli (Aprilia Racing). Nel 2015 entrambe le gare sono state vinte da Jonathan Rea (Kawasaki Racing Team), poi Campione del Mondo al termine della stagione.