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The Cal™ 2018: lo styling

Intervista allo stylist Edward Enninful

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In che modo è stato coinvolto nel progetto del calendario di quest'anno?

Tim mi ha chiamato e mi ha detto che stava lavorando a un progetto per Pirelli. Mi ha chiesto se mi interessava e naturalmente, trattandosi di Pirelli e di Tim Walker, non ci ho pensato due volte. Ho accettato, e Tim mi ha spiegato di cosa si trattava e ne sono rimasto completamente conquistato. Sembrava un'idea semplicissima, riraccontare Alice nel paese delle meraviglie con personaggi tutti di colore. È questo il bello di Tim, solo lui è capace di escogitare qualcosa di così incredibile. E l'idea mi ha entusiasmato al punto che da quel momento per me è stato un progetto appassionante.

E i mondi di Tim sono tutti fantastici e mitici.

C'erano dei disegni stupendi e Tim sa trovare le parole giuste: “Per Alice e per il cast pensa agli anni '80 e allo stile giapponese”, mi dice, e io allora penso a forme staccate dal corpo, a grandi spalle, vite ben strizzate, e lavoro con i toni dei marroni e cerco di evitare determinati colori. Per cui è stato un viaggio magico, ed è tipico di Tim, ma questo è stato veramente incredibile, sono felice di essere stato coinvolto.
Penso che questa rivisitazione sia perfetta per i tempi in cui viviamo, con quello che succede nel mondo e tutti i discorsi sulla diversità. Questo progetto ha permesso a Pirelli di inserirsi veramente nel dibattito. È un altro motivo per cui ho trovato così geniale questa partnership con Tim e Pirelli, il progetto è perfettamente in linea con lo zeitgeist.

The Cal™ 2018: lo styling 01
The Cal™ 2018: lo styling 01

Ha provato una sensazione di forte coesione, collaborando con Shona e Tim e decidendo gli abiti?

Su alcuni ho collaborato con Shona, perché dovevamo creare un mondo in cui i vestiti avevano elementi di costume ma erano comunque inseriti nel mondo reale. Puff, per esempio, indossa un completo rosso favoloso e porta ai piedi un paio di suoi stivali. Naomi ha una sorta di gabbia con sotto uno strato di lattice, era importantissimo che tutto si rapportasse anche al mondo di oggi. Le carte sono in scarpe da ginnastica, per cui è stato un bel balletto tra me e Shona.

L'impulso creativo di voi tre è stato molto motivante.

Quando sei sul set, c'è sempre una ricerca per trovare l'immagine giusta, e ho avuto l'impressione che Tim ci sia riuscito nei primi 20 minuti. In seguito ne abbiamo parlato, a volte quella ricerca può richiedere mezza giornata, a volte due giorni, ma poiché quel mondo era stato attentamente pensato fin nei minimi dettagli, nell'attimo stesso in cui Alice è stata “ingabbiata”, l'immagine era già pronta, il che succede di rado.

È soddisfatto del cast?

È stato un sogno poter conoscere alcuni dei miei eroi, come Whoopi Goldberg, RuPaul e Puff, un cast incredibile, e solo Pirelli può radunare tutte queste persone. Ho parlato con ognuno di loro e tutti hanno una grandissima considerazione di questo Calendario. Quando Whoopi è stata chiamata, la sua reazione è stata “Oddio, proprio io?”. Tutti sono stati entusiasti di partecipare. Ricordo che a un certo punto Puff ha commentato: “Questa sarà una cosa veramente incredibile, tutti quelli che non sono qui saranno arrabbiatissimi o gelosissimi”. Ho avuto l'impressione che per qualche giorno fossimo come in un bozzolo molto fervido, e credo che sia in questi casi che si ottiene il lavoro migliore, quando c'è quella profonda concentrazione.

The Cal™ 2018: lo styling 02
The Cal™ 2018: lo styling 02

Lei ha affermato: “Non posso semplicemente arrivare e buttare vestiti a caso in una fotografia, devo avere un'idea del personaggio, di chi è, da dove viene. È quasi come un gioco da bambini, hai le tue bambole e crei dei personaggi, e la moda in questo mi ha assecondato”.

Se ho un personaggio le possibilità sono infinite, come nel caso di Tim che mi chiama per dire: “Alice, riraccontata con un cast nero”. Riuscivo già a vederla, riuscivo a vederla ambientata in tutte le scenografie e posso dare molto di più a un'immagine se ho un'idea del personaggio. Per me è la cosa più importante, il personaggio viene prima di tutto il resto.

Duckie (Thot) è incantevole.

Duckie è stata spettacolare, magica. Ha una sorta di qualità ultraterrena, ti sfugge tra le dita, è presente ma è anche in un'altra dimensione, ed è la dote delle grandi star. È stata assolutamente incredibile, imperturbabile, sempre nel personaggio, sempre Alice. Ricordo che Tim mi ha chiamato per dire: “Senti, sto pensando a questa ragazza”. E io gli ho risposto: “È proprio il tipo che ti serve” e il giorno dopo ho ricevuto una email in cui mi diceva che avevo assolutamente ragione”.

Quanto è importante sognare nel mondo d'oggi?

Credo ancora nel potere della fantasia e della creatività. Penso che ora più che mai, con il mondo nello stato in cui si trova, ci sia bisogno di fantasia e di sogni.
C'è un bisogno di evasione. Ci dev'essere qualcuno che ci offra una fuga dalla dura routine quotidiana del mondo, quindi adesso più che mai abbiamo bisogno di sognare.