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Head-up: come un accessorio per aerei da guerra aiuta la guida

All'inizio era solo per visualizzare altitudine, velocità e sistemi di puntamento degli aerei, ora è possibile avere proiettate tutte le principali informazioni relative alla guida di un'auto senza distogliere gli occhi dalla strada.

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Tra gli accessori che sino un decennio fa sembravano fantascienza e oggi sono diventati accessibili - non soltanto su ammiraglie e auto premium – c'è l'Head-up display o HUD (ma alcune Case lo hanno ribattezzato con un proprio acronimo): si tratta del dispositivo che proietta di fronte agli occhi del conducente i dati salienti permettendo di non dover distogliere lo sguardo dalla strada per leggere la strumentazione. Una soluzione geniale che non è nata per le vetture. Il termine Head-up display (letteralmente "Su la testa!") fu coniato per la prima volta nel 1958 quando Rank Cintel e la Royal Aircraft Establishment, un istituto di ricerca fondato su iniziativa del Ministero della difesa britannico, decisero di sviluppare un dispositivo che in realtà era già utilizzato in forma rudimentale sin dai primi Anni ‘50 sui jet da combattimento. Serviva per visualizzare l'altitudine, la velocità e i sistemi di puntamento delle armi tenendo sempre lo sguardo fisso davanti a sé, con indicatori sulla parte anteriore del tettuccio della cabina.

IL DEBUTTO IN FORMULA INDY

Dopo ulteriori sviluppi in campo aeronautico, sia militare sia civile, l'HUD venne sperimentato nel settore automobilistico nel 1988 da GM su una safety car del campionato Indy, la Oldsmobile Cutlass Supreme. Successivamente, altre Case quali Nissan, Toyota, Chevrolet hanno iniziato a lavorare su questo sistema e oggi sempre più modelli in commercio lo offrono come contributo alla sicurezza attiva. L'Head-up display è in sostanza un sistema in grado di proiettare su uno schermo o sul parabrezza, all'interno del campo visivo del conducente, molte informazioni relative alla guida : velocità, indicazioni del navigatore, segnalazioni dei sistemi di assistenza, limiti vigenti e in alcuni casi anche le chiamate in entrata come la musica che si sta ascoltando. Nonostante questa tecnologia possa sembrare una distrazione, gli HUD sono accuratamente progettati per essere quasi invisibili quando non vengono guardati direttamente.

LE DUE SOLUZIONI

Tutti i sistemi sul mercato si riconducono a due soluzioni tecniche: la prima, più economica e forse meno elegante a livello estetico, sfrutta un piccolo schermo trasparente che si alza dal cruscotto davanti al pilota su cui vengono riflesse le informazioni. L'esordio tra le vetture di fascia non premium avvenne una decina di anni fa con la prima generazione dellaPeugeot 3008 mentre oggi è possibile trovarlo anche su modelli di segmento inferiore insieme ad altre dotazioni di sicurezza attiva. La seconda tipologia, più sofisticata, proietta invece le grafiche direttamente sul parabrezza con un piccolo modulo olografico posto sulla parte superiore del cruscotto. In questo caso, l'effetto creato fa sembraredati e indicazioni sospesi qualche metro più avanti rispetto al veicolo, permettendo al guidatore di riposizionare lo sguardo il più velocemente possibile. Questo è arrivato addirittura prima dell'altro, verso la fine del decennio scorso, trovando larga diffusione sui modelli Bmw dalla Serie 7 a scendere, e poco dopo anche su quelli di Mercedes e Audi.

Head-up: come un accessorio per aerei da guerra aiuta la guida
Head-up: come un accessorio per aerei da guerra aiuta la guida

LA REALTÀ AUMENTATA

Dal debutto, le potenzialità dell'Head-up display sono state ampliate integrando altre tecnologie come la realtà aumentata che funziona grazie all'interazione con telecamere e sensori di sicurezza. Grazie a questi ultimi, è possibile proiettare indicazioni che sembrinodisegnate sull'asfalto, trasformando l'HUD in una sorta di navigatore tridimensionale, integrando segnali di pericolo ed evidenziando ostacoli. L'evoluzione passa anche attraverso un ampliamento del campo visivo, che non si limita più alla porzione di spazio davanti al conducente ma può allargarsi all'intero parabrezza, sovrapponendo immagini create artificialmente a ciò che si vede realmente. Così, ad esempio, gli HUD evoluti possono mostrare al conducente ciò che è nascosto ai suoi occhi, come ostacoli o piccoli animali, facendo praticamente "sparire" il cofano grazie alla proiezione delle immagini catturate dalle telecamere esterne. E siamo solo all'inizio, se pensiamo che la soluzione tecnica per l'auto ha meno di quindici anni.