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Andare più piano per vivere meglio, ecco la #slowdownchallenge

Secondo il Fondo per la Sicurezza Stradale dell'ONU, la qualità della vita a livello globale migliora grazie a una mobilità più verde e a una riduzione della velocità cittadina

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In occasione del Forum Internazionale dei Trasporti tenutosi a Lipsia, il Fondo per la Sicurezza Stradale delle Nazioni Unite ha presentato il suo Annual Report 2021, “Making an impact: safer roads, improved lives”. Come sottolineato dal titolo, durante questi dodici mesi il Fondo si è impegnato nella realizzazione di interventi stradali in Paesi a reddito medio e basso in grado di apportare significativi miglioramenti alla qualità di vita degli abitanti. Il documento evidenzia che una mobilità più verde, pulita e sicura contribuisce ad aumentare in maniera effettiva il benessere delle comunità coinvolte.

Costituitosi nel 2018, il Fondo per la Sicurezza Stradale opera attraverso una rete di partnership globali, che prevede la partecipazione di attori istituzionali e soggetti privati. Fra i membri, si annoverano agenzie specializzate delle Nazioni Unite, istituzioni europee e gruppi industriali, tra cui Pirelli, nella doppia veste di partner e finanziatore.
 
Le attività promosse e sostenute dall'ente si collocano all'interno dell'Agenda 2030 dell'ONU per lo Sviluppo Sostenibile, prendendo in considerazione due dei trenta obiettivi specifici. Il primo si prefigge di dimezzare le morti causate dalla circolazione stradale entro l'anno di riferimento, il secondo invece si concentra sul miglioramento stradale attraverso un accesso e un utilizzo intensivo della mobilità alternativa. 

Nel 2021 il Fondo ha finanziato 25 progetti in 30 Paesi tra Africa, America Latina e Medio Oriente, investendo in sistemi di sicurezza stradale che garantiscono alla popolazione la possibilità di muoversi in spazi e città vivibili e non pericolosi: una richiesta da parte dei cittadini che è parsa sempre più urgente, complice l'esperienza pandemica vissuta.

Il gruppo Pirelli ha da tempo dimostrato interesse nei confronti dei temi affrontati dall'iniziativa e il contributo dell'azienda al Fondo testimonia questa volontà. «Pirelli ha sempre privilegiato, e continua a privilegiare, la sicurezza e la sostenibilità in tutti gli aspetti delle operazioni. Attraverso l'adesione al Fondo delle Nazioni Unite per la Sicurezza Stradale, una partnership globale fra governi e altre imprese, l'impegno del brand può spingersi oltre, generando un impatto duraturo nell'agenda internazionale per una mobilità sicura e sostenibile nei Paesi in via di sviluppo», ha dichiarato Marco Tronchetti Provera, CEO ed executive vice-chairman di Pirelli. 

Nel 2021, come cita il Report, Pirelli ha preso parte anche alla campagna di comunicazione e awareness raising, riassunta nell'hashtag #slowdownchallenge, organizzata dal Fondo nell'ambito della sesta settimana per la Sicurezza Stradale delle Nazioni Unite.

La velocità alla guida è infatti una delle cause della maggior parte degli incidenti stradali, che diminuirebbero del 30 per cento se quest'ultima venisse ridotta di soli cinque punti percentuali, come ricordato in un video promozionale da Filippo Bettini, Sustainability and Future Mobility Officer di Pirelli e membro dell'Advisory Board di UNRSF.
 
Lo sviluppo di prodotti innovativi, altamente tecnologici, consente al brand di apportare un miglioramento concreto alla sicurezza stradale, interpretando al meglio la visione del Fondo: dai sensori Cyber Tyre in grado di fornire al conducente informazioni in tempo reale sullo stato delle gomme agli pneumatici Seal Inside, che permettono di proseguire la marcia anche in caso di piccole forature, e a quelli Run Flat, ideati per mantenere la stabilità del mezzo in condizioni di perdita repentina di pressione.

Il team Pirelli è stato premiato con il primo posto per aver totalizzato 2157 chilometri camminando, utilizzando la bicicletta o nuotando, rispondendo così attivamente alla #slowdownchallenge. Un coinvolgimento significativo, evidenziato anche da Matthew Baldwin, Vicedirettore Generale del Direzione Mobilità e Trasporti della Commissione Europea, che sottolinea come il raggiungimento di una mobilità più sicura nelle città dipenda non solo dagli sforzi degli individui ma anche da quelli delle aziende.