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World: power to the people

Con l'arrivo degli anni Settanta, quell'esplosione si è trasformata in una vera e propria rivoluzione. Alle libertà creative, politiche, sociali e sessuali, si sono aggiunte nuove possibilità di viaggiare e una nuova libertà di movimento. Era come se, improvvisamente, la rapidità del progresso tecnologico avesse allentato i freni, a partire dall'avvento della pillola anticoncezionale. Così tante libertà, così tanta musica, così tanto di tutto, con grande sorpresa e preoccupazione dei governi e dell'establishment, che sono stati presi in contropiede.

Un'esplosione di colore
Un'esplosione di colore

È arrivata come un'esplosione di colore in un mondo che prima era grigio; qualcosa che sarebbe piaciuta all'artista della copertina di questo numero, il pittore astratto John Armleder.

Eppure, se pensiamo ai giorni nostri, quello che sta accadendo somiglia agli anni Sessanta, però amplificato. A ogni angolo, un computer. Una mobilità alla portata di tutti. Internet e social network su scala globale. Non abbiamo mai goduto di così tante libertà e non abbiamo mai avuto un potere così grande; certamente non c'è mai stata un'altra epoca storica in cui la creatività ha influenzato ogni aspetto della nostra vita quanto oggi. 

La tecnologia rende liberi
Esiste un prezzo da pagare per tutto questo? Certo. Abbiamo rinunciato, collettivamente, a una buona fetta della nostra privacy. Però, a quanto pare, lo abbiamo fatto di buon grado, perché i benefici superavano chiaramente i lati negativi e infatti la vita è migliorata.

Oggi, ricordiamolo, possiamo comunicare praticamente con chiunque, in qualunque luogo. Accedere a informazioni e contenuti gratuitamente è diventato la norma. Possiamo ordinare un prodotto la mattina e riceverlo la mattina successiva, o addirittura il giorno stesso, senza lasciare la casa o l'ufficio. Intanto la personalizzazione degli oggetti, dalle automobili alle scarpe sportive, è ormai standard.

La tecnologia non ci ha solamente reso liberi, ci ha messo nella posizione di fare più cose e raggiungere più obiettivi rispetto alle generazioni passate: quel potere ci è stato conferito dalla comunicazione e dalla connettività. Lavorare come membro virtuale di una squadra sparsa in tutti gli angoli del pianeta? Cercare un impiego online? Trovare gli ultimi sviluppi di una cura medica? Sono cose ormai facilmente accessibili. 

Un futuro perfetto
Cosa accadrà allora  nel prossimo futuro? I giovani imprenditori di cui si parla nella storia sui campus per start-up in Europa potrebbero scoprirlo per noi. In più, non esistono dubbi sul fatto che l'intelligenza artificiale connessa, la robotica e l'automazione siano le chiavi delle prossime tappe del potenziamento della nostra specie. 

Qualcuno si preoccupa del fatto che i robot toglieranno il lavoro agli umani. Sarebbe interessante prendere le loro argomentazioni e sottoporle al test rigoroso che Mark Thompson propone di applicare al dibattito politico. Fino a oggi, infatti, nessuna tecnologia ha prodotto direttamente una riduzione dei posti di lavoro; al contrario, non siamo mai stati tanto a corto di lavoratori bravi e capaci.

Per la maggior parte di noi, l'avanzamento tecnologico rappresenta un potenziamento destinata ad accelerare quando l'intelligenza artificiale e la robotica potranno amplificare le nostre limitate facoltà umane. Questo rappresenta un vero e proprio nuovo “power to the people”, potere alla gente, mentre i governi e l'establishment si trovano sempre meno nella posizione di poter controllare le persone.