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La realtà non è più quella di una volta

La realtà non è più quella di una volta 01

Cogito ergo sum.

Penso, mi pongo domande, quindi sono reale.

La famosa formula cartesiana, anche se superata, ancora oggi produce la sua eco.

È la domanda ricorrente alla quale nel tempo abbiamo datole risposte più varie: «chi siamo»?

I due elementiche la compongono ci rassicurano sulla nostra esistenza e sulla nostra peculiarità: siamo qui, reali e, possiamo dirlo perché pensiamo, ci poniamo domande, immaginiamo. Un concetto di essere umano fondato su realtà e cognizione. Oggi entrambi i pilastrisono messi alla prova dalle nuove tecnologie.

Per cominciare, la realtà non è più quella di una volta.

Non sono piùsolo le allucinazioni o i sogni a contrapporsi a ciò che definiamo reale: la tecnologia ci permette di realizzare ciò che immaginiamo in modo così preciso da ingannare tutti i nostri sensi.

La realtà non è più quella di una volta 02

A questo punto la nostra domanda riaffiora: chi mi garantisce che sono qui e che sono reale? Di fronte all'evidenza di una realtà altra così immersiva e credibile, soprattutto in prospettiva, il dubbio è lecito e viene rafforzato ad esempio, dalla logica stringente di un filosofo come Nick Bostrom nella sua ipotesi della simulazione. In pochissime parole: se un essere umano può creare una simulazione così simile a ciò che chiamiamo realtà da essere inconfondibile, allora un semplice calcolo di probabilità ci mostra chiaramente che pensare che noi siamo i primi a riuscirci nell'universo e che solo la nostra è una realtà originale è quanto meno sintomo di arroganza.

Se non bastasse, anche l'altro elemento del sistema, il cogito, è duramente messo alla prova dalle tecnologie di intelligenza artificiale.

I giochi sono riaperti.

Di fronte a quella che percepiamo come minaccia, questi oggetti in grado di darci l'impressione di pensare e di comprenderci, si è diffusa l'idea che ci sia ancora una cosa che è peculiare degli esseri umani e che nessuna macchina potrà acquisire: la creatività. Solo noi umani saremmo in grado di creare, fare arte, innovare. Il guaio è che questa idea si fonda su un concetto romantico di genio creativo che secondo gli studiosi riguarda forse l'1% delle idee creative. Infatti, anche la creatività ha delle regole e può essere quindi descritta con la matematica e programmata.

Cosa ci resta?

Molto: storie, cultura, valori. L'essere umano è un meraviglioso organismo di individui connessi nel tempo e nello spazio in grado di progettare tecnologie affascinanti e potenti e di interrogarsi sulle proprie invenzioni con buon senso e responsabilità.