L'evento, che si è svolto nei prati e nei cortili del magnifico palazzo di campagna del 18° secolo, trasuda prestigio: esso ha ospitato i modelli più recenti delle principali case automobilistiche di supercar ed altri modelli di proprietari privati, che vanno dal passato fino ai giorni nostri. L'atmosfera è informale ma intimamente elegante, proprio come una perfetta giacca in stile inglese realizzata su misura.
Ma il Salon Privé è soprattutto il luogo perfetto per Pirelli e per il proprio impegno nel settore del prestigio. Molte delle supercar esposte sono dotate di pneumatici Pirelli P Zero montati di serie, comprese anche la star dello show: la Lamborghini Centenario, un modello in edizione limitata realizzato per festeggiare il 100° compleanno del fondatore Ferruccio Lamborghini. Non esiste una sola Lamborghini uscita dal famoso stabilimento di Sant'Agata che non abbia montato pneumatici Pirelli e in passato vi è stata persino un'edizione speciale Pirelli dell'Aventador.
Tuttavia, l'ultima Centenario è qualcosa di diverso. Prodotta in soli 40 esemplari (20 coupé e 20 roadster), vanta una velocità massima di 350 chilometri all'ora, mentre l'accelerazione da 0 a 100 chilometri all'ora viene raggiunta in soli 2,8 secondi: la Centenario è senz'altro una delle Lamborghini più veloci della storia.
L'auto che si è aggiudicata il titolo ‘Best in Show' nell'ambito della Pirelli Prestige & Performance Competition è una spettacolare e peculiare auto italiana. Giunta alla seconda edizione, questa rivisitazione moderna del Concours d'Elegance ha esposto 80 automobili di proprietari privati che erano suddivise in otto categorie di premiazione.
Una commissione di esperti del settore automobilistico, compresi alcuni rappresentanti di Pirelli, ha giudicato tutte le auto partecipanti, realizzate tutte nel corso degli ultimi 40 anni, e ha selezionato i vincitori.
Le categorie includono un'ampia gamma di diverse auto, comprese le potenti vetture da rally Gruppo B, dove l'iconica Lancia 037, che monta pneumatici Pirelli a profilo basso - che all'epoca erano innovativi - si è aggiudicata i premi più prestigiosi. Tra i vincitori vi è anche una Porsche 911 RSR del 1976 ed una XJ220 del 1992, mentre due premi sono stati riservati a due modelli classici: Porsche 911 Turbo e Lamborghini Diablo. Come Pirelli, queste sono automobili che hanno davvero plasmato la storia dell'industria automobilistica e che sono apparse nei poster che hanno arredato innumerevoli camerette di teenager. Inoltre, gli pneumatici Pirelli sono ancora presenti sui modelli Porsche di ultima generazione.
Tra i vincitori di ciascuna categoria è stata poi scelta la vincitrice del Premio Pirelli: la Pagani Zonda 760RS, un'auto talmente speciale che perfino il campione di Formula 1® Lewis Hamilton ne possiede una (anche se la sua è un'edizione personalizzata ‘LH'. Ed è tutta viola).
Tuttavia, i giudici non sono stati i soli a scegliere i modelli preferiti. Il Salon Privé è stato creato per essere un evento esclusivo, ma esso ha aperto le porte al pubblico in occasione della Pirelli Prestige & Performance Competition, sponsorizzata appunto da Pirelli per il secondo anno consecutivo. Ciò ha permesso alle persone di vedere da vicino le iconiche auto e di potere così trascorrere una bella e divertente giornata con tutta la famiglia. I visitatori hanno potuto votare l'automobile preferita ed il risultato della votazione è stato che la 2016 Ferrari F12 TDF si è aggiudicata il premio People's Choice.
La TDF a 769 cavalli, con i nuovi pneumatici Pirelli P Zero Corsa, è probabilmente la più pura evocazione delle Ferrari attualmente in vendita, con dotazione quali l'aerodinamica attiva. In verità, l'ultima versione della F12 è un omaggio ad una Ferrari molto più datata, che prende il nome dal Tour de France (automobilistico).
Solamente 77 di queste iconiche automobili, costruite dalla metà fino alla fine degli anni '50, erano dotate di pneumatici Pirelli Cinturato (all'epoca nella campagna pubblicitaria delle Pirelli Cinturato compariva Juan Manuel Fangio: il leggendario campione che Lewis Hamilton descrisse come ‘the original gangster').
Al Blenheim Palace non vi è stato però alcun bisogno di comportamenti da gangster, che non sarebbero propriamente britannici. Solo te inglese e dolcetti in giardino…