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Quattro consigli per avere una batteria sempre carica

Per viaggiare in sicurezza è necessario verificare prima lo stato della batteria. I viaggi brevi non aiutano a ricaricarsi

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Sembra un paradosso ma in realtà accade che le auto moderne, pur essendo sempre più affidabili e potenti, per via del sempre maggior  numero  di utenze elettriche, risultino a volte più deboli. Fino agli anni '80, spesso una vettura andava in panne a causa di una gomma bucata o di un guasto meccanico.

In questi ultimi anni, invece, un guasto alla batteria è diventato il problema più comune quando ci si ferma per strada. Ci sono analisi inequivocabili: oggi una batteria guasta è responsabile di un malfunzionamento quattro volte in più rispetto a quanto avveniva a metà anni ‘90. Il motivo è spesso una manutenzione non adeguata e una tardiva sostituzione. E il punto di partenza è il controllo dello stato di carica.

Controllare lo stato di carica della batteria

Qualsiasi sia il tipo di batteria utilizzata per l'auto, si deve sempre tenere sott'occhio lo stato di carica per garantire la capacità massima il più a lungo possibile. Se la vettura rimane ferma per un periodo prolungato, è possibile evitare la caduta di tensione e una dannosa scarica con un idoneo carica batterie, a patto che quest'ultimi siano di buona qualità, perché questi  ‘riconoscono' la capacità della batteria e dispongono di una regolazione automatica della corrente di carica.

In ogni caso, se si usa il veicolo solo sporadicamente, ricaricando la batteria ogni due mesi si garantisce un costante stato di tensione e si prolunga di conseguenza la vita dell'elemento.

Limitare i viaggi brevi

Un piccolo problema è rappresentato dalla frequenza di tragitti brevi, in particolare nei mesi invernali. Con le basse temperature, le prestazioni di una batteria sono ridotte a causa degli specifici processi chimici. Di conseguenza l'alternatore non può essere in grado di ricaricare sufficientemente l'accumulatore, quando l'auto percorre pochi km.

E una volta di più diventa importante controllare periodicamente lo stato di carica della batteria: lo si può verificare empiricamente controllando i fari dell'auto. Se perdono rapidamente di intensità a motore spento, quando vengono accesi, si deve ricaricare al più presto la batteria. Ancora meglio se il controllo viene effettuato periodicamente presso un'officina specializzata.

Gestire l'energia nei  viaggi lunghi

Le prestazioni (e quindi la durata) di una batteria dipendono anche dal modo di utilizzare l'energia in viaggio. Rinunciare a utenze elettriche come il riscaldamento di sedili e volante comporta effetti positivi: è soprattutto sui modelli più piccoli che ha senso spegnere appena possibile tutte quelle componenti elettriche - che hanno solo funzione di comfort - quando non sono assolutamente necessarie. In tal modo si assicura una migliore gestione dell'energia del veicolo aumentandone la disponibilità per la ricarica della batteria. Anche perché bisogna dare la priorità a tutto quando offre sicurezza, a partire dai gruppi ottici sino agli assistenti di guida che qualcuno insiste a disattivare. Va peraltro ricordato che su percorsi più lunghi la batteria si ricarica più rapidamente, anche guidando a bassi regimi. Con soli 2000 giri al minuto, l'alternatore mette a disposizione della batteria due terzi della capacità massima.

Pulire la batteria intorno ai poli

Ultima osservazione. E' vero che quasi tutte le batterie piombo/acido - sia che si tratti di quelle tradizionali a acido libero o delle moderne AGM - non necessitano più del rabbocco con acqua distillata. Ma questo non evita di metterci mano per tenerle come si deve. Un ambiente pulito aiuta - quando si carica una batteria - a minimizzare l'autoscarica, in quanto lo sporco nelle vicinanze dei poli, in presenza di umidità, può favorire la formazione di correnti di fuga. La pulizia dei poli e delle connessioni quindi previene la formazione di corrosione dei contatti, minimizza le resistenze e migliora la capacità di carica e l'avviamento a freddo.