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Pirelli e Ferrari, oltre 70 anni di velocità

Uniti non solo dalla nazionalità, anche dalla passione per le prestazioni e la velocità. Una storia da ripercorrere attraverso alcuni dei modelli più significativi

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C'è una data fondamentale nella storia dell'automotive italiano (e non solo): il 12 marzo del 1947, Enzo Ferrari presenta la Ferrari 125 S: primo modello costruito dalla sua nuova Casa. Quell'esemplare unico di vettura sportiva stradale – rossa, con carrozzeria “a barchetta” – rappresenta in pratica l'atto di nascita ufficiale della Ferrari. La Pirelli è lì, pronta a offrire i suoi pneumatici – già all'avanguardia – per offrire prestazioni e sicurezza ai modelli  usciti dalle linee di Maranello. Solo due anni dopo, la bianca scritta della Casa della Bicocca figura sulle coperture della 166 MM dove le lettere ricordano la vocazione alla Mille Miglia. Poi, nel 1950, con la 125 F1 inizia l'incredibile storia del marchio Ferrari nel massimo campionato automobilistico, che debutta quell'anno, appoggiandosi a Pirelli che aveva ampia esperienza di competizioni.

Pirelli e Ferrari, oltre 70 anni di velocità 01
Pirelli e Ferrari, oltre 70 anni di velocità 01

La più preziosa di tutte

Alberto Ascari alla guida della Ferrari 500 gommata Pirelli Stelvio vincerà due titoli iridati consecutivi nel 1952 e 1953. E' proprio all'inizio degli Anni '50 che la Casa della Bicocca accompagna la nascita di alcune delle Ferrari stradali, a partire dalle eleganti 375 America e 250 Europa sino alla 500 Superfast del 1964. E non si può non citare la Ferrari 250 GTO per cui Pirelli oggi realizza lo Stelvio Corsa, un pneumatico rinato per equipaggiare in esclusiva l'auto più preziosa del mondo. Il disegno del battistrada e il fianco sono stati mantenuti del tutto simili a quelli delle coperture dell'epoca ma il fascino vintage nasconde una tecnologia moderna. Usando le più aggiornate e avanzate mescole, infatti, i pneumatici Collezione Pirelli offrono un maggiore grip e una migliorata aderenza su fondi bagnati, garantendo affidabilità e alti livelli di sicurezza senza perdere lo stile originale. Durante il processo di sviluppo del pneumatico, gli ingegneri Pirelli hanno usato gli stessi parametri che i designer del veicolo hanno impiegato all'epoca della progettazione per assecondare le regolazioni delle sospensioni e della meccanica originale dell'auto.

F40, le prime gomme su misura

Fra i momenti più importanti della collaborazione fra le due aziende italiane, la leggendaria Ferrari F40 nel 1987: per la V8 biturbo, Pirelli realizza per la prima volta un pneumatico progettato sulle caratteristiche della sportiva di Maranello, segnando così l'avvio delle gomme sviluppate su misura anche per l'impiego stradale. Ma non solo: è con questo pneumatico per la F40 che nasce il marchio P Zero, oggi sulle auto stradali più veloci e sulle vetture da corsa, Formula 1 comprese. Nel 1995, poi, nasceva la F355 (Berlinetta, GTS e Spider): grazie anche al pneumatico P Zero da 18” con una particolare rigidità strutturale, lo 0,98g registrato dalla vettura  rappresentava un valore eccezionale all'epoca, ma soprattutto dava alla due posti un comportamento impeccabile alla guida. Sarà così anche per la 550 Maranello, disegnata da Pininfarina, che segna il ritorno da parte della Ferrari nel segmento delle berlinette sportive a motore anteriore. Per tornare al sapore di motorsport, gli anni 2000 si aprono con la Challenge Stradale (2003), versione da corsa della 360, con spunti di derivazione F1.

Pirelli e Ferrari, oltre 70 anni di velocità 02
Pirelli e Ferrari, oltre 70 anni di velocità 02

Ispirazione iconica

Nel decennio seguente, un'altra vettura ad alte prestazioni si guadagna la copertina: è la F12berlinetta, vincitrice nel 2014 del Compasso d'Oro ADI. Le attenzioni di Pirelli si concentrano sulla variante F12tdf, sigla che omaggia il Tour de France Automobile, gara di durata che vide la Ferrari protagonista tra gli anni ‘50 e ‘60, trionfando più volte con la stirpe delle 250 GT. E' un omaggio al passato anche l'originalissima Monza SP, ispirata ai modelli degli anni '50, come la Monza SP1 e Monza SP2: primi modelli della serie Icona, ossia esclusività pura con forti richiami alla storia della Ferrari. Ed è un nuovo capitolo anche per Pirelli che realizza sia per la monoposto che per la biposto, una versione specifica di P Zero partendo da una precisa esigenza di sviluppo della vettura: adottare un diametro di 21 pollici. Per la prima volta nella storia di Maranello, infatti, è stata scelta questa dimensione che ha tracciato la sfida dei tecnici della Bicocca: offrire gli stessi livelli di rigidezza, comfort e prestazioni delle auto Ferrari nonostante il diametro record. Sfida vinta, pronti per la prossima.