Supercar

Nel nome di Ayrton

La McLaren Senna è omologata per la circolazione stradale ma ha sempre le gomme calde per scendere in pista

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Certo, la base tecnica della McLaren Senna è la “sorella minore” 720S, ma il lavoro di affinamento compiuto dai tecnici di Woking ha dato vita ad un'auto che va decisamente oltre. Di certo è capace di varcare i cancelli degli autodromi più impegnativi e dare battaglia fra i cordoli. Così come faceva l'indimenticabile pilota che le ha dato il nome: Ayrton Senna. Una leggenda della Formula 1, il più veloce in gara e il più amato dal pubblico. Ed ora il pilota brasiliano si è conquistato l'ultimo titolo, la consacrazione definitiva nella storia grazie alla McLaren Senna.

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Prodotta da McLaren Automotiva, la McLaren Senna è una vettura sportiva di media cilindrata i cui elementi chiave sono stati presentati ufficialmente al Salone di Ginevra del 2018.
Si tratta di una supercar speciale non solo per il nome che porta, ma anche per il design della carrozzeria e la sua leggerezza è data da un'aerodinamica attiva posteriore e anteriore capace di generare 800 kg di deportanza a 250 km/h. Il rapporto peso/potenza è di 668 cavalli per tonnellata.
Sulla parte posteriore dell'auto troviamo una grande ala aerodinamica e un diffusore, entrambi a doppio elemento. Sul tetto invece compaiono una presa ispirata alla  Formula 1, nonché prese d'aria frontali e laterali accompagnate da un piccolo set di mini-canard. L'auto usa le porte posteriori e presenta anche dei vetri sulla parte inferiore degli sportelli.

Per quanto riguarda i freni, la McLaren Senna utilizza una nuova generazione di freni in carbonio ceramico Brembo insieme a un nuovo set di ruote in lega con bloccaggio centrale avvolte in Pirelli P e a una nuova generazione della monoscocca della McLaren, denominata MonoCage III, che contribuisce alla leggerezza della Senna.

Dalla 720S eredita il motore V8 biturbo da 4 litri ma la potenza cresce fino a 800 CV. Per lei niente ibrido, com'era stato sulla P1, pure prestazioni meccaniche: cronometro alla mano, significa scattare da 0 a 100 in 2,8 secondi e raggiungere una velocità di punta di 340 km/h. Merito anche del peso piuma: i 1.198 kg la pongono fra le più leggere hypercar del mercato, a livello delle mitiche degli anni Ottanta e Novanta dove però non c'erano le regole di oggi e alleggerire era più semplice. L'estrema leggerezza - percettibile sin dal primo momento in cui ci si mette al volante della Senna - è data dai materiali in fibra di carbonio che compongono sia il telaio che i pannelli della carrozzeria. Completano il pacchetto un cambio a doppia frizione con 7 rapporti, trazione posteriore, freni carboceramici, le Pirelli P Zero Corsa ed un'elettronica sopraffina arricchita dalle sospensioni idrauliche RaceActive Chassis Control. Al guidatore è data la possibilità di modificare il carattere della McLaren Senna attraverso un manettino con tre posizioni (Comfort, Sport, Track), così da contenere l'esuberanza dell'auto su strade bagnate o nella guida di tutti i giorni fino permetterle di scatenarsi in pista.

La nuova McLaren Senna si inserisce nel capitolo delle Ultimate Series. Prima di lei l'ibrida P1: nata nel 2013 abbinava al motore termico uno elettrico che assieme la portavano a superare i 900 CV totali. Ne risentiva, però, il peso che sfondava il muro dei 1.500 kg. Ma l'origine di questa nobile stirpe inglese è stata la McLaren F1. Un capolavoro firmato da Gordon Murray negli anni Novanta e all'epoca era l'auto stradale con motore aspirato più veloce di sempre: il V12 di origine BMW erogava “solo” 670 CV ma con i suoi 1.100 kg era capace di prestazioni incredibili. A caratterizzarla, inoltre, la scelta di creare tre posti nell'abitacolo: quello di guida, centrale e avanzato, dietro i due per i passeggeri.

Di Senna ne saranno realizzate soltanto 500. E, chi l'ha già guidata, dice che Ayrton sarebbe stato fiero del lavoro compiuto dalla sua amata McLaren.