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Cinque consigli per diventare un pilota migliore

Guidare la moto, di qualsiasi tipologia sia, non è un compito da prendere con leggerezza. Osservare chi guida meglio di noi, curare lo sguardo, la postura, la fluidità e la frenata può fare una grande differenza nella sicurezza e nel piacere di guida.

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Quello delle moto e del motociclismo è un mondo sicuramente affascinante. Guidare un mezzo su due ruote che sfida l'equilibrio e che allo stesso tempo è capace di erogare tanta potenza richiede a chi sta in sella attenzione e abilità, anche i piloti più esperti non smettono mai di imparare.

Lo si vede anche nel mondo delle competizioni. Quante volte un top rider, che sembra imbattibile, prende spunto da un altro pilota? Magari proprio da un giovanissimo esordiente che però ha fatto scoprire nuove traiettorie, suggerito un nuovo stile, pensato un nuovo setup della moto.

Ogni dettaglio infatti è importante per migliorare nella guida. E se lo fanno anche i professionisti, che sono i migliori piloti del mondo, possono farlo tutti, non solo chi è  alle prime armi, ma anche i motociclisti con una grande esperienza e che si possono definireormai grandi esperti. La prossima volta quindi che si monta in sella alla propria moto,  può essere utile seguire questi accorgimenti

1- Seguire un pilota migliore

Anche se ci si reputa bravi piloti, con anni di esperienza, sarebbe superficiale pensare che non esista qualcuno più ancora più bravo da qualche parte. Magari è prorio qualcuno che si conosce o che partecipa di solito alle uscite in gruppo. Non resta quindi che seguirlo, non per sfidarlo, perché si guida su strada, ma per osservare i particolari della sua guida: dove frena, come frena, che traiettoria sceglie, quando accelera, come accelera. Concentrandosi si può provare ad imitarlo, ma anche, più semplicemente, seguirlo. Il corpo umano è fantastico: ha la capacità di replicare i movimenti altrui, e lo fa in modo automatico.

Attenzione però alla scelta. Basti pensare ad un'altra attività qualsiasi: per esempio giocando a tennis con atleti meno bravi, si può immaginare che lo stile peggiorerà, perché si gioca con meno impegno e con esempi di gioco poco efficaci. Se, invece, venisse offerta l'opportunità di confrontarsi con i numeri uno, sicuramente il nostro impegno, la nostra concentrazione, salirà alle stelle, perché avremo come esempio maestri eccellenti.

2- Usare lo sguardo

Spesso si guida guardando solo qualche metro davanti alla propria ruota: questa è una brutta abitudine. Non si deve controllare ogni centimetro di asfalto che passa sotto la moto, è importante invece avere una visione completa della strada. Bisogna quindi alzare il mento e guardare avanti, si deve guardare “attraverso” la curva, non solo all'ingresso.

Prendere questa abitudine, ampliando lo sguardo, porta due grandi vantaggi: ci prepara alla guida con anticipo, in modo che se per esempio sulla strada si trovia un ostacolo, si ha il tempo di evitarlo; permettendo di impostare la traiettoria migliore, quella adatta non solo alla curva che si sta affrontando, ma anche a quella successiva. In più permette di valutare in anticipo lo stato dell'asfalto, per esempio notando se più avanti sia bagnato o sporco.

3- Utilizzare la seduta corretta

La posizione in sella è importante per la guida. Sebbene la possibilità di muoversi sia piuttosto limitata, a causa della posizione imposta dalle pedane, dalla sella e del manubrio, ci sono alcuni dettagli che possono essere d'aiuto.

Come prima cosa occorre regolare i comandi. Spesso le leve al manubrio sono leggermente girate verso l'alto (curioso ma è così), mentre devono essere a portata di mano (in linea con il braccio, la mano non deve ruotare per afferrarle), e i comandi a pedale devono essere comodi, in particolare quello del freno deve trovarsi nella posizione che permette di raggiungerlo nel modo più naturale e rapido.

È importante poi stringere la moto con le gambe, in modo da indirizzarla al meglio nelle manovre, e anche per restare ben ancorati in sella in caso di uno scuotimento dovuto, per esempio, ad una buca. Ovviamente non si può stringere la moto come se si stesse partecipando a un rodeo, altrimenti ci si stancherebbe dopo qualche minuto, ma si devono tenere le gambe sempre aderenti al serbatoio in modo da essere pronti a stringerle in caso di necessità.

4- Guidare in modo armonico

Nella naturale guida su strada, la moto deve essere condotta con equilibrio e ritmo, non con azioni di forza. Si deve raggiungere la perfetta simbiosi con il proprio mezzo, e ci si deve muovere in armonia, come in una danza, senza forzare sul manubrio o assumere posizioni estreme.

È importante ascoltare bene con il corpo cosa fa la moto, percepire il lavoro delle sospensioni, il carico sulle gomme e il grip sull'asfalto. Ci si deve sintonizzare con la dinamica del mezzo, seguire la traiettoria impostata, modificarla ed eventualmente correggerla con un'azione armoniosa.

Quando si guida sotto la pioggia la consapevolezza del basso grip fa concentrare maggiormente su tutte le azioni che magari si danno per scontate in condizioni climatiche più facili: sull'uso dell'acceleratore, dei freni, sullo sterzo, sull'angolo di piega, e sulla frenata. In questo caso l'intesa con la moto deve essere massima.

5- Imparare a frenare

Oggi l'ABS offre un grande aiuto in caso di frenata, evitando il bloccaggio delle ruote, ma anche se la priopria moto è dotata del sistema di tipo cornering, che agisce anche in curva a moto inclinata aumentando la sicurezza, è bene prendere confidenza con le frenate di emergenza.

Questo non solo perché l'elettronica non può eliminare il rischio di caduta in tutti i casi, ma anche perché un uso spinto dei freni interviene anche sulla dinamica con effetti sulla traiettoria e sull'equilibrio.

È bene quindi esercitarsi a frenare in modo progressivo, saggiando la potenza dell'impianto e la risposta ai comandi. In particolare quando si sta guidando una nuova moto, per valutare la risposta dell'impianto frenante. Occorre inoltre esercitarsi a usare entrambi i freni, dosando sempre l'azione sull'anteriore e sul posteriore.

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