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Le tre regole per frenare perfettamente in moto

Saper frenare bene è essenziale: ecco le tre regole che cambiano davvero il modo di guidare

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Per migliorare la propria guida, uno dei passi fondamentali è iniziare dalla frenata. È lì che si capisce quanto si conosce la propria moto: dal modo in cui risponde, da come si assesta, dall'aderenza che fanno sentire le gomme.

Durante la frenata entrano in gioco diversi fattori che rendono questa fase anche molto tecnica, ed è necessario dosare in modo efficace per la velocità, la precisione e la sicurezza. Ci sono anche errori che è molto importante saper evitare perché padroneggiare una buona frenata può fare molta differenza sulle due ruote.

Le tecniche e le principali attenzioni da avere si possono riassumere in tre grandi gruppi, che andiamo ad analizzare di seguito.

La frenata deve essere bilanciata

In una frenata decisa la maggior parte del peso si trasferisce sulla ruota anteriore, e in alcune situazioni limite quella posteriore quasi galleggia. Per questo a volte si sente dire: “Non usare il freno posteriore, perché in questa situazione non serve”. Ma è un errore: anche se il freno anteriore svolge il grosso del lavoro, quello posteriore è fondamentale poiché stabilizza e aumenta il controllo della moto.

In frenata è bene quindi usare entrambi i freni, dosando il 70-80% all'anteriore e il resto al posteriore. Per questo è necessario conoscere bene il proprio impianto in modo da saper dosare la potenza frenante sul singolo freno. Si deve sapere bene quanto e come frena sia l'anteriore, sia il posteriore.

Applicare un attacco morbido

L'attacco è la prima fase della frenata, quando si prende in mano il comando. Pensiamo al freno anteriore: il primo tocco deve essere morbido, altrimenti la risposta dell'impianto sarà troppo brusca, causerà un affondamento della forcella troppo rapido, un conseguente brusco ritorno della sospensione che scaricando peso sulla ruota anteriore ridurrà il grip. Nei casi peggiori la sospensione anteriore potrebbe saltellare, riducendo ancora di più la frenata e la stabilità.

L'azione più efficace inizia quindi con un primo tocco dolce che trasferisce gradatamente il carico sulla gomma anteriore, che così offrirà la massima aderenza, e in seguito si potrà applicare più forza, modulando la pressione sulla leva in modo progressivo adeguato al grip del pneumatico.

Postura corretta e sguardo lontano

Nella guida è sempre opportuno assumere una posizione corretta, con le gambe che stringono il serbatoio, le braccia morbide, il corpo stabile e lo sguardo sempre in avanti. Questo vale sempre, non solo in frenata. Permette di mantenere un equilibrio stabile, bilanciare il peso e reagire meglio a qualsiasi imprevisto. In più riduce la fatica, perché si lavora in armonia con la moto, non si sta lottando con essa. Stringere le gambe sul serbatoio dà più stabilità, è un punto di ancoraggio in più e permette di mantenere le braccia rilassate per poter sterzare con precisione.

Lo sguardo lontano è un principio di sicurezza fondamentale perché si ha il tempo di adattare la guida preparandosi ad anticipare quello che succederà. Inoltre è importante perché la moto tende ad andare nella direzione in cui si guarda, perché il corpo e le mani seguono inconsciamente lo sguardo, impostando la traiettoria di conseguenza.

Dieci punti di approfondimento

1. ABS. Oggi i sistemi che evitano il bloccaggio delle ruote sono molto efficienti e garantiscono un alto livello di sicurezza. Tuttavia non evita la caduta in modo assoluto: aiuta, corregge, ma non può annullare la fisica.

2. ABS cornering. Le moto di alta gamma hanno un sistema che ne rileva l'inclinazione in curva, adattando l'intervento dell'ABS per ottimizzare la frenata.

3. Controllo. L'ABS lavora per la sicurezza e deve essere considerato un alleato, ma la frenata deve essere eseguita sempre in modo controllato, rispettando il limite di aderenza, lasciandolo intervenire solo in caso di emergenza. Non va usato come “limite”: se entra spesso, significa che la frenata è troppo brusca o gestita male.

4. Potenza. Qualsiasi moto recente ha un impianto che assicura una frenata potente; assieme a pneumatici di qualità permette di ridurre al massimo gli spazi di arresto in qualsiasi situazione, anche su asfalto difficile, scivoloso o bagnato. La qualità più importante non è quindi la potenza ma la modulabilità.

5. Modulabilità. I migliori impianti frenanti offrono un comando morbido, progressivo, e permettono di modulare al meglio la potenza frenante.

6. Panic stop. Nei casi di emergenza, quando per esempio un'auto taglia la strada, prevale la parte emotiva, l'autoprotezione. In tal caso la frenata difficilmente sarà ponderata, ci si “attacca” ai freni affidandosi alla tecnologia. È importante che la moto sia dell'ultima generazione con gomme in buone condizioni.

7. Freno posteriore. Con l'esperienza si riuscirà a usarlo un attimo prima di quello anteriore, in modo da preparare la moto alla frenata precaricando l'avantreno, rendendo l'ingresso in curva più composto.

8. Traiettoria. Il freno posteriore può essere usato in curva per correggere la traiettoria e rallentare in caso di eccessiva velocità. L'ABS evita il bloccaggio e il pericolo di caduta.

9. Esperienza. Per prendere confidenza con i freni della propria moto, in particolare se nuova, il sistema più facile e sicuro è usare i freni uno alla volta, a bassa velocità, iniziando con pinzate leggere per poi salire gradatamente di intensità.

10. Pneumatici. “La potenza è nulla senza controllo” vale anche in frenata: assicurarsi che i pneumatici siano in ordine, con battistrada di spessore sufficiente e sempre alla giusta pressione.

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