Uno degli argomenti principali e più discussi della guida della moto riguarda la traiettoria da seguire in curva. La teoria classica è piuttosto semplice: staccata con frenata allargando; rilascio dei freni puntando alla corda (cioè stringendo la curva); accelerazione in uscita allargando nuovamente la traiettoria. Poi ci sono delle variazioni che riguardano lo stile, il tipo di moto, il tracciato, ma è tutto chiaro. In pista lo vediamo fare ai piloti, con grande grinta e sicurezza, ma ci sono delle condizioni speciali: la circolazione non è a doppio senso, l'asfalto è perfetto, ci sono le vie di fuga.
Su strada prima di tutto il nostro obiettivo è la sicurezza, non la prestazione; inoltre, si deve rispettare il Codice della Strada. Per di più le tre condizioni della pista possiamo dire che non si verifichino quasi mai contemporaneamente. In particolare (purtroppo) la più difficile da trovare è la terza: invece delle vie di fuga ci sono guard-rail, muretti, alberi, altri veicoli che sopraggiungono in senso opposto… Quindi abbiamo dei limiti molto alti, su strada non le possiamo seguire le linee “da pilota”, anche rimanendo nella nostra corsia. Che in pratica è molto più stretta di quello che si crede. Vediamo perché.

I limiti della strada
Consideriamo il caso più comune di strada a doppio senso. Non possiamo usare tutta la nostra corsia perché occorre mantenere sempre un buon margine di sicurezza, sia da un lato, sia dall'altro. Dalla nostra parte non possiamo avvicinarci troppo al limite dell'asfalto, perché spesso è sporco, ci possono essere ghiaino, terra, e a volte è anche rovinato; in auto non succede nulla ma in moto si può perdere aderenza e cadere.
Non possiamo nemmeno spingerci verso la parte opposta della nostra corsia. Siamo utenti della strada vulnerabili, e se un altro mezzo, una macchina, un camion, invade anche di poco la nostra carreggiata, rischiamo l'incidente, che non sarà mai piacevole anche se abbiamo ragione.
In più, nella maggior parte dei paesi del mondo, la legge prevede che i motociclisti debbano percorrere la propria corsia di marcia stando il più vicino possibile al margine (destro o sinistro a seconda del paese), purché sia sicuro farlo.
Quindi come usiamo la strada? Con il buon senso.

Buon senso e normativa
Ci sono delle differenze tra la curva a destra e curva a sinistra. Considerando un paese con la guida a destra (il ragionamento è speculare per i paesi con la guida a sinistra), l'approccio giusto per affrontare una curva a destra, rispettando il codice, è il seguente.
• Frenare spostandosi verso il centro della carreggiata mantenendo però un margine di sicurezza dalla linea di mezzeria che ci separa dai veicoli che sopraggiungono in senso opposto.
• Allentare la frenata, rilasciando i freni portandosi verso la corda.
• Percorrere la curva con una piega moderata e verso l'uscita per poi accelerare progressivamente in uscita riallineandosi mantenendo di nuovo un margine di sicurezza dalla linea di mezzeria.
Nelle curve a sinistra il concetto è lo stesso. Ma se prima abbiamo fatto attenzione a non avvicinarci troppo alla mezzeria, sia per rispettare il Codice della strada, sia per tenerci un margine di sicurezza rispetto ai veicoli che arrivano in senso opposto, questa volta è bene non arrivare al limite dell'asfalto, perché, ricordiamo, che può essere sporco o danneggiato, quindi far perdere aderenza.

Da tenere in mente per la sicurezza
Su strada non abbiamo quindi a disposizione un ampio margine per disegnare le perfette traiettorie teoriche. Ma possiamo ottimizzare ciò che abbiamo, ricordando ancora che il nostro obiettivo è raggiungere una guida sicura ed efficace, e per questo dobbiamo tenere in mente tre elementi fondamentali.
• Concentrazione. La strada è una fonte di pericoli e ostacoli, quando si guida occorre essere sempre concentrati per controllare la guida e l'ambiente in cui ci muoviamo. Non si può guidare distratti, e in caso di stanchezza è bene fermarsi.
• Sensibilità. La guida della moto è complessa, richiede equilibrio, padronanza della dinamica del mezzo e dei comandi, freni, motore.
• Previsione. È essenziale prevedere un ostacolo, per esempio un pedone, un ciclista, dietro una curva, una macchina che esegue una manovra non corretta; dobbiamo essere pronti a evitare l'incidente. Torna il concetto di concentrazione.

La guida sicura è frutto di un insieme di qualità. Le manovre devono essere eseguite in modo armonico, progressivo, tutto deve essere coordinato, con azioni fluide e misurate sui comandi - manubrio, freni, acceleratore - evitando sterzate brusche, accelerazioni e frenate improvvise. Occorre anche saper valutare la qualità dell'asfalto, poiché il grip può cambiare di curva in curva. Da questo punto di vista la nostra assicurazione arriva dai pneumatici, che devono essere di qualità, adatti alla nostra moto, e sempre in ottime condizioni di pressione e spessore del battistrada.
Un consiglio: non abbiate paura di essere “troppo” prudenti, soprattutto le prime volte. Fatevi staccare dal gruppo tranquillamente, senza temere il dileggio dei compagni, non abbiate fretta di imparare: correre non serve, anzi, si sbaglia.
Per arrivare a una bella guida elegante e sicura, e mantenere un buon passo con evidenti capacità di controllo, occorre del tempo. L'importante è assimilare le basi, e con queste sarà possibile tenere il passo di tutti, anche con maggior sicurezza.
