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Il piacere di guidare. In libertà

Viaggiando nella campagna greca a bordo di un'auto di alta gamma, Ben Webb si chiede se la nuova tecnologia non privi la guida dei suoi aspetti più divertenti

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La striscia di asfalto luccicante si snoda tra le montagne del Peloponneso mentre l'azzurro del Mar Egeo scintilla sotto i raggi del sole di un pomeriggio che diventa sera. Il motore dell'Audi A3 romba, in un ruggito pieno e gorgogliante, mentre premo sull'acceleratore; l'auto prende velocità e, in quel momento, mi sento veramente e pienamente felice.

Il piacere di guidare. In libertà. 01
Il piacere di guidare. In libertà. 01

Guidare può avere questo effetto. Fermare il tempo e creare una meravigliosa sensazione di benessere. Wish You Were Here dei Pink Floyd contribuisce all'atmosfera che mi accompagna mentre guido, insieme alla mia famiglia, attraversandola terra greca: boschi di antichi ulivi, taverne rustiche, aranceti, uomini sui loro motorini e bancarelle che vendono miele dorato. Ermes, il dio greco della velocità, avrà pur avuto sandali alati, ma noi abbiamo pneumatici Pirelli. Nella terra degli dei ci sentiamo liberi...

Ad un tratto un rumore acuto rompe l'incantesimo. Un luce rossa lampeggia nel cruscotto. "Cos'è?" chiede mia moglie allarmata. Osservo accigliato la luce lampeggiante.  Non si tratta della spia dell'olio.  La spia della temperatura indica un livello perfetto. Il sistema di gestione Audi del motore indica che tutto va bene. Batto le palpebre.  Rallentare ... il display indica che il limite di velocità è stato superato.

Il Grande Fratello nella corsia veloce
Mi sento uno scolaretto  disobbediente. Ma chi è il responsabile? Ho diminuito la velocità dell'auto e il rumore si è fermato, ma non ho capito il senso di  quel suono, capace di rovinare l'atmosfera . Poi all'improvviso realizzo. Seppure il rumore sia stato generato dal software Audi, e non dal dispositivo che invia i dati alla mia assicurazione, ciò che ho appena compreso sul futuro della guida  mi preoccupa. Ho capito che la nuova tecnologia potrebbe rovinare il divertimento.

L'avvento di Big Data, GPS e telematica, ad esempio, significa inevitabilmente che la tecnica ed il comportamento del conducente possono essere sottoposti ad attento esame dal momento in cui egli si mette al volante. In secondo luogo, nuovi livelli di connettività ed automazione significano che molti conducenti, e forse tutti in futuro, non avranno più bisogno di guidare. 

La tecnologia renderà la guida più veloce, semplice, sicura, rilassante, economica ed ecologica. Gli ingorghi stradali scompariranno. I ciclisti abbonderanno. Sarà possibile guardare la nostra serie preferita, o Top Gear, durante un lungo viaggio in autostrada. Per caso avete dimenticato la strada per tornare a casa? Non riuscite a parcheggiare in parallelo? Basta premere il pulsante. Voilà. Ma in tutto ciò, dove va a finire l'abilità? 

Il piacere di guidare. In libertà. 02
Il piacere di guidare. In libertà. 02

Il piacere di guidare
E se semplicemente amaste guidare? Per molti di noi, guidare è una passione,  non è sicuramente un processo noioso che ci permette di arrivare da A a B. Come cavalcare un bellissimo cavallo meccanico, guidare è una miscela sinfonica di fisica, sport e arte. Il controllo di potenti forze meccaniche richiede una grande abilità. Il tocco e il tempismo sono essenziali. Il piacere coinvolgente di cambiare marcia coordinando cambio, frizione e volante è unico.

Ha anche a che fare con la libertà. A volte si vuole accelerare quel tanto che basta a sentire il rombo del motore e dei suoi cavalli, oppure frenare con forza semplicemente perchè lo si può fare: gli eccellenti pneumatici, prodotti di nanotecnologia all'avanguardia, amano le sfide. Pensate però cosa succederebbe se questi momenti di guida ispirata  fossero misurati, confrontati, elaborati ed utilizzati per definire il premio della vostra assicurazione, o per sottrarre punti dalla vostra patente... 

Per fortuna, almeno per il momento, potete ancora scegliere di conservare la vostra libertà. “Una buona parte dei veicoli attualmente raccoglie dati, ma  potete scegliere se condividerli o meno” spiega David Williams, responsabile tecnico della compagnia assicurativa AXA. “Si tratta semplicemente di scegliere l'opzione che consente di sentirsi maggiormente a proprio agio; nel libro 1984 la scelta non era affatto possibile, ma si tratta di qualcosa di diverso dall'incubo Orwelliano!”

Umani automatizzati 
Tuttavia, per chi ama la guida, la prospettiva di un'auto Google o Apple estremamente connessa e ricca di sensori è qualcosa che assomiglia molto a un incubo. Certo, ci saranno meno incidenti.  I sistemi di navigazione satellitare renderanno ogni viaggio assolutamente efficiente. Però io amo leggere le cartine stradali, scegliere i percorsi e, perchè no, anche perdermi. Davvero. Fa parte dell'essere vivo, del guidare un'auto.

Ecco perchè l'Audi A3 è parcheggiata all'ombra di una grande ulivo e io indico la cartina stradale con un dito. “Abbiamo già superato l'incrocio per Nauplia?” Chiedo a mia moglie.

“Non ne sono sicura” risponde. Osserviamo la cartina pensierosi. “Sì”, dice dopo un pò nostro figlio, consultando quella versione semplificata del mondo chiamata Google Maps sul suo iPhone6. “Svolta. Seconda uscita a destra. Percorri circa due chilometri.  Poi prendi la prima a destra, in direzione Argo. Mancano 47 minuti per raggiungere la villa.”

Quindi le avventure mentre si legge una cartina e il piacere della guida vecchio stile saranno il cimelio di una generazione passata? O si tratta piuttosto di quel qualcosa che, nella vita, ti rende libero sulla terra? Senza dubbio l'automobile driverless, progettata appositamente per la nostra epoca connessa e basata sulle macchine, sarà accolta con entusiasmo dalle nuove generazioni. Sarà considerata un importante progresso. Ma, onestamente, chi ha bisogno del progresso? Mando su di giri il motore dell'Audi, lascio la frizione e accelero tranquillamente lungo le strade isolate della campagna, guardo con più attenzione alla velocità, e in un attimo torno a sorridere.