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Tutto è iniziato con una semplice... cotta

Come Andrew Bagley, co-fondatore dell'evento automobilistico Salon Privé, ha trasformato la sua ossessione di bambino per le auto d'epoca nella passione di una vita – e in una eccezionale collezione

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Quando Andrew Bagley, oggi direttore responsabile e presidente dei Concours del Salon Privé, portava ancora i pantaloni corti, individuò la differenza tra la Jaguar XJS parcheggiata sul prato di un vicino e la Datsun 180B estate verde di famiglia. “Mio padre scelse quel particolare modello per una ragione,” afferma. “Era insegnante di scuola superiore e durante le vacanze estive si trasferiva sempre dalla nostra casa delle West Midlands in Francia, dove campeggiava per sei settimane intere. La Datsun aveva un interasse così lungo da permettere di inserire una grande quantità di cibo sotto i sedili.”

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Bagley, incantato all'età di 12 anni quando Top Gear andò in onda per la prima volta sulla BBC, non valutava le auto solo in base a quante lattine di carne in scatola era possibile trasportare oltremanica. Le auto di cui Bagley e suo fratello maggiore David si innamorarono durante le visite annuali al Classic Motor Show presso il Centro esposizioni NEC di Birmingham, erano caratterizzate da lusso, aspirazione – e design da cardiopalmo. “Se penso a quando David e io eravamo bambini e ci capitava di osservare un'auto straordinaria presso lo stand Ferrari, riesco ancora a provare la stessa emozione di allora. È un sentimento che non ti abbandona mai” afferma.

Nel 2006, anno in cui Andrew e David hanno organizzato il primo Salon Privé Concours d'Elégance presso l'Hurlingham Club di Londra, la passione infantile di Bagley ha trovato sfogo nell'acquisto di una Aston Martin DB9 Volante. La sua prestigiosa collezione è cresciuta costantemente e ora include una Ferrari F430 Spyder grigia, una Ferrari 458 Speciale rossa, una Lamborghini Aventador SV rossa e una Dino 206 GT, attualmente in fase di restauro. 

Regole del gioco
La passione per le auto d'epoca o nuove continua a rappresentare il fattore di aggregazione anche in occasione del Salon Privé Concours d'Elégance di quest'anno presso il Blenheim Palace di Oxfordshire. Ma per coloro che si avvicinano per la prima volta alle auto d'epoca, occorre una vera e propria passione, anche se l'acquisto viene fatto per piacere personale e non come investimento. Seguendo alcune regole di massima, la prima auto d'epoca della vostra vita potrebbe essere la prima di una lunga serie.  

“Prima di tutto, decidete se le auto d'epoca fanno veramente al vostro caso,” raccomanda Bagley, “oppure se preferite la garanzia e l'originalità di una moderna hypercar o supercar.

“Si può essere collezionista di auto d'epoca e di supercar allo stesso tempo, non per ultimo perché esistono limiti di percorrenza con alcune auto d'epoca; esiste un limite di performance.

“Il mercato moderno di supercar e hypercar ha registrato una ripresa nel corso degli ultimi 10 anni; possedere l'ultimo modello di hypercar per alcuni può avere la stessa importanza di possedere la più eccezionale auto d'epoca.”

Qual è il migliore investimento?

“La rarità in termini di numero di pezzi prodotti significa tutto, sia che acquistiate auto nuove o d'epoca. Detto questo, è difficile fare un confronto. Il valore di un'auto d'epoca dipende dalla rarità, dal precedente proprietario – sia che si tratti di una celebrità, come Steve McQueen, o di un pilota – e naturalmente dalle gare a cui ha partecipato, in caso di auto da competizione. È questo DNA dell'auto associato al restauro stesso che determina il suo valore finale.”

Fatelo per amore
Per coloro che optano per un'auto d'epoca, la scelta deve essere determinata da prezzo, rarità, potenziale di restauro o provenienza? Nessuna di queste motivazioni, raccomanda l'appassionato e collezionista di auto vintage Hugo Modderman – uno dei giudici del Salon Privé Chubb Insurance Concours d'Elégance di quest'anno. “Acquistate sempre ciò che vi piace, che vi fa sognare,” afferma. “Non acquistate sulla base di ciò che pensate possa aumentare di valore.”

Ogni collezionista di auto d'epoca parte con un budget. Mantenete il budget – e non fatevi sedurre da un prezzo inferiore. “Ricordate che alcune auto possono sembrare economiche a prima vista, ma costose in termini di manutenzione,” avverte Modderman. “Acquistate ciò che siete in grado di sostenere dal punto di vista della manutenzione.”

Se intendete prendere in considerazione un veicolo da restaurare, fate attenzione che non ci siano costi nascosti – dal punto di vista emotivo e finanziario. “Se avete in programma di acquistare un'auto d'epoca, acquistate il restauro da qualcun altro,” consiglia Bagley. “Anche se il processo di restauro è molto gratificante, è anche estremamente costoso e richiede molto tempo… e può andare incredibilmente storto.” E se invece siete determinati a procedere con un restauro? “Preparatevi a spendere il budget massimo,” afferma Bagley. Spendere meno al momento dell'acquisto può rappresentare un falso risparmio. 

Alti e bassi
Il restauro richiede tempo e fondi allo stesso tempo. “Ho acquistato la mia Dino 206 GT in Italia” dice Bagley, “risparmiando nel restauro - aspetto questo da non sottovalutare – che  è iniziato a fine 2016. Il lavoro avrebbe dovuto terminare questa estate ma purtroppo non sarà così. Non perchè ci siano stati particolare problemi, ma solo la stessa fatica e gli alti e bassi che tutti devono affrontare”.

Restaurare è come fare un puzzle, afferma Bagley, di un processo rigoroso che solitamente richiede da due a cinque anni. La ricompensa? “Orgoglioso senso di proprietà, che è assolutamente immenso. Avete permesso all'auto di rivivere.”

Il vincitore della scorsa edizione del concorso Chubb Concours d'Elégance per nominare le auto d'epoca e i motocicli più rari e significativi è un caso esemplare. "Quando l'americano Bruce Lavachek, proprietario di una Ferrari 500 Testa Rossa 1956, ha ottenuto il riconoscimento di Best of Show, non è riuscito a dire una parola; si è sentito soffocare,” ricorda Bagley. Il lavoro di restauro era stato eseguito dall'esperto inglese di Ferrari David Cottingham. “Lavachek è volato dalla California per raggiungere la sua auto, che non vedeva da anni,” afferma Bagley. “Salon Privé era solo il secondo evento a cui aveva partecipato dopo il suo ritiro dalle corse nel 1960. È stato un momento molto speciale.

“Restaurare, come collezionare, è molto romantico,” aggiunge. “Significa mettere in gioco i propri sogni.”