Good vibe per Ambrogio Beccaria alla Rolex Fastnet Race | Pirelli

Good vibe per Ambrogio Beccaria alla Rolex Fastnet Race

 

Sarebbe un ottimo secondo posto quello conquistato da Ambrogio Beccaria e la sua “Alla Grande Pirelli” alla Rolex Fastnet Race: per il risultato, per le sensazioni, per l'esperienza a bordo, per la chimica di squadra costruita con Nicolas Andrieu in vista della Transat Jacques Vabre autunnale. L'arrivo in volata ha permesso di scalare una posizione accendendo l'ultimo tratto nella notte tra martedì e mercoledì. Ambrogio ha tagliato il traguardo appena dieci minuti dopo Everial di Erwan Le Draoulec. Solo che sul risultato finale pesa una penalità di due ore alla partenza che dovrebbe ricollocarlo al settimo posto della graduatoria finale.

Era la seconda volta per Ambrogio Beccaria alla Rolex Fastnet Race, la prima a bordo del suo Class40 “Alla Grande Pirelli”. Aveva un conto in sospeso con questa regata, dopo l'edizione del 2021 interrotta a poche miglia dalla partenza, appena 24 ore, per aver disalberato.

L'approccio è stato dei migliori, con la consapevolezza di gareggiare solo in due in una regata che solitamente si fa con un equipaggio di tre persone: l'idea era di affrontarla come un lungo allenamento e un modo per conoscersi meglio a bordo con il co-skipper Andrieu. Poi, una volta partiti, lo spirito competitivo spinge a dare il massimo, e forse anche qualcosa in più, sempre. È andata molto bene da questo punto di vista, nonostante un meteo che ha presentato condizioni da incubo, con 112 dei 430 partiti – tra tutte le categorie – che si sono ritirati già nelle prime 24 ore, e la Guardia Costiera che ha dovuto fare 28 interventi di soccorso solo il primo giorno. «A 24 ore dalla partenza sembra passato un mese», aveva fatto sapere, da bordo, Ambrogio in uno dei suoi videomessaggi.

Non una novità per una classica di quelle acque: la Fastnet esiste dal 1925, si disputa negli anni dispari e il suo percorso da Cowes nell'Isola di Wight fino a Cherbourg-en-Cotentin in Normandia (nuovo punto d'arrivo dal 2021), attraversa la Manica, fino a doppiare lo scoglio noto come Fastnet rock – con il mitologico faro – che presenta molte insidie, tra maree fortissime, onde ripide e frequenti burrasche.

La partenza è stata in piena tempesta, il tratto finale in slow motion. “Alla Grande Pirelli” ha tagliato la linea di partenza completamente invelata, invece che con velatura ridotta come molti altri: la scelta ha pagato, Ambrogio e Nicolas sono stati sopravento al resto della flotta. Poi però l'organizzazione ha fatto sapere che 8 scafi – tra cui appunto “Alla Grande Pirelli” – sono stati penalizzati per partenza anticipata. Ed è il motivo per cui il risultato finale è il settimo posto e non il secondo. «Ovviamente c'è una grande arrabbiatura per la partenza sbagliata: Nico aveva appena visto che la corrente si era invertita e che ci stava spingendo fuori dalla linea di partenza, ma mi sono fatto fregare. Peccato, perché due ore di penalità saranno difficili da colmare, ma rimane il fatto che la regata è magnifica e la stiamo facendo come si deve», ha spiegato Ambrogio in uno dei suoi audio di bordo.

La regata è proseguita nel migliore dei modi. All'ingresso nel Mar Celtico, Ambrogio Beccaria era leader dei Class40, il primo della categoria a doppiare il Fastnet a sud dell'Irlanda. Anche se poi il timing non perfetto con cui è arrivato in quelle acque gli ha fatto perdere il vantaggio acquisito nelle miglia precedenti. C'è stato anche un momento di pericolo una notte, con vento forte e il rischio di incrociare un cargo, che per fortuna ha suonato quando “Alla Grande Pirelli” era a 50 metri, ha fatto sapere sempre il velista milanese da bordo.

Una volta entrata nelle battute decisive della regata, con il grosso della flotta impegnato nell'avvicinamento nella discesa verso Cherbourg, Beccaria ha tracciato una rotta più a sud, per cercare di guadagnare un altro vantaggio, che sarebbe stato necessario viste le due ore di penalizzazione: la scelta sembra aver pagato, dopo aver perso un po' di terreno, ha recuperato molto bene, fino a tagliare il traguardo da secondo, appena dieci minuti dopo il primo.

È stata un'altra grande prova. Importante, come detto, soprattutto per l'intesa maturata con il co-skipper Nicolas Andrieu, francese di Parigi cresciuto a La Rochelle, 36 anni. Questo tandem proseguirà il lavoro insieme fino alla Transat Jacques Vabre che si terrà in autunno. Ci sono altri mesi di lavoro davanti. E non ci si può fermare.