Sinfonia sul bagnato: l'alba del mito Ferrari-Schumacher | Pirelli

Sinfonia sul bagnato: l'alba del mito Ferrari-Schumacher

 

Fra i tanti record che Michael Schumacher detiene c'è anche quello delle vittorie in terra di Spagna. Sette i successi del sette volte campione del mondo: sei nel Gran Premio della nazione iberica, tutti ottenuti a Barcellona, e uno nell'edizione 1994 del Gran Premio d'Europa, ospitata sul circuito di Jerez de la Frontera, in Andalusia. 

Di queste sette vittorie, la più clamorosa e inaspettata fu la terza, quella del 1996. Pioveva a dirotto quella domenica 2 giugno, già dalla sera prima. Condizioni della pista e visibilità erano assolutamente precarie, tanto che si pensò ad un rinvio della partenza. Sulla griglia le due Williams-Renault di Damon Hill e Jacques Villeneuve erano in prima fila. Michael era terzo ma la sua F310 – la prima equipaggiata dal V10 dopo l'abbandono del V12 ma non esattamente la più riuscita delle monoposto di Maranello, tanto dal punto di vista tecnico quanto da quello dell'affidabilità – aveva rimediato quasi un secondo di ritardo in qualifica: del resto, la stagione fin lì era stata piuttosto avara di soddisfazioni: tre podi e altrettanti ritiri in sei gare. La gioia per la pole a Monaco di due settimane prima era stata spenta dal botto al Portier, proprio su una pista ancora umida.

Fu proprio in quel caos d'acqua e d'incertezza che prese forma una delle imprese più belle della carriera di Schumacher. Dopo essere scivolato alla partenza in sesta posizione a causa di un problema alla frizione, Michael iniziò letteralmente a volare, come se tutte le insidie della pista bagnata non lo riguardassero: al giro 2 era quinto, al giro 4 un posto più su, a quello successivo fra i primi tre. Il ritmo era irresistibile per chiunque altro fosse in pista in quel momento: uno, due, tre secondi più veloce di tutti. Al giro 9 passò Alesi, ancora tre tornate e toccò a Villeneuve, fino a quel momento leader della corsa. Da lì i avanti nessuno lo vide più, se non per farsi doppiare. Il passo divenne ancora più strabiliante, fino ad arrivare ad essere anche quattro, cinque secondi più veloce dei superstiti in pista: al giro 24, al momento del primo pit-stop, Michael aveva oltre trenta secondi di margine su Villeneuve!

Nulla sembrava poter arrestare una cavalcata trionfale, una sinfonia su uno spartito fradicio d'acqua raramente vista in Formula 1 prima d'allora. Eppure, da metà gara in poi, quel dominio assoluto cominciò ad essere minato dall'interno della sua Ferrari, col motore che aveva cominciato a fare le bizze. “Verso il giro 33 giro qualcosa ha smesso di funzionare. Mi sembrava di provare un nuovo motore a 8 cilindri” – disse Michael dopo la gara _ “E allora m'è venuto un pensiero divertente: se va così con uno o due cilindri in meno, figuriamoci come può andare con tutti e 10. Poi la situazione è migliorata per un paio di tornate. Infine, è tornata critica in modo costante. Negli ultimi giri è peggiorata, ero molto preoccupato che mi potesse capitare un guasto serio. Ma solo negli ultimi due giri sono andato molto piano: a quel punto la corsa era ormai decisa".

Il risultato finale fu impietoso, per gli altri. Soltanto sei piloti finirono la gara: Alesi, secondo, passò sul traguardo dopo 45 secondi, Villeneuve, terzo, dopo 48. Gli altri tre – nell'ordine, Frentzen, Hakkinen e Diniz – tutti doppiati. 
È stato un giorno in cui un pilota si è elevato a un livello superiore a quello dei suoi rivali e per molti versi ha ricordato un'altra grande prestazione in una penisola iberica bagnata fradicia, in Portogallo, 11 anni prima” – scrisse Andrew Benson, giornalista di BBC On Line dieci anni fa, rievocando l'impresa – “Come la prima vittoria in carriera di Ayrton Senna nel 1985, la prima vittoria di Schumacher con la Ferrari è passata agli annali come una delle più grandi prestazioni sul bagnato della storia, da parte di uno dei più grandi talenti della F1”.
Fu la prima delle 72 vittorie di Michael in Ferrari, un altro primato che detiene e che, probabilmente, manterrà ancora a lungo. Una di quelle che non si dimenticheranno mai.