Formula Uno: quanto pesa la Sprint? | Pirelli

Quanto pesa la Sprint?

 

Siamo al quinto anno di vita del formato Sprint, introdotto prima come semplice aperitivo – nel 2021 e nel 2022 determinava la griglia di partenza del Gran Premio – e poi assurto alla dignità di vero e proprio antipasto quando, dal 2023, ha avuto una sessione di qualifica dedicata e non ha più avuto un'influenza diretta sulla gara della domenica. Diciannove le Sprint fin qui disputate, di cui ben undici vinte da colui che proprio dall'anno del debutto della gara corta si è sempre laureato campione del mondo: Max Verstappen.

 

Ma quanto pesa davvero il risultato della Sprint su quello del Gran Premio? È vero che chi vince il sabato vince anche la domenica? Vediamo cosa dicono le statistiche. Su 19 fine settimana Sprint solamente dieci volte il vincitore è stato lo stesso e la circostanza non si è mai verificata nelle ultime sei occasioni: l'ultima occasione in cui un pilota ha fatto il pieno è stata l'anno scorso a Shanghai quando ci riuscì, guarda caso, proprio Verstappen.
Ovviamente la variabilità ha una diretta correlazione coi rapporti di forze in campo di ogni stagione. Non è una coincidenza, infatti, che la stagione in cui ci sia stata la maggior percentuale di bis (cinque su sei) fra sabato e domenica sia stata quella di due anni fa, dominata in lungo e in largo dalla Red Bull, che vinse 21 gare su 22. Alla squadra diretta da Christian Horner sfuggì il sabato solamente l'appuntamento del Qatar, conquistato da Oscar Piastri (McLaren), che poi però il giorno dopo dovette inchinarsi alla superiorità di Verstappen, finendo comunque sul secondo gradino del podio, invertendo così il risultato della Sprint.

 

 

Un altro fattore che ha probabilmente aumentato la possibilità di avere diversi risultati è stata la possibilità, introdotta a partire dallo scorso anno, di intervenire sulle vetture nella finestra fra la Sprint e le qualifiche del sabato pomeriggio. Sebbene non possa essere un elemento predominante – molto di più pesa l'avvicinamento delle prestazioni fra i top team emerso proprio a partire dall'appuntamento di Miami di un anno fa – è chiaro che poter effettuare dei cambiamenti sull'assetto può permettere di migliorare la prestazione (o peggiorare, non si sa mai) e quindi creare maggiori opportunità per la gara vera e propria.
Un'altra annotazione che emerge è che quando è Max a vincere la Sprint quasi sempre l'olandese si ripete il giorno dopo, circostanza verificatasi otto volte su undici. Diverso il discorso quando sono altri piloti ad imporsi nella gara “corta”: degli altri sei vincitori soltanto due, Russell (Brasile 2022) e Perez (Baku 2023) sono riusciti a fare il bis mentre gli altri quattro non ce l'hanno mai fatta (Bottas e Piastri due volte, Hamilton e Norris una ciascuno).

Provando a gettare uno sguardo fuori dalla F1 può essere interessante fare il paragone con la MotoGP, la serie che più si avvicina come formato alla F1: nelle categorie propedeutiche a quest'ultima, infatti, la gara Sprint prende il via con una griglia invertita nelle prime dieci posizioni rispetto al risultato delle qualifiche. La massima competizione motociclistica ha imitato la F1 a partire dal 2023, andando addirittura oltre visto che tutti i weekend prevedono infatti lo svolgimento di una gara corta il sabato pomeriggio e il tradizionale Gran Premio il giorno successivo. 
Ebbene, su 44 eventi (resta fuori dal conteggio Australia 2023, quando la Sprint fu cancellata per le condizioni meteorologiche avverse), solamente 19 volte il vincitore del sabato si è ripetuto la domenica mentre sono 25 le occasioni in cui ci sono stati due diversi vincitori. Se con quattro ruote il re della Sprint è Verstappen, il suo omologo a due ruote è lo spagnolo Jorge Martin, che ne ha vinte ben 16 sulle 39 disputate: curiosamente, il campione del mondo 2024 ha vinto più gare “corte” che Gran Premi veri e propri, visto che nel suo palmarès figurano otto successi.