La Formula 1 2024 parla papaya: i numeri dopo otto Gran Premi

Se n'è andato il primo terzo di campionato ed è di nuovo tempo di confronti: stavolta il calendario è omogeneo rispetto alla stagione scorsa quindi il paragone è ancora più oggettivo di quanto non fosse stato dopo il primo quartetto di gare. Inoltre, un arco di otto Gran Premi ha permesso di vedere all'opera le monoposto su ogni tipologia di tracciato, con tutti i tipi di pneumatici e in qualsiasi condizione atmosferica (caldo, freddo, pioggia) e di consolidare sempre di più i rapporti di forza in campo.

Il dominio McLaren continua, anzi si rafforza sempre di più. La media punti per gara della squadra diretta da Andrea Stella e Zak Brown è salita da 37,75 nei primi quattro Gran Premi agli attuali 39,87. Il progresso rispetto al 2024 è arrivato a +135 punti, con Oscar Piastri che ha ottenuto 90 punti in più, il doppio di quelli guadagnati dal compagno di squadra Lando Norris. Alle spalle della McLaren c'è grandissimo equilibrio con tre squadre – Mercedes, Red Bull e Ferrari – racchiuse in appena cinque punti: nessuna ha molti motivi per essere contenta di questo inizio di stagione. La Mercedes è l'unica che ha un saldo positivo (+51) rispetto al 2024 ma dall'inizio della stagione europea ha accusato un brusco calo, con soli sei punti raccolti fra Imola e Monte Carlo. La Red Bull dominante della prima parte dell'anno scorso è solo ormai un ricordo ed è il team con il deficit più ampio (-133) ma, almeno, si può consolare con un Verstappen che ha comunque vinto due volte salendo sul podio altre tre, riducendo a soli 33 i punti persi rispetto al 2024. La Ferrari ha perso 133 punti e ha in Charles Leclerc il pilota che accusa il ritardo più ampio (-59) nel confronto di rendimento fra chi è rimasto nella stessa squadra.

Il primato “Gambero 2025” lo detiene attualmente Carlos Sainz (-96 punti) ma lo spagnolo sconta il passaggio da un top team come quello di Maranello ad una squadra, la Williams, sì in ascesa ma che l'anno scorso a questo punto era nella parte finale della classifica. Oggi, invece, il team inglese ha un progresso addirittura più ampio di quello della Mercedes (+52 punti), più significativo se si considera che la competizione per un posto al sole – nel senso di zona punti – è certamente più ardua se non si è – ancora – una “grande”.

Fra i piloti, George Russell (+45) e Alexander Albon (+42) sono quelli che, insieme alla coppia papaya, hanno fatto registrare il progresso più corposo mentre spicca il -33 di Alonso, non tanto per il deficit quanto per il fatto che il due volte campione del mondo dopo otto gare sia ancora a secco. Era dalla sua stagione d'esordio, nell'ormai lontano 2001, che lo spagnolo non era ancorato a quota zero dopo otto gare: quell'anno vi rimase fino alla fine ma era alla Minardi e i punti venivano assegnati solamente ai primi otto classificati, oggi si spera che l'arrivo di Adrian Newey alla corte dell'Aston Martin possa portare qualche frutto già nella stagione in corso e non soltanto l'anno prossimo. Qualche segnale si è visto fra Imola e Monaco, con Fernando in griglia in terza fila in entrambe le gare ma il malocchio sembra continuare a perseguitarlo, visto che prima la sfortuna – nelle vesti di una neutralizzazione al momento sbagliato – e poi l'affidabilità lo hanno colpito e affondato. Con l'ottavo posto di Liam Lawson a Monte Carlo, sono rimasti solo dei rookie a far compagnia a Fernando a quota zero: il suo protegé Gabriel Bortoleto, il già parcheggiato Mick Doohan e il rimpiazzo di quest'ultimo, Franco Colapinto. Non certamente il luogo giusto per uno che di Gran Premi ne ha iniziati 409.