L'allievo e il maestro

È stato un fine settimana speciale per Gabriel Bortoleto. Prima volta in Q3, primi punti, più giovane pilota brasiliano a raccogliere punti iridati nella storia della F1, superando Felipe Massa che – vedi la coincidenza – ottenne il suo primo piazzamento in zona punti con un ottavo posto in Malesia nel 2002 (allora valeva però soltanto un punto) al volante di una Sauber col motore Ferrari.
Gabriel è stato costantemente nella top ten, sin dal venerdì: sesto in FP1, ottavo in FP2, decimo in FP3, ancora ottavo sia in qualifica che in gara. A rendere ancor più piacevole il bilancio è stato il risultato di squadra, visto che la Sauber ha piazzato anche Nico Hulkenberg nella top ten: il suo nono posto è forse ancor più significativo visto che il tedesco partiva dall'ultima fila della griglia! Del resto, il team diretto da Mattia Binotto e Jonathan Wheatley sta attraversando un buon momento di forma: nelle tre gare disputate a giugno (Spagna, Canada e, appunto, Austria) ha ottenuto venti punti, quarto miglior bottino dopo quelli di McLaren, Ferrari e Mercedes. Pensare che la squadra svizzera potesse fare più punti della Red Bull su un arco di tre gare poteva sembrare una pazzia e invece….

Eppure, Bortoleto avrebbe potuto raccogliere un piazzamento ancora migliore se non fosse stato per il suo manager. Già, perché a negargli almeno il settimo posto – e, chissà, forse la chance di agguantare pure il sesto – è stato Fernando Alonso, che di Gabriel è a tutti gli effetti il manager oltre che amico, collega e avversario in pista.
Quando ad una manciata di giri dalla fine si è accesa la sfida fra le due “verdone” – Aston Martin e Sauber condividono il verde come colore di base – qualcuno pensava che il giovane Gabriel potesse fare un sol boccone dello spagnolo, sfruttando il vantaggio di gomme: l'Aston Martin aveva infatti scelto una strategia ad una sola sosta e Fernando in quella fase stava faticando, anche se era sempre nella scia della Racing Bulls di Lawson, un altro che aveva optato per la stessa soluzione. Gabriel, dal canto suo, stava rinvenendo a pieno ritmo, con gomme di 16 giri più fresche. Però Fernando ha prima difeso con decisione la sua posizione e poi, all'ultimo giro, ha sfruttato da maestro l'arrivo del leader della corsa Norris che aveva appena doppiato Gabriel al giro precedente. Lo spagnolo si è fatto superare alla staccata di curva 3 in tempo per prendere il DRS per il rettilineo in discesa verso la 4: grazie a questo boost si è leggermente avvantaggiato su Gabriel e poi ha fintato addirittura il controsorpasso all'interno su Norris, salvo poi rientrare in scia dell'avversario proprio all'entrata della curva. Gabriel è rimasto sorpreso e così non ha avuto alcuna chance nella parte finale del giro.

“Non volevo superare Lando, ma non potevo restare dietro di lui, perché altrimenti Gabi mi avrebbe superato; quindi, ho dovuto provare diverse manovre per confondere un po' Gabi sulle mie intenzioni, e ha funzionato bene” - ha spiegato Alonso dopo la gara – “Lui è stato davvero speciale, penso che questo inizio di stagione sia stato eccezionale. Questo weekend in particolare è stato incredibile e sono contento che ora sia riuscito a sbloccarsi e speriamo che questo sia il primo di molti punti in Formula 1”.
“Mi sembra che sia stata una battaglia molto intensa, probabilmente la più intensa che abbia mai vissuto in F1 finora”, ha dichiarato a sua volta Bortoleto. "All'esterno, all'interno, poi giocando con le bandiere blu con [Lando] Norris e poi con Oscar [Piastri]. È stata una gara pazzesca, sapete? Non c'è niente da dire, solo una grande battaglia e sono contento di aver potuto lottare con Fernando fino alla fine della gara per questi punti".

Per Gabriel anche la soddisfazione di aver ricevuto il premio “Driver of the Day”, col 30% dei voti espressi dai fans on line. Per il Brasile, una fiammella che ritorna ad accendersi: era da Abu Dhabi 2017 che un pilota verdeoro non riusciva a finire nella top ten e anche allora fu Felipe a riuscirci, piazzando la sua Williams al decimo posto in quello che fu il suo ultimo Gran Premio nella Formula 1. Da allora soltanto due fugaci apparizioni di Pietro Fittipaldi, chiamato dalla Haas a sostituire Grosjean nelle ultime due gare del 2020, prima dell'arrivo di Gabriel, giunto in Formula 1 dopo i due successi consecutivi in F3 (2023) e F2 (2024). E con il supporto di uno che sa come si vince.