Le gare delle Bagger, ecco cosa sono | Pirelli

Le gare delle Bagger, ecco cosa sono

Le gare delle Bagger, ecco cosa sono

Ottobre 2020, Laguna Seca, California. Entrano in pista per la prima volta le bagger, le massicce Harley-Davidson e Indian da turismo equipaggiate con tanto di borse e ampio parabrezza. Non è una parata, ma una vera e propria gara di velocità: è la King Of The Baggers, dove piloti professionisti si sfidano in sella alle grosse bicilindriche americane facendo numeri pazzeschi. Per spiegare il livello di questa singolare competizione, tra loro c'è Ben Bostrom, che è stato un protagonista del Mondiale Superbike e nel 2001 ha vinto le due mance proprio in questo circuito in sella alla Ducati 996 R. In questa gara si è classificato al sesto posto.

LA SECOLARE RIVALITA TRA HARLEY-DAVIDSON E INDIAN

È la prima volta che queste moto si sfidano in pista e l'evento è organizzato da Rob Buydos, noto speaker delle competizioni americane e grande appassionato di motori. La sua idea è di offrire uno spettacolo, non una gara estrema ma, si sa, i piloti devono vincere e si presentano con moto preparatissime, alleggerite all'estremo e con motori potenziati. 

Inizialmente si pensava che fossero tutte Harley-Davidson, poi si è scoperto che la S&S Cycle aveva lavorato a porte chiuse con Indian Motorcycle preparando una Challenger. A questa si aggiunge un'altra Indian, curata da Roland Sands Design: i grandi nomi del motociclismo USA si sfidano in pista, e tra questi non poteva mancare la Vance & Hines, che schiera una Harley-Davidson Electra Glide. 

La vittoria va a Tyler O'Hara, in sella alla Indian S&S Cycle; secondo Hayden Gillim, sull'Harley-Davidson Vance & Hines; terzo Frankie Garcia sulla Indian Roland Sands Design. E spettacolo nello spettacolo, si riaccende la secolare rivalità tra Harley-Davidson e Indian. 

NASCE LA BAGGER RACING  LEAGUE: LE GARE FANNO SPETTACOLO

La King Of The Baggers doveva essere un solo appuntamento-spettacolo, ma il successo è stato travolgente a tal punto che Rob Buydos decide di trasformarla in una serie di gare a livello nazionale: nasce la Bagger Racing League. Sono previste più categorie e c'è un contorno di eventi che trasformano ogni appuntamento in un raduno motociclistico. “È il bike show più veloce del mondo!" dice Rob "Con uno spettacolo di moto personalizzate Arlen Ness, uno show acrobatico, musica dal vivo e un village di venditori di parti speciali per Harley-Davidson e V-twin ad alte prestazioni”.

Chi ha vinto le gare delle bagger?

Nel 2021 nasce così il campionato della Bagger Racing League, che si è svolto in due gare: la prima si è combattuta nello Utah Motorsports Campus a Grantsville (Utah), e la classe regina l'ha vinta Michael Barnes sulla Road Glide Special Screamin' Eagle battendo Tyler O'Hara sulla sua Challenger S&S Cycle: questa volta è l'Harley-Davidson a spuntarla sulla Indian.  

Il secondo round si è svolto al Sonoma Raceway, in California, e il vincitore è Shane Narbonne, ancora in sella a una Harley-Davidson ma molto particolare, una preparazione turbo della specialistica Trask Performance. Questa volta per trovare una Indian occorre scendere al sesto posto: è guidata dalla straordinaria Patricia Fernandez, fortissima pilota delle road race in questa occasione passata alle bagger.

COME SI GUIDA UNA BAGGER IN PISTA

Le gare sono emozionanti perché oltre alle moto "fuoriserie" molti piloti arrivano dal flat track: le traiettorie sono rotonde e precise ma gli ingressi in curva li fanno tutti di traverso, vederli correre è un grande spettacolo. La guida rotonda è dovuta al fatto che le migliori prestazioni si ottengono facendo scorrere la moto, tecnica che serve anche a contenere le oscillazioni della ciclistica dovute ai telai, che essendo progettati per ben altri scopi flettono quando sono sollecitati dai motori preparati; i migliori arrivano a erogare anche 50 CV in più di quelli di serie.

Un altro problema di queste moto è la luce a terra in piega: non sono nate per le inclinazioni estreme, e anche se modificate il limite che concedono è scarso, tanto che i piloti devono stare attenti a non avvicinarsi troppo ai cordoli, rischiano di sbatterci contro con le borse. Il limite offerto dalle ciclistiche modificate, invece, è altissimo: hanno sospensioni racing e cerchi da 17" al posto degli originali, sui quali calzano gomme da Superbike, come le Pirelli Diablo Superbike, scelte da Barnes e Narbonne.