Luna Rossa spiega le vele | Pirelli

Luna Rossa spiega le vele

Luna Rossa
spiega le vele

Il varo è riuscito. Luna Rossa ha toccato l'acqua per la prima volta ed è pronta per farsi guidare dal team Luna Rossa Prada Pirelli verso Auckland 2021. Il viaggio è ancora lungo e dovrà passare attraverso le qualificazioni, ma un primo traguardo è stato raggiunto.

Luna Rossa spiega le vele 01
Luna Rossa spiega le vele 01

UN SOGNO DI CARBONIO

Luna Rossa è ormeggiata a qualche decina di metri dalla base di Cagliari che l'ha vista nascere, prima dal disegno dei progettisti e poi dalle mani dei più abili artigiani della vela. Un lavoro di mesi che ha preso vita grazie ai materiali più innovativi che si possano utilizzare sull'acqua, primo fra tutti la fibra di carbonio. Per realizzare lo scafo sono stati impiegati 7.000 metri quadrati di fibra di carbonio e 400 metri quadrati di nido d'ape in alluminio. Le due derive mobili in carbonio, gli innovativi “foil arm”, del peso di circa 500 chilogrammi ognuno, sono progettati per sostenere un carico massimo di 27 tonnellate.

Luna Rossa spiega le vele 02
Luna Rossa spiega le vele 02

LA TECNOLOGIA CHE CONTROLLA LA POTENZA

Altra inedita innovazione dell'AC75 é la “soft wing”. Il sistema é costituito da due rande issate parallelamente, all'interno delle quali sono inseriti i controlli della forma della vela. Questo consente di avere un'efficienza pari a un'ala rigida, ma con una facilità di utilizzo e gestibilità simili a quelli di una vela tradizionale. Per la sua realizzazione sono stati utilizzati 20.000 chilometri di fili in carbonio, mentre ne sono necessari 5.000 per tessere ogni fiocco e 12.000 per ogni “code zero”, la vela da andature portanti con vento leggero.

Luna Rossa spiega le vele 03
Luna Rossa spiega le vele 03

A Cagliari, dal 23 al 26 aprile, ci saranno le regate preliminari, le America's Cup World Series. “Siamo impazienti – ha spiegato lo skipper, Max Sirena- di conoscere l'AC75, una barca che navigherà quasi sempre in modalità foiling: lo scafo non toccherà quasi più l'acqua, raggiungendo velocità molto elevate. É stato fatto un grande lavoro per ridurre al massimo il tempo di transizione tra la fase con lo scafo completamente in acqua e quella di volo. Un equilibrio difficile da trovare sul quale continueremo a lavorare in fase di sviluppo. Ringrazio tutto il team, e in particolare lo shore team e il design team, che hanno lavorato senza sosta per mesi”.