Luna Rossa, il controllo lo garantisce l'equipaggio
Undici, come una squadra di calcio. O se preferite un'orchestra dove ciascuno deve suonare al tempo giusto. L'AC 75 richiede un equipaggio assolutamente diverso da quello delle imbarcazioni delle precedenti America's Cup: del resto, è una ‘rottura' totale con i multiscafi delle ultime edizioni e nulla a che vedere con i monoscafi dei primi anni 2000.
Il sistema di foiling - l'insieme delle appendici che in condizioni ideali consentono allo scafo di ‘decollare' dall'acqua - regala prestazioni mai viste nella storia della vela: 40 nodi in bolina larga, 50 nodi alle andature portanti. In alcune simulazioni pare che l'AC75 abbia toccato velocità cinque-sei volte superiori all'intensità del vento.
Molti sostengono che questa sia un'edizione dove il mezzo conta troppo rispetto alle capacità dell'uomo. In realtà ci vuole un controllo assoluto da parte dell'equipaggio: per andare più forte dell'avversario e per non rischiare incidenti.
Un progetto completo
Ecco perchè la composizione dell'equipaggio e del team in generale è stata effettuata da Luna Rossa Prada Pirelli, con estrema attenzione e pensando anche al futuro. “Abbiamo creato un progetto quale New Generation per identificare i giovani velisti italiani in vista della prossima America's Cup –racconta Max Sirena, lo skipper e direttore tecnico della sfida - ho ricevuto ben 700 curriculum, chiamando un centinaio di ragazzi per i test sino a scegliere quelli non per forza più bravi o già capaci, ma i più adatti a vivere in un team”.
E non bisogna pensare che quelli a bordo si limitino al singolo ruolo: ognuno ne ha almeno un paio, di carattere tecnico e logistico. E a partire dai timonieri, sono fondamentali dal primo disegno di un AC 75. “Una volta c'erano gli ingegneri, i progettisti e gli skipper: tre ruoli nettamente distinti. Adesso chi ‘pilota' le barche partecipa molto attivamente alla progettazione. Il timoniere vincente è anche quello che sa mettere a punto il mezzo più veloce” sottolinea il patron Patrizio Bertelli.
Cinque e sei
Da chi è composto l'equipaggio di Luna Rossa Prada Pirelli? Sul lato destro dell'AC 75 figurano cinque uomini, sul lato sinistro ne sono presenti sei. I timonieri sono due, che avranno anche il ruolo di ‘controllore di volo' a conferma che questa classe decolla letteralmente dall'acqua – grazie ai foil – e quindi può permettersi anche una terminologia aeronautica.
Da una parte c'è l‘australiano James Spithill (vincitore della regata, in due edizioni, con BMW Oracle), dall'altra il palermitano Francesco Bruni che è stato uno dei maggiori specialisti del 49er, skiff olimpico su cui ha gareggiato in quattro edizioni dei Giochi. Sono due per la ragione che mentre uno tiene la ruota, l'altro regola le appendici e quindi paradossalmente è decisivo nell'assetto dello scafo.
Un altro ‘reduce' del 49er, l'alassino Pietro Sibello, è invece il trimmer randa: ha l'importante compito di controllare la vela più importante dell'AC 75 ed è l'unico velista che cambierà posizione durante la regata, a seconda del bordo. Curiosità: ha in mano un vero e proprio joystick con cui comanda le regolazioni della vela principale, utilizzando l'energia pompata nell'impianto idraulico dai grinder.
Il tattico è scomparso
La nuova classe ha di fatto abolito il ruolo di tattico, un tempo fondamentale. “La tattica non si fa più a bordo, come nelle regate classiche ma preventivamente, fino a pochi minuti dal via – racconta Vasco Vascotto, uno dei velisti italiani più vincenti in assoluto, per la prima volta su Luna Rossa Prada Pirelli – il mio compito, a bordo del gommone, è proprio verificare insieme ai timonieri la corrente e il vento dell'Hauraki Gulf, come attaccare quell'avversario nei suoi punti deboli o su quale bordo puntare dopo la partenza. Alle velocità che si raggiungiono in un attimo, non c'è spazio per la creatività a bordo”.
A completare l'equipaggio dell'AC 75, gli otto grinder: sono gli uomini – di indubbia potenza fisica - che azionano i verricelli composti da una torretta con le due caratteristiche manovelle laterali. Come gli altri velisti a bordo, sono dotati di un casco e di un interfono per comunicare tra loro: il primo è diventato protezione imprescendibile nell'America's Cup quando sono arrivati i catamarani, il secondo ha trovato il primo impiego proprio nell'edizione ad Auckland, nel 2000, dove Luna Rossa conquistò la Louis Vuitton Cup per poi essere sconfitta in finale dai padroni di casa.
La potenza delle braccia
A bordo della barca, i grinder saranno Matteo Celon, Umberto Molineris, Enrico Voltolini, Emanuele Liuzzi, Romano Battisti (argento alle Olimpiadi di Londra 2012 nel Due di coppia di canottaggio), Gilberto Nobili, Nicholas Brezzi, Pierluigi De Felice. Sono decisivi più di quanto si pensi perché tranne che per la movimentazione dei bracci dei foil (c'è un motore elettrico), tutto viene regolato con l'impianto idraulico e ogni volta che il trimmer muove qualcosa, un segnale li avvisa che c'è la necessità di mettere pressione nell'impianto. Due grinders (uno per lato) hanno poi il compito di regolare la vela di prua che ha una gestione meno complicata rispetto alla randa: bastano due winch separati che servono per fare le virate “normali”: si molla una scotta e si ‘cazza' l'altra, come sulle barche da diporto.