Cronoscalate | Pirelli

Cronoscalate

Cronoscalate

Il panorama delle corse ciclistiche, motociclistiche e automobilistiche, è costellato da moltissimi tipi di gare, su strade e su pista, più o meno a carattere storico e seguite da un numero altissimo di fan e appassionati. Tra queste, la cronoscalata è sicuramente una delle più particolari e avvincenti, sia per il pubblico che per i piloti che prendono parte alle numerose manifestazioni, trofei e tappe nel corso di una stagione.

Le cronoscalate automobilistiche sono quelle che generano maggiore interesse e per questo sono fra le gare su strada più seguite, soprattutto in manifestazioni dal vivo, insieme alla disciplina del rally.
Come suggerisce la parola stessa, la cronoscalata è una corsa che pone come obbiettivo la scalata di un percorso in salita tenendo in considerazione il tempo di percorrenza.
Naturalmente ci sono tante altre regole previste da queste gare in salita e anche il tracciato deve rispettare determinati standard del manto stradale:

•    deve essere asfaltato o sterrato,
•    chiuso al traffico per evitare incidenti,
•    deve presentare principalmente delle salite e nessun tratto in discesa.

L'analisi dei giudici prima di approvare un tracciato riguarda anche il livello e il tipo di tortuosità. Quest'ultima non deve risultare eccessiva, né deve presentare slalom pericolosi, e il motivo è molto semplice: la velocità media di questo tipo di competizione automobilistica è elevata, superiore anche a una gara di rally. In ogni caso, le strade devono essere sempre protette sui bordi con dei guardrail e i punti più pericolosi protetti con un tipo di costruzione protettiva allestita per l'occasione. I tracciati delle varie cronosalite organizzate in tutto il mondo possono essere di lunghezza variabile a discrezione della commissione organizzatrice delle varie tappe ed eventi.

Anche per quel che riguarda la gara in sé ci sono delle precise regole da rispettare: nella giornata della competizione si svolgono sia le prove per testare e memorizzare il tracciato (e non valide per la “qualificazione”) sia la corsa ufficiale con classifiche finali. A differenza delle altre gare automobilistiche infatti, le cronoscalate non prevedono qualificazioni, dato che l'elemento rilevante per vincere è proprio il tempo. La mattina quindi, i piloti percorrono il circuito una o due volte e il pomeriggio, a distanza di qualche decina di secondi l'uno dall'altro, tentano di fare il proprio giro più veloce. A decretare il vincitore sono delle fotocellule che calcolano i tempi di percorrenza del tracciato di ogni pilota.

Le categorie di auto ammesse a questo tipo di gare sono tutte quelle da rally più altre derivate da modelli di serie, GT, Sport Prototipi e Monoposto. Allo stesso modo delle vetture impegnate in gare di velocità su pista, anche quelle che partecipano alle varie competizioni di cronosprint sono sprovviste di targhe e non risultano immatricolate. Un'altra differenza tra le cronoscalate e le più volte citate gare di rally è quella che i piloti possono studiare il tracciato, oltre che nella mattinata della gara stessa percorrendolo una o due volte, anche in altri giorni, ovviamente rispettando le norme del Codice della Strada per evitare qualunque tipo di incidente, visto che si tratta di circuiti aperti al traffico.

La particolare conformazione montuosa del territorio italiano ci permette di godere “da vicino” delle gare più belle valevoli per competizioni nazionali o internazionali e quasi tutte le regioni ospitano ogni anno gare singole o tappe di campionati ufficiali.

Una delle manifestazioni più seguite nel Belpaese è il CIVM (Campionato Italiano Velocità Montagna), organizzato e regolamentato dalla Commissione Sportiva Automobilistica Italiana (CSAI), dall'ACI (Automobile Club d'Italia) e ACI Sport.
Questo campionato automobilistico a tappe prevede una serie di gare di velocità in salita che vengono organizzate su strade di montagna. La maggior parte dei piloti che partecipano al Campionato Italiano Velocità Montagna e, in generale, alle gare di racing in cronoscalata, non appartiene alla categoria dei professionisti (come accadeva qualche anno fa) e per questo motivo le auto ammesse alle varie tappe sono differenti l'una dall'altra: da turismo, prototipi, monoposto e tante altre.

Dal 2016, il Campionato Italiano Velocità Montagna è affiancato del Campionato Italiano Energie Rinnovabili e Alternative, una formula cui partecipano anche piloti più o meno professionisti, ma in cui a gareggiare sono le autovetture a GPL (più precisamente delle Kia Venga 1600 preparate dalla BRC e capaci di sviluppare ben 160 cavalli). In realtà non tutte le tappe sono caratterizzate da entrambe le competizioni ufficiali di cronoscalata. Il Campionato Italiano Energie Rinnovabili partirà in occasione della tappa pugliese di Fasano e si svolgerà, in totale, su “sole” sei gare. Un'altra delle particolarità di questa nuova competizione riguarda l'associazione piloti-auto. Per rendere il campionato ancora più avvincente e stimolante per gli amanti delle cronoscalate, le vetture guidate dai piloti verranno sorteggiate a ogni tappa, in modo che, oltre ad avere lo stesso equipaggiamento di bordo, nessuno avrà la stessa vettura per due gare di fila.

Tornando al Campionato Italiano Velocità Montagna, l'obbiettivo per tutti i partecipanti sarà quello di strappare il titolo al campione di lunga esperienza Simone Faggioli, sportivo toscano capace di portare a casa ben 11 edizioni tricolore, di cui 6 consecutive dal 2010 al 2015 (dal 2010 al 2013 con una Osella FA scuderia Team Faggioli e nel 2014 e nel 2015 con una Norma Auto Concept M – 20 FC). Al Campionato Italiano Velocità Montagna si aggiungono, sempre nel corso dell'anno e, a volte, con gare in comune e dalla doppia valenza, il Trofeo Italiano Velocità Montagna Nord (TIVM Nord) e il Trofeo Italiano Velocità Montagna Sud (TIVM Sud).

La significativa presenza del Campionato Italiano Velocità Montagna sui media giornalistici e televisivi testimonia la grande importanza delle singole tappe e dell'evento in generale. Oltre 343 ore di copertura televisiva, di cui 89 a livello nazionale (Rai, Nuvolari), più di 5 milioni di contatti sviluppati dalla stampa quotidiana sportiva nazionale (Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport), stampa specializzata (L'Automobile, testata giornalistica Auto Sprint) e quasi 2 milioni di views su YouTube e una community di oltre 60 mila utenti sono un patrimonio di fondamentale importanza che aiuta enormemente questo sport ad emergere tra altre discipline più blasonate ma sicuramente non più emozionanti. Basta visualizzare online un qualunque filmato realizzato con le cosiddette camera car, per capire le qualità tecniche fuori dal comune necessarie per la pratica di questa disciplina e le forti emozioni che generano in appassionati e addetti al settore.

Aldilà dell'importanza e dell'ufficialità del Campionato Italiano Velocità Montagna, esistono su tutto il territorio italiano singole gare dalla grande valenza storica che attirano numerosi amanti delle cronoscalate. Ad esempio, in Calabria, si tiene ogni anno la cronoscalata Ponte Corace-Tiriolo, cui partecipano centinaia e centinaia di sportivi, calabresi e siciliani in primis, che si svolge su un percorso di 4 chilometri (spesso utilizzato anche per un'altra gara molto nota al sud Italia, la Coppa Sila) con curve di tutti i tipi (la curva di "padadace", ad esempio, costringe i piloti a scalate di marcia così repentine che spesso il motore o il cambio stesso si rompe e costringe all'abbandono della gara) e pochi rettilinei, l'ideale per il divertimento del pubblico, presente in massa a bordo strada. In Sicilia invece, terra di team importanti come l'Island Motorsport, si svolge annualmente la Catania-Etna, organizzata per la prima volta nel 1924 ed arrivata alla sua 46esima edizione. Si tratta di una competizione molto importante per il popolo siciliano, uno dei più competenti e appassionati. Altra cronoscalata storica è quella del Passo Spino, meglio nota come cronoscalata dello Spino, che è arrivata alla sua 44esima edizione. Il percorso, da Pieve Santo Stefano al Passo dello Spino, in Toscana, sarà, per il 2016, ad appannaggio esclusivo delle auto storiche. Per la rinuncia allo svolgimento della gara di auto moderne infatti (decisione presa dal Comune), quest'anno la cronoscalata dello Spino ha perso la titolazione del CIVM. Rimanendo in “zona”, a Orvieto si svolge la celebre cronoscalata della Castellana, ormai arrivata alla 44esima edizione e facente parte anche del Trofeo Italiano Velocità Montagna Nord e Trofeo Italiano Velocità Montagna Sud. Un circuito dalla duplice validità visto che si trova in una vantaggiosa collocazione geografica per entrambi i trofei.

Tralasciando il CIVM e le sue derivazioni e spostandoci in suolo europeo, la massima competizione in termini di cronoscalate è il Campionato Europeo Montagna, noto in Italia come CEM e in lingua inglese come FIA European Hill Climb Championship. La competizione agonistica, organizzata dalla Federazione Internazionale dell'Automobile, affonda le sue radici negli anni '30 e prevede due categorie di vetture (con relative sub-categorie) ai nastri di partenza: la Categoria I, ossia le vetture turismo, organizzate a loro volta in quattro classi (classe N, classe A, classe SP, classe S20 e classe GT). La Categoria II invece, prevede “solo” due classi, la CN e la D/E2, prototipi o auto estreme che difficilmente si vedono circolare normalmente su strada.

Le gare si svolgono in varie nazioni europee, compresa l'Italia, che mette a disposizione da diversi decenni ormai, i circuiti di Rieti-Terminillo e Trento-Bondone. Basta un rapido sguardo all'albo d'oro di questa competizione per capirne l'importanza. Scuderie come Ferrari, Fiat-Abarth, BMW, Mercedes, Porsche, Audi e Ford ne hanno impreziosito la storia nel corso degli anni passati e contribuiranno ancora ad accrescerne l'interesse negli anni a venire.

Le cronoscalate non vivono di sole automobili! Anche piloti e appassionati di motociclette possono prendere parte a questo tipo di competizioni, che al pari di quelle automobilistiche devono obbligatoriamente seguire precise regolamentazioni e parametri di sicurezza. Prendono parte alle cronoscalate motociclette divise per cilindrate e tipo, scooter e sidecar. In Italia il trofeo nazionale è organizzato dalla Federazione Motociclistica Italiana (FMI) in collaborazione con i diversi moto club che operano sul territorio e hanno il compito di preparare al meglio le singole tappe. La prima edizione del Campionato Italiano di cronoscalata motociclistica risale al 1959 e, pur proseguendo fino a oggi, è stato declassato a "Trofeo della Montagna" dal 1989 al 2008, “Campionato Italiano della Montagna” nel 2009 e dal 2010 ha preso il nome di “Campionato Italiano Velocità in Salita” (CIVS). La CIVS ricopre un'importanza particolare nell'ambito delle cronoscalate motociclistiche, visto che si tratta dell'unica competizione su strade pubbliche di questo genere dopo un evento tragico (la scomparsa del pilota Bergamonti durante una gara della Temporada Romagnola del 1971) che mise fine a gare di velocità su circuiti cittadini pubblici.

Tra i campioni di questa emozionante specialità troviamo anche piloti del calibro di Giacomo Agostini, motociclista detentore di ben 15 titoli mondiali e autore di una carriera ad altissimo livello.

La versione ciclistica delle cronoscalate è sicuramente la più faticosa delle tre. Le gare di questo tipo difficilmente riguardano una sola salita e raramente fanno evento a sé. La cronoscalata ciclistica infatti, viene spesso accorpata a una corsa ciclistica a tappe, come il Giro d'Italia, il Tour de France o la Vuelta in Spagna. Anche in questo contesto la vittoria finale va a chi impiega meno tempo a effettuare un percorso in salita, con partenze che si susseguono, di solito, ogni tre minuti.