Il segreto di Herlings: questione di feeling | Pirelli

Il segreto di Herlings: questione di feeling

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Jeffrey Herlings va di corsa. È un predestinato che ha imparato a valorizzare i suoi talenti. E come tutti i predestinati ha poco tempo da perdere. Salito in sella sin da bambino, ha vinto il suo primo titolo a otto anni, e una volta entrato nel mondo del motocross non ha perso tempo e ha vinto tre titoli mondiali nella classe MX2 nel 2012, 2013 e 2016. Ma il vero capolavoro il ventiquattrenne olandese l'ha compiuto in questa stagione, conquistando il mondiale nella classe regina, la MXGP, dominando dall'inizio alla fine e collezionando record a ripetizione. Durante un'esaltante stagione, il pilota della KTM è sembrato quasi vivere in simbiosi con la propria moto. «È tutta questione di feeling», spiega lui, che racconta con la leggerezza e la semplicità dei vari campioni come sia arrivato a un livello così alto di guida. Talento, lucidità e perfezionismo sono le parole chiave di questo fenomeno del motocross. 

Quale pensi che sia la tua la dote migliore?
«Non credo ci sia un elemento in particolare più importante dell'altro, è l'insieme di varie attitudini e qualità che crea il giusto mix per essere un leader in questa disciplina. Soprattutto è fondamentale abbinare a una condizione fisica ottimale una grande forza mentale». 

In che modo hai lavorato con il tuo team per perfezionare la tua moto?
«Vincere un Campionato Mondiale MXGP richiede un impegno senza soste. La mia squadra ha lavorato molto duramente per tutta la stagione per sviluppare e migliorare costantemente ogni aspetto della moto. C'è sempre stato dal primo momento uno spirito comune, un'aspirazione a fare il massimo per la vittoria, si è creata la situazione perfetta per me per dare il meglio in gara». 

Quanto contano i pneumatici nelle prestazioni in gara?
«Fondamentali, per chi guida la moto, a qualsiasi livello e ancor di più in competizione, avere i pneumatici che rispondano alle proprie esigenze e al proprio stile di guida è essenziale. Sono due gli elementi che cerco soprattutto: buon grip e resistenza. I pneumatici sono l'elemento che crea una sinergia tra me e la moto, crea il feeling perfetto».

Come ti sei trovato in questa stagione con i pneumatici Pirelli?
«Lavorare con Pirelli è stato fantastico, il team Pirelli è il top sotto questo punto di vista, sono attenti a risolvere qualsiasi problema e pronti ad apportare miglioramenti gara dopo gara. E dalla mia esperienza devo dire che sono sempre disponibili e recettivi a ogni richiesta, si lavora davvero bene con loro».

Trovarsi per l'intera stagione in testa non deve essere semplice, qual è l'aspetto più impegnativo della leadership?
«In effetti la pressione è un aspetto che ho dovuto imparare a gestire. Avere grandi piloti come Cairoli pronti a superarmi mi ha portato a lavorare anche su questo fronte, rimanere calmo e lucido costantemente. Non è sempre semplice, soprattutto perché la gente da me si aspetta sempre una grande prestazione e il mio obiettivo è sempre stato quello di non deludere mai per primo me stesso e poi il mio team e i miei fan». 

A proposito di Cairoli, come hai vissuto quest'anno il duello sportivo con lui?
«È stato esaltante, ci sono stati momenti di “battaglia” duri e spettacolari. Il fatto poi di avere lo stesso team e la stessa moto ha reso ancora più interessante il nostro confronto. Poi, certamente, sono felicissimo di aver avuto la meglio e di aver vinto». 

Come vivi la tua popolarità dentro e fuori al paddock?
«Ho imparato ad accettare di avere gli occhi di tutti puntati addosso, ma lo vivo in maniera positiva, mi dà fiducia. Avendo avuto poi una stagione di successo è stato tutto più facile».

Che rapporto hai con i social media?
«È evidente che oggi sono una realtà imprescindibile. Per un personaggio pubblico mostrare un'immagine positiva su Instagram e Facebook è necessario. In particolare io provo a promuovere le aziende e gli sponsor in cui credo, per far conoscere realtà che io per primo trovo interessanti». 

Come è stato vincere il titolo Mondiale ad Assen, a casa tua?
«Trionfare in Olanda è stata un'emozione davvero speciale, ho vissuto un meraviglioso weekend. C'erano la mia famiglia e i miei amici, un momento indimenticabile».