Défi Atlantique, tra le onde dell'Atlantico a bordo di un Class40 | Pirelli

Défi Atlantique, tra le onde dell'Atlantico a bordo di un Class40

 

Si tratta di un viaggio a bordo di un Class40 attraverso l'Oceano Atlantico, dalla Guadalupa alle coste occidentali della Francia, passando per le Isole Azzorre, tra panorami mozzafiato e onde imprevedibili, per tremilacinquecento miglia nautiche. È la Défi Atlantique, una rotta che dalle Americhe al Vecchio Continente consente ai cinquantacinque velisti solitari, dopo aver preso parte alla Route du Rhum, di rientrare in Europa in barca e non in nave o in aereo, una soluzione di viaggio decisamente più green, sfidante ma al tempo stesso più economica e diretta di un viaggio cargo. Stavolta però si gareggia in equipaggio (almeno due persone).

Nel caso di “Alla Grande – Pirelli”, a dire il vero, di mezzo c'è stata la Rorc Caribbean 600: dopo l'ottimo test della Route du Rhum, Ambrogio Beccaria ha partecipato alla regata caraibica arrivando secondo, poi la barca è rimasta alle Antille e adesso è in attesa dello start della Défi Atlantique Guadalupa/Horta/La Rochelle. L'appuntamento è il prossimo 1 aprile, da Pointe-à-Pitre, precisamente, una località che raramente è punto di partenza per regate transatlantiche. Di fatto, questa regata permette a chi vuole navigare nel circuito caraibico, di lasciare in acqua i Class40 senza troppe complicazioni.

Ancora una volta l'organizzazione dell'evento fa capo alla Grand Pavois Organisation con il supporto della Regione della Guadalupa e i suoi partner locali, il comune di Pointe-à-Pitre, la Communauté d'Agglomération Cap Excellence e la Guadeloupe Port Caraïbes, esattamente come nella prima edizione, quella del 2019. Ci saranno quindici barche al via, per una regata destinata a durare, almeno secondo i programmi, circa tre settimane: la data di arrivo a La Rochelle, regione della Nuova Aquitania, dipartimento della Charente-Maritime, è prevista tra venerdì 21 e domenica 23 aprile, dove i velisti saranno accolti nel Bassin des Chalutiers, esattamente come durante l'ultima edizione di 2019.

Pochi giorni prima dell'arrivo ci sarà la tappa di Horta, nelle Azzorre, prevista per domenica 16 aprile: una tappa estremamente utile e comoda. Innanzitutto, consente di ottimizzare la finestra delle condizioni meteorologiche di arrivo sulla costa atlantica della Francia e di riunire la flotta, in modo da avere un arrivo “di gruppo” a La Rochelle. In secondo luogo, durante la breve sosta gli skipper, se lo desiderano, potranno cambiare i membri dell'equipaggio – importante soprattutto perché sarà possibile portare a bordo un giornalista come membro per la seconda tappa. Infine, l'ultimo vantaggio, può essere interessante anche per gli equipaggi che desiderano qualificarsi per la Transat Jacques Vabre 2023, in modo da totalizzare le miglia di gara richieste.

«Questo evento ha l'ambizione di diventare un grande classico delle regate oceaniche. È molto interessante, a seconda della scelta del numero dei membri dell'equipaggio, vedere cosa funziona per una particolare barca. Viaggiare in due è una scelta rilevante con i Class40 più leggeri; viaggiare con 3 o 4 membri di equipaggio, invece, consente agli skipper di imbarcare i loro preparatori o i loro compagni. All'arrivo potremo valutare quale decisione ha pagato di più», ha detto Denis Hugues, direttore della Défi Atlantique.

La prima vera edizione della regata in realtà risale al 2003, altri tempi, altre storie. Protagonisti erano i monoscafi Imoca di sessanta piedi, il percorso collegava Salvador de Bahia, in Brasile, con La Rochelle, non c'era sosta e non c'era assistenza di alcun tipo.

L'edizione del 2019, invece, può essere considerata la vera prima edizione di questo nuovo formato della Défi Atlantique Guadalupa/Horta/La Rochelle. Se l'è aggiudicata Aymeric Chappellier sulla sua barca “Aïna Enfance et Avenir”, al termine di quindici giorni, tre ore, quarantadue minuti e quarantotto secondi di gara, percorsi a 9,67 nodi di media: sarà questo il tempo da battere nel 2023. La scorsa edizione porta in dote anche un monito e un promemoria per i velisti in gara: l'Atlantico può essere ostico, come insegna Loïc Fequet, che ruppe una pala del timone e fu costretto a riparare alle Bermuda; discorso simile anche per Luke Berry a bordo di Lamotte – Module Création, che disalberò esattamente un giorno dopo la partenza, a centottanta miglia dalla costa della Guadalupa.

Quest'anno a bordo del suo Class40, Ambrogio Beccaria sarà affiancato da Alberto Riva e lo yacht designer di “Alla Grande – Pirelli” Gianluca Guelfi. Gareggerà da protagonista su una barca ritagliata perfettamente sul suo profilo, proprio come un vestito su misura, possiamo dire un'imbarcazione vitruviana.