Arte e cultura

Una notte tra le braccia di Carsten Höller

Per la prima volta in Italia, un'istituzione d'arte contemporanea propone di passare una notte in una mostra. Si dorme in letti, in movimento, che sono delle opere. Tra sogni, reminiscenze e riflessioni. Ecco la proposta di Pirelli HangarBicocca

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La vera domanda è: ha senso dormire? Plutarco scriveva che: «Gli uomini in stato di veglia hanno un solo mondo, che li accomuna tutti. Nel sonno ognuno ritorna a un suo proprio mondo particolare». Ma se il mondo che viene proposto di visitare è quello di Carsten Höller, in mostra con Doubt, fino al 31 luglio all'Hangar Bicocca di Milano, forse ha senso abbracciare la veglia, gustarsi l'esperienza, viaggiare con la fantasia, i ricordi, sognare, ma a occhi aperti. Certo è un'opzione. L'altra è dormire. E abbracciare uno dei cuscini parte di un'opera nella quale ci si può adagiare: è Two Roaming Beds (Grey); formata da due letti robotizzati che si muovono ininterrottamente. L'esperienza viene offerta da Pirelli HangarBicocca e va prenotata. Può essere anche un regalo romantico che vale 500 euro o 250 euro per i member del museo (il prezzo è dovuto alla parziale copertura delle spese straordinarie di apertura notturna). Ma l'idea di trascorrere un'intera notte in mostra appare elettrizzante. Non è una notte al museo, nel senso più tradizionale del termine, ma l'atmosfera ovattata e a tratti surreali dello spazio espositivo, può essere affascinante. Ritrovarsi in pigiama, nel silenzio, in un luogo che vive una seconda dimensione, quella notturna, in termini piuttosto privati, amplifica il confronto con l'espressione culturale di Carsten Höller. L'artista tedesco ha fatto dell'interazione tra opera e pubblico, la sua forma di condivisione dell'arte. Infatti, Höller parte dall'idea che gli ospiti opteranno per l'irrinunciabile sonno. Non a caso dell'opera fa parte un set di speciali dentifrici colorati, studiati e fatti realizzare in esclusiva dall'artista, in grado di indurre un'esperienza onirica più intensa e ricordi più vividi dei propri sogni. Come? I quattro dentifrici hanno gusti particolari che rimandano alla sfera maschile, femminile e infantile e fanno parte del kit che viene consegnato al visitatore. I tubetti rimandano ai colori, simbolicamente alle gouaches della pittura. Mentre lo spazzolino diventa un pennello virtuale per colorare i sogni. Come afferma Höller: «È come per un pittore che se ne sta in Provenza seduto di fronte al paesaggio e mescola i colori sulla tavolozza per dipingerlo… lo stesso accade qui».

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Ma i letti, che si muovono ininterrottamente nei 500 metri quadrati dello spazio del Cubo, sono dunque quasi fluttuanti, come fossero tappeti volanti, per immergersi in atmosfere d'incanto. La mostra Doubt, curata da Vicente Todolì si compone in totale di 20 opere, tutte di forte impatto visivo e tutte incaricate di scuotere il visitatore, metterlo in rapporto con le proprie suggestioni, a volte con paure, fobie, ma anche e soprattutto con la voglia di emozioni positive, di provare la gioia che l'arte può generare e trasmettere. Generare partecipazione sensoriale è l'obbiettivo. Per questo ci sono Two Flying Machines, macchine che permettono di provare l'effetto del volo, Double Carousel, la giostra per adulti che riporta a stupori ancestrali. E poi dispositivi luminosi, tunnel, ambienti che vogliono lasciare a bocca aperta. Il tutto, in un certo senso, sotto lo sguardo vigile delle opere di Anselm Kiefer, che con le sue The Seven Heavenly Palaces, rappresenta le colonne portanti di Pirelli HangarBicocca, custodi del messaggio culturale e dello spazio artistico. La promessa è dunque di una notte unica, che la curiosità verso la differenza può rendere speciale.