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Lavorare in sinergia: R&D @Pirelli

Il dipartimento di Ricerca e Sviluppo è il filo conduttore che attraversa tutto il mondo Pirelli. Ogni giorno, gli specialisti che lavorano all’interno dell’area R&D collaborano con altri esperti all'interno dell'organizzazione per sviluppare nuovi materiali e approcci a beneficio dei consumatori e dell'ambiente.Il dipartimento di Ricerca e Sviluppo è il filo conduttore che attraversa tutto il mondo Pirelli. Ogni giorno, gli specialisti che lavorano all’interno dell’area R&D collaborano con altri esperti all'interno dell'organizzazione per sviluppare nuovi materiali e approcci a beneficio dei consumatori e dell'ambiente.

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In un'azienda che si nutre costantemente di innovazione, il team R&D di Pirelli è coinvolto in ogni fase del processo di produzione degli pneumatici: dall'ideazione e progettazione, dalla modellazione ai test, fino alla produzione e al lancio sul mercato. Abbiamo parlato con quattro specialisti che operano in diverse fasi di questo processo e che rappresentano l'ampia varietà di ruoli all'interno del dipartimento. Come la maggior parte dei 2.000 e oltre dipendenti R&S dell'azienda, hanno una formazione in ambito scientifico, matematico o ingegneristico.

Scott, che lavora a Carlisle, nel Regno Unito, fa parte del team di sviluppo prodotto e collabora a stretto contatto con le case auto britanniche prestige per sviluppare nuovi pneumatici per i loro modelli più recenti. Ha studiato Computer-Aided Engineering (CAE) all'università e il suo percorso lavorativo in Pirelli è iniziato otto anni fa con uno stage. Oggi utilizza le sue competenze e la sua formazione per soddisfare i rigorosi requisiti tecnici dei clienti.

Lavoriamo costantemente con gli OEM per presentare loro i progetti più innovativi”, spiega.

 

Ottime recensioni

Possono volerci due anni o più per sviluppare uno pneumatico dall'ideazione al lancio, e Scott afferma che uno degli aspetti più gratificanti del suo lavoro è vedere un prodotto a cui ha contribuito arrivare con successo sul mercato.

 

«Vedi i primi comunicati stampa quando il prodotto viene lanciato e sai che è il tuo pneumatico, quello su cui hai lavorato. Poi arrivano le recensioni su Top Gear o Autocar e sai che tutto il team R&D di Pirelli e le case automobilistiche con le quali abbiamo lavorato hanno fatto davvero un ottimo lavoro insieme.»

Prima dell'emozione del lancio, quello pneumatico avrà attraversato una fase di modellazione approfondita – magari proprio nelle mani di Sonia, Ingegnere Senior specializzata in modelli matematici all'interno del gruppo di ricerca e modellazione a elementi finiti di Pirelli. Ha studiato matematica pura, seguita da un dottorato in analisi numerica. Prima di entrare in Pirelli due anni fa, ha lavorato per una scuderia di Formula 1 e come analista quantitativa in banca.

 

Simulare le performance di uno pneumatico

Oggi mi occupo della simulazione della meccanica e dei materiali degli pneumatici», racconta. «Cerchiamo di comprendere fenomeni molto complessi, aiutando i tecnici a ottimizzare le prestazioni dello pneumatico.”

 

Sonia lavora per rendere le simulazioni delle prestazioni degli pneumatici sempre più accurate e affidabili, riducendo la necessità di prototipi fisici. “Mettiamo che ci siano quattro modifiche nella progettazione di uno pneumatico: un modello fisico non riesce a isolare l'effetto di ciascuna di esse, ma un modello virtuale può farlo. È più veloce, offre risultati migliori e ci rende maggiormente sostenibili, perché non dobbiamo produrre tutti gli pneumatici fisici durante il processo.”

Come responsabile dei test, Diego sviluppa costantemente nuovi strumenti per descrivere le caratteristiche degli pneumatici come, ad esempio, la quantità di superficie a contatto con l'asfalto che possono poi essere inserite nei modelli virtuali. Per farlo collabora con università o altri partner per co-sviluppare nuovi strumenti nell'ambito del modello di “Open Innovation” di Pirelli.

 

Test su pista

Ogni giorno ho la sensazione di lavorare in un contesto tecnologico all'avanguardia”, afferma con entusiasmo Diego. “È un mondo in continua evoluzione, soprattutto con la Formula 1. Ogni giorno porta con sé una nuova sfida.

 

Diego è entrato in Pirelli dieci anni fa, dopo un dottorato in ingegneria meccanica e dieci anni da ricercatore presso il Politecnico di Milano. Lavora a Milano, ma il suo ruolo lo porta in tutto il mondo, su piste di prova in Cina, negli Stati Uniti e in Europa. La validazione definitiva di ogni pneumatico avviene in pista, dove un pilota Pirelli e gli altri soggetti coinvolti mettono lo pneumatico alla prova.

La corsa verso la progettazione di nuove tecnologie non si ferma mai, ed è stata ulteriormente accelerata dall'arrivo delle auto elettriche – “Sono praticamente aerei, con motori da 1.000 cavalli”, dice Diego. Con sospensioni attive e sistemi aerodinamici, queste vetture pongono nuove sfide ai team di R&D, impegnati nel prevedere come si comporterà lo pneumatico. “Stiamo espandendo i limiti di ciò che uno pneumatico può fare – sia nel motorsport che per i consumatori”, aggiunge.

Dopo i processi più rigorosi di ideazione, progettazione, modellazione e test, gli pneumatici vengono prodotti negli stabilimenti Pirelli in tutto il mondo. Ma anche qui, il contributo del reparto R&D resta fondamentale.

 

Raggiungere gli standard più elevati

Oana è responsabile dei materiali utilizzati nella divisione motorsport dello stabilimento Pirelli di Slatina, in Romania, dove lavora con sette ingegneri e 22 operatori. Deve garantire che tutte le materie prime e i componenti siano conformi agli standard e pronti per l'uso. Dopo aver studiato scienza dei materiali a Bucarest, è entrata in Pirelli nel 2012, iniziando nei laboratori prima di passare, due anni fa, alla produzione.

 

Una delle sfide più importanti per lei è arrivata quando le è stato chiesto di ottenere la certificazione Forest Stewardship Council®; (FSC®) per la gomma naturale utilizzata nello stabilimento. Lei e il suo team hanno dovuto imparare come gestire l'intero processo e come documentare la tracciabilità dei materiali fino alle materie prime.

È stato un lavoro molto intenso, ma ce l'abbiamo fatta”, racconta. “Abbiamo ottenuto la certificazione – in soli sei mesi – ed è stata una grande soddisfazione.”

Come molti dei suoi colleghi in R&D, Oana si ritrova a collaborare costantemente con altri reparti in Pirelli, dalla Produzione alla Pianificazione, dalla Qualità alla Sostenibilità. È un lavoro impegnativo, stimolante, vario e molto gratificante. “Quello che mi piace davvero della R&D è che ogni giorno è diverso”, dice. “Siamo in contatto con tantissime persone di dipartimenti diversi. C'è davvero una grande varietà.”

Lavorare in sinergia

Quali sono quindi le qualità necessarie per lavorare in R&D?

Serve curiosità, fiducia nelle proprie capacità e concedersi il permesso di sbagliare”, consiglia Oana.

È importante avere un approccio metodico, per poter suddividere un problema in parti più piccole”, aggiunge Sonia. “Non so tutto sugli pneumatici, ma so come affrontare un problema e trovare la soluzione.

Scott, invece, sottolinea l'importanza delle capacità relazionali nel suo ruolo: “Bisogna saper costruire relazioni sia all'interno dell'azienda che all'esterno con i nostri clienti e partner, in modo da poter lavorare in sinergia.”

 

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