Arte e cultura

Entanglements: i legami invisibili ma complessi di Yuko Mohri

Attraverso fragili sistemi di suoni, movimenti e casualità, l'artista giapponese Yuko Mohri trasforma l'impermanenza in poesia. La sua mostra “Entanglements” al Pirelli HangarBicocca traccia connessioni invisibili tra natura, tecnologia e tocco umano: una meditazione sulla coesistenza in un mondo in continuo mutamento. 

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Circolarità come moto universale, ingegno umano non prevaricante e il dialogo tra l'artificiale e il naturale rappresentano solamente alcune delle questioni che convivono, mescolandosi, nella pratica di Yuko Mohri (Kanagawa, Giappone, 1980).

Yuko Mohri - Decomposition, 2021-in corso - Veduta dell'installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2025 - Courtesy l'artista e Pirelli HangarBicocca, Milano - Foto Agostino Osio

La mostra “Entanglements”, realizzata in collaborazione con la Fundación Botín di Santander, dove sarà ospitata nella primavera del 2026, rappresenta la più grande mostra personale mai dedicata in Europa all'artista e offre un'occasione importante per esplorare l'evoluzione della sua ricerca e del suo linguaggio visivo. 
Mohri si è affermata sulla scena artistica giapponese all'inizio degli anni duemila con una pratica che intreccia arti visive e musica sperimentale, distinguendosi in seguito come una delle voci più innovative della scena artistica internazionale.

Yuko Mohri - You Locked Me Up in a Grave, You Owe Me at Least the Peace of a Grave, 2018 - Veduta dell'installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2025 - Courtesy l'artista e Pirelli HangarBicocca, Milano - Foto Agostino Osio

Le sue complesse installazioni cinetiche creano un ambiente dove la relazione tra oggetti, spazio e pubblico si trasforma in un uno spazio immersivo, in continuo movimento e trasformazione. Fenomeni naturali spesso impercettibili come l'umidità, il calore, la gravità e il magnetismo plasmano le sue composizioni dando vita ad un ensemble teatrale fatto di suoni, movimenti e vibrazioni. Fortemente influenzata dall'approccio sperimentale di artisti come John Cage ed Erik Satie, Mohri non tratta il suono esclusivamente in termini musicali, ma come fenomeno diffuso: il suo lavora ci trasporta in una dimensione che invita all'ascolto ampliato, verso una sensibilità acustica che supera la dicotomia tra armonia e dissonanza. Mediante opere come I/O (2011-in corso), Magnetic Organ (2004-in corso) e Flutter (2018/2025), Mohri stimola il visitatore ad ampliare i sensi e la percezione, evidenziando l'interdipendenza che ci lega al mondo circostante ed invitando ad un ascolto più sottile: un esercizio di attenzione che si fa urgente nel tempo presente. Il titolo della mostra in Pirelli HangarBicocca “Entanglements” riflette proprio questo approccio: evoca legami invisibili e interazioni complesse, esplorando come ogni elemento faccia parte di un sistema interconnesso, una rete di relazioni in continua evoluzione. 

Yuko Mohri - “Entanglements” - Veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2025 - Courtesy l'artista e Pirelli HangarBicocca, Milano - Foto Agostino Osio

Da sempre affascinata ad un approccio fai-da-te, Mohri costituisce i suoi dispositivi con materiali comuni, spesso di recupero, attraverso assemblaggi provvisori che evocano l'ingegno artigianale e la sperimentazione autodidatta. Le sue opere diventano perciò un'ode alla precarietà e alla resilienza creativa, nel quale la riparazione diventa gesto artistico e politico. Ne è un esempio Moré Moré (Leaky): Variations (Flow#1. Flow#2, Flow#3) (2018), che prende spunto proprio dalle riparazioni improvvisate che si trovano nelle linee della metropolitana di Tokyo, realizzate dai funzionari delle stazioni in risposta alle perdite d'acque che spesso colpiscono l'infrastruttura della capitale giapponese. Questa inclinazione all'amatoriale permette all'artista di amplificare il senso di mutevolezza insito nelle proprie opere: errori, situazioni imprevedibili e cambiamenti atmosferici prendono la scena, rendendo il suo lavoro un tutt'uno con lo spazio che lo ospita. Ogni sua mostra si presenta come unica e irripetibile, tutte le installazioni che abitano lo spazio dello Shed si adattano in qualche modo all'ambiente circostante. Sono proprio le caratteristiche atmosferiche di un determinato luogo ad influenzare e rendere così singolare l'opera Decomposition (2021-in corso). In essa, la lenta decomposizione della frutta, captata in tempo reale tramite elettrodi, genera effetti visivi e sonori in costante evoluzione. Oltre alle opere già citate, all'interno di “Entanglements” Yuko Mohri presenta Piano Solo: Belle-Île (2024), tramite cui converte suoni ambientali in una composizione musicale suonata da un piano automatizzato, e l'opera You Locked Me Up in a Grave, You Owe Me at Least the Peace of a Grave (2018) che invece celebra il concetto di rivoluzione, nella sua declinazione politica e astrale.

Mohri ha concepito lo spazio come una presenza vivente, immergendosi nei suoi ritmi e dando forma a una coreografia ricca di stratificazioni, capace di riorientare la nostra attenzione verso le architetture invisibili che strutturano la vita contemporanea. 

Yuko Mohri - “Entanglements” - Veduta della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2025 - Courtesy l'artista e Pirelli HangarBicocca, Milano - Foto Agostino Osio