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L'esperienza del turismo slow, ma a cinque stelle

Unire cicloturismo e hotellerie di lusso è possibile: la partnership tra Cycl-e around - il servizio di noleggio di e-bike sviluppato da Pirelli - e la dimora Borgo San Felice ne è la prova. A distanza di quattro anni dal lancio del progetto, ne abbiamo parlato con Danilo Guerrini, presidente della delegazione italiana di Relais & Châteaux

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«Un progetto organico, completo, in grado di sposare perfettamente le esigenze del fruitore finale». Danilo Guerrini, definisce così Cycl-e around, il servizio di sharing di biciclette a pedalata assistita targato Pirelli. Il gruppo ha deciso infatti di investire sulla cosiddetta micro-mobilità – spostamenti e percorsi contenuti, effettuati con mezzi di trasporto alternativi a quelli più pesanti – a partire dal 2019, mettendo a disposizione di hotel e aziende la propria flotta di e-bike. Per le strutture di hotellerie che scelgono di adottare questa offerta – Borgo San Felice, Il Borro a San Giustino Valdarno e Il Falconiere a Cortona figurano tra le dimore Relais & Châteaux con cui Pirelli ha avviato una collaborazione in tal senso – Cycl-e around include, oltre alle singole biciclette elettriche, una piattaforma digitale dedicata alla gestione delle prenotazioni, un programma di manutenzione ordinaria dei veicoli a seconda del numero di utilizzi e la possibilità di richiedere interventi straordinari in caso di necessità. Sono poi previste sessioni di formazione circa l'impiego della piattaforma e la comunicazione dell'attività per il personale incaricato. Agli ospiti viene invece richiesto di scaricare un'apposita app per individuare e scegliere l'itinerario più adatto da percorrere. Cycl-e around si qualifica quindi come un'esperienza di mobilità differente, che unisce attenzione alla sostenibilità e valorizzazione del territorio, con uno sguardo al benessere individuale.

Quali sono, secondo lei, le ragioni che hanno spinto alcune delle dimore Relais & Châteaux ad adottare questo tipo di servizio?

«Come Borgo San Felice abbiamo scelto di aderire a Cycl-e around fin da subito, integrandolo nei nostri servizi dal suo primo anno di attività. Ad averci convinto sono state la completezza del progetto, la sua capacità di rispondere alle emergenti necessità delle dimore – soprattutto di quelle localizzate in territori particolari come la collina o la montagna – e il grado di coinvolgimento del personale preposto. Attraverso l'e-bike, l'ospite può viaggiare in maniera sostenibile: si immerge completamente nell'ambiente che lo circonda, scoprendolo con un ritmo adatto».

Qual è il profilo del cliente che usufruisce di questo servizio?

«Se inizialmente ci si aspettava che le biciclette venissero utilizzate solamente da clienti già esperti, appassionati di ciclismo e interessati agli itinerari che il territorio antistante il Borgo offre, con il tempo il bacino di utenti si è notevolmente allargato. Le diverse tipologie di e-bike – tutte a pedalata assistita – che con Cycl-e around possiamo offrire si adattano alle capacità di chiunque, permettendo a tutti di conoscere le nostre zone. È importante però illustrare il corretto utilizzo del mezzo, informando l'ospite delle varie strade che potrà incontrare lungo il percorso scelto».

Secondo i dati contenuti nel terzo Rapporto Nazionale sul Cicloturismo, nel 2022 i cicloturisti in Italia hanno rappresentato il 4% circa del totale: che ruolo possono svolgere le dimore Relais & Châteaux per rispondere a questi clienti e in che modo anticipare le loro esigenze?

«Per sviluppare questa tipologia di turismo è necessario fare sistema, creando una rete di attori tutti interessati a aumentare questa percentuale. Le strutture di soggiorno stesse possono diventare promotrici di questa vacanza che definirei attiva, collaborando con le amministrazioni locali per individuare gli itinerari più adatti: è quello che facciamo come Borgo San Felice con il comune di Castelnuovo Berardenga. Bisogna creare poi percorsi sicuri, ad hoc per le due ruote, offrendo assistenza continua e educando la popolazione al tema della mobilità sostenibile, senza dimenticare la dimensione digitale. App, piattaforme e una connessione costante sono elementi imprescindibili».

In che modo la pandemia e il nuovo modo di prendersi cura di sé stanno cambiando le esigenze di viaggio?

«La tendenza sembra essere quella del ritorno a esperienze e attività semplici, autentiche, legate al territorio di soggiorno e magari un po' dimenticate. L'ospite tende a guardare al passato, allo stile di vita – in questo caso di vacanza – degli anni '60 e '70, cercando di vivere momenti intensi in maniera totalizzante. Complici gli ultimi anni vissuti, i clienti ricercano attivamente la relazione umana, vogliono sentirsi visti e ascoltati. Si è tornati anche a viaggiare in famiglia, unendo a volte tre generazioni – nonni, genitori e figli. Ci si concede del tempo assieme, condividendo abitudini – come quella della bicicletta».

Cycl-e around permette di intersecare temi come sostenibilità, salute e territorio: come si possono promuovere partnership di questo genere a livello nazionale?

«I soggetti coinvolti devono essere convinti della bontà e dell'efficacia di progetti di questo tipo, impegnandosi nella creazione di un vero e proprio movimento, in grado di diventare collettivo, virale. Credo che strutture come Borgo San Felice abbiano una sorta di responsabilità nei confronti di queste iniziative: dobbiamo parlarne, condividere buone pratiche – come quelle presenti negli stati nordeuropei – e provare nuove esperienze, ascoltando i nostri ospiti. Molto spesso, infatti, sono loro a offrire soluzioni semplici a problemi all'apparenza complessi».