Arte e cultura

Il Libro possibile come antidoto

Sabato 7 luglio si è chiusa la diciassettesima edizione del festival, una quattro giorni di talk, approfondimenti e presentazioni in una città magica: Polignano a Mare

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Una città che sembra una cartolina, migliaia di persone interessate a sentire parlare di cultura, di attualità, di libri e di giornalismo. Tantissimi pronti anche a sorridere e a incontrare quelli che durante i mesi invernali (e non solo) sono la compagnia quotidiana: gli autori dei tantissimi libri che sono stati presentati durante i quattro giorni del festival “Il Libro possibile”. Se per Polignano a Mare era la diciassettesima edizione, per Pirelli come sponsor era la prima. E respirare questa energia, questa positività nelle piazze e nei tanti palchi sparsi per la città è stata una vera e propria iniezione di ottimismo. In un momento come questo, infatti, vedere che tantissime persone vedono nel libro e nella cultura un passatempo ma anche una lente per interpretare il reale e i suoi coni d'ombra, è stato un'ulteriore dimostrazione che questa società ha meno paura di quanto molto spesso si legge nei giornali o si sente dire alla televisione. È proprio su questo tema che Pirelli ha deciso di interpellare i tanti autori, giornalisti, scrittori, che si sono avvicendati nella città pugliese. Che ruolo ha il libro? Che ruolo può avere la cultura in un periodo votato alla tecnologia e in un prossimo futuro dove il digitale sembra prenderà il sopravvento? 

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Il Premio Strega Paolo Giordano vede nel libro l'unica possibilità di attraversare il presente con un senso, il musicista Ghemon una bussola, ed Erri de Luca lo vede come strumento per essere meno contemporanei. La più giovane del cartellone, la youtuber quindicenne Iris Ferrari, nata in piena era digitale, è convinta che il web sia un ottimo modo per avvicinare i giovani ai libri. Diego de Silva nel libro ci vede un modo per misurare la propria intelligenza con quella di qualcun altro. E poi ci sono la resistenza umana di Giancarlo De Cataldo e il divertimento di Maurizio Di Giovanni. La lentezza di Giuseppe Cruciani e i valori socialmente positivi che il libro trasmette secondo Oscar Farinetti.

Leggeremo ancora, dunque? Passeggiando tra i vicoletti lastricati di marmo di Polignano la risposta che viene da darsi è sì. Sicuramente sì.