Elettriche

Il 2020 sarà l'anno del decollo delle auto elettriche?

La maggior parte delle persone riconosce la necessità di spostarsi utilizzando le auto elettriche, ma la domanda è: quando? Le nuove regole potrebbero essere decisive

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Nel passaggio verso l'elettrico sembra quasi che i produttori di automobili e i consumatori aspettino vicendevolmente chi farà la prima mossa. I produttori discutono, ormai da anni, animatamente di veicoli elettrici, promettendo la trasformazione delle proprie flotte, mentre sull'altro fronte sono pochi i consumatori che hanno deciso di comprare un'auto elettrica, soprattutto se si considerano le problematiche relative a costi e ricarica.

Il 2019 è stato forse un anno cruciale, con una crescente attenzione verso i cambiamenti climatici personificata dall'attivista svedese Greta Thunberg e ribadita dalle drammatiche immagini degli incendi che hanno colpito la costa orientale australiana.

Oggi c'è la sensazione che le persone cerchino reali alternative per salvare il pianeta, che si tratti di ridurre i viaggi aerei o di riciclare i vecchi abiti divenendo parte attiva del cambiamento. E, a questo proposito, le auto elettriche sono importanti in quanto sono meno inquinanti e generano meno rumore.

Il ritmo del cambiamento

Nonostante ciò, se visitate diverse concessionarie di automobili a Londra, alla ricerca di un'auto elettrica, vi renderete presto conto che l'offerta è piuttosto lacunosa. Una concessionaria promette la disponibilità dell'ultimo SUV ibrido plug-in, ma solamente nei colori nero e rosso. Un'altra comunica una lista di attesa di 12 mesi. Infine, una terza concessionaria dichiara di non avere neppure un'auto ibrida in vendita.

Spinti dalla Federazione europea per il trasporto e l'ambiente che prevede che il numero di modelli di auto elettriche a disposizione del mercato europeo passi dai 60 della fine del 2018 a 214 entro il 2021, i produttori di automobili potrebbero trovarsi a dovere stare al passo con la transizione all'elettrico. Soprattutto ora che le autovetture ibride ed elettriche hanno raggiunto il 9,4 percento delle vendite nell'Unione Europea nel terzo trimestre del 2019.

Dietro al cambiamento dei comportamenti dei consumatori ci sono di fatto una miriade di regolamenti che daranno il ritmo alla transizione.

L'azione è necessaria

L'aumento delle imposte e i divieti di circolazione nei centri di città quali Parigi e Madrid hanno ridotto le vendite di veicoli diesel da quando i governi hanno capito che il loro utilizzo nelle aree urbane è deleterio. Nel terzo trimestre del 2019 le vendite di veicoli diesel ha rappresentato meno del 30 percento del numero totale di automobili vendute nell'Unione Europea, con una diminuzione del 14 percento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. 

Nel frattempo diversi Paesi hanno stabilito la data dalla quale la vendita di automobili con motori a combustione interna sarà vietata. In Israele tale data è il 2030 e in Cina il 2040.

E a partire da quest'anno anche i regolamenti UE danno una possibilità concreta per promuovere il cambiamento imponendo rigorosi controlli sulle emissioni prodotte dalle automobili e dai furgoni, con l'obiettivo di portare in strada sempre più veicoli ecologici, soprattutto elettrici.

Con un'introduzione graduale entro il 2021, l'obiettivo di emissioni medie nell'UE per tutte le nuove automobili vendute sarà pari a 95 g di CO2 a chilometro, rispetto al target di 130 g di CO2/km, in vigore dal 2015.

Definire lo standard

Uno dei vantaggi potenziali dei regolamenti sulle emissioni nell'UE è lo stimolo per gli altri paesi a fare altrettanto. L'India, ad esempio, ha adottato gli stessi obiettivi dell'UE in materia di inquinamento. 

I produttori di automobili si adoperano per rispettare tali limitazioni e possono incorrere in sanzioni del valore di decine di miliardi di euro, nel caso non lo facciano. Sono molti tuttavia i segnali secondo i quali si stanno organizzando per vendere un maggior numero di auto elettriche.