Quando Sølve Sundsbø ha saputo di essere stato scelto per fotografare il 52° Calendario Pirelli, la sua prima sensazione è stata un insieme di emozioni “entuasiasta, certo, ma allo stesso tempo terrorizzato”.
Nato in Norvegia, Sølve Sundsbø vive e lavora a Londra come fotografo di moda e regista. Le sue immagini fantastiche e il suo approccio radicale lo hanno reso noto, ha raccontato di sentirsi entusiasmato da tutte le possibilità di esprimere la propria creatività e contemporaneamente spaventato dall'idea di entrare nel pantheon dei grandi fotografi che lo hanno preceduto.
“Essere scelti è una sensazione simile a quella di vincere un riconoscimento. Poi, nel realizzare il Calendario, lo devi conquistare.”
Con dei predecessori come Norman Parkinson, Herb Ritts, Helmut Newton e Annie Leibovitz, Sundsbø considera il Calendario Pirelli “un'icona culturale” nel mondo della fotografia. “È una celebrazione della creatività e della personalità artistica” ha raccontato. “Uno spazio dove le limitazioni sono minime e puoi ampliare il tuo storytelling, approfondirlo”.

Trasformare la realtà
Sundsbø è noto per la sua versatilità e ha spesso scelto di sperimentare tecnologie all'avanguardia come lo scanning 3D, accostandole e tecniche più tradizionali come il ritocco dipinto a mano nelle sue opere. “Il mio lavoro in quanto fotografo è di trasformare la realtà in modo da raccontare ciò che voglio” ha detto in un'intervista a Vogue Italia nel 2013.
Nel corso della sua carriera ha scattato per numerosi ed importanti brand del fashion e della moda, e la sua ampia produzione per le riviste di settore include la realizzazione di copertine e servizi editoriali per Harper's Bazaar Italia, i-D, Love, Numéro, Perfect, Re-Edition, The Face, V, Vogue italia e W. Fra le personalità che ha fotografato appaiono professionisti quali Tilda Swinton, Brad Pitt e George Clooney (GQ), Zendaya e Cate Blanchett.
Sundsbø è nato nel 1970, e il suo interesse per la fotografia è maturato mentre lavorava in un negozio di sci in Norvegia, dove ha avuto accesso a delle registrazioni di piste sciistiche su dei nastri VHS. “Lo sci è un ambito interessante per la fotografia: è come partire da una tela bianca” ha raccontato a Vogue Italia nel 2018. “Hai davanti uno sfondo bianco da riempire”. Il suo paese d'origine continua a ispirarlo, e nel suo lavoro si notano spesso rimandi all'estetica pulita e naturale norvegese.
Infrangere le regole
“Non sono sicuro di avere un mio stile” aggiunge. “Il mio approccio è fondato sulla curiosità. La curiosità invita all'esplorazione e libera l'immaginazione. Grazie alla curiosità puoi trasformare le cose in qualcosa di straordinario e coinvolgente. Mi piace pensare a questo processo come all'apertura di una finestra o una porta su un mondo che non avevi ancora visto fino ad ora”.
Approccio visionario
Sundsbø è famoso per aver innovato il linguaggio della fotografia di moda. I suoi scatti fuori dal comune spesso sembrano ritoccati digitalmente anche quando non lo sono. Ma anche le nuove tecnologie sono parte del suo approccio.
Alla fine degli anni '90 Dazed & Confused gli ha chiesto di produrre qualcosa che avesse “un'impronta tecnologica” e ha creato il ritratto di una modella usando uno scanner 3D. L'immagine risultante è un volto privo della parte alta della testa e con delle schegge che uscivano dalla nuca, e questa foto è stata poi usata per la cover dell'album dei Coldplay del 2002, A Rush of Blood to the Head.
Nel 2011 gli è stata commissionata la realizzazione del catalogo della mostra di Alexander McQueen: Savage Beauty al Metropolitan Museum of Art di New York che celebrava il lavoro dello stilista scomparso. Il concept è stato scattare gli abiti indossati dai modelli e poi farli apparire come manichini, coprendo i loro corpi con una vernice acrilica color alabastro e rimuovendo o sostituendo digitalmente le loro teste con teste finte attraverso un lungo lavoro di ritocco.
Nel mondo del cinema, il film di Sundsbø del 2010 realizzato per il New York Times si intitolava 14 Actors Acting, e vedeva la partecipazione - tra gli altri - di attori come Natalie Portman, Jennifer Lawrence e Javier Bardemè stato premiato con un Emmy Award. Nel 2012 ha collaborato con il magazine W per la realizzazione di un'installazione video muti-schermo alta oltre 15 metri, intitolata The Ever Changing Face of Beauty, presentata durante la New York Fashion Week.
Creare un mondo
Per quanto riguarda il Calendario, Sundsbø deve ancora annunciare il suo concept ma ha già dato qualche suggestione rispetto ai suoi pensieri: “Mi piacerebbe riuscire a rappresentare un mondo visivamente inaspettato” racconta. “Un mondo capace di fermarsi e connettersi con lo spettatore a livello emotivo”
“Abbiamo costruito una squadra straordinaria e un cast incredibile. Non vedo l'ora di realizzarlo, per creare insieme questo mondo”