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30 anni di Internet

Era il 30 aprile di 30 anni fa quando il nostro Paese si collegò ad Arpanet, grazie al lavoro di Stefano Trumpy, Luciano Lenzini e Antonio Blasco Bonito al Cnuce di Pisa. Era l'inizio di una rivoluzione "che allora non potevamo comprendere"

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Il 30 aprile 1986 l'Italia si è collegata per la prima volta ad Internet.
Nell'aprile del 2016, in quel di Pisa, si è tenuto il trentennale (Internet Day) di un evento che ha cambiato e sta cambiando le vite di tutti noi nel Belpaese.

30 anni di Internet 1
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Perché proprio a Pisa? Perché proprio dalla città della torre pendente è partito, 30 anni fa, il primo segnale Internet della penisola, diretto a Roaring Creek, in Pennsylvania, e veicolato sulla rete dai satelliti del Telespazio in Abruzzo. Gli artefici di questo primo collegamento, un grande passo tecnologico per il nostro paese, furono Stefano Trumpy, Luciano Lenzini e Antonio Blasco Bonito, rispettivamente direttore, ingegnere e tecnico del CNUCE (Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico) e considerati veri e propri ricercatori-pionieri dell'era digitale in Italia.
Ognuno di questi ostinati precursori tecnologici ebbe un ruolo ben preciso nella prima connessione ad internet della storia italiana. L'ingegnere Lenzini si occupava di definire le regole e configurare i gateway (dispositivi di rete che veicolano i pacchetti di dati verso l'esterno) per la trasmissione dei dati. Stefano Trumpy invece, si era impegnato nello stabilire l'orbita e il puntamento del satellite che avrebbe consentito, in maniera immediata, la trasmissione dei bit dall'Italia agli Stati Uniti d'America. Il tecnico Bonito infine, si occupò della fase finale, collegando i computer e premendo il bottone che proiettò l'Italia nella rete Arpanet, confluita in Internet a distanza di un anno.

La prima connessione ad Arpanet fu più una sorta di esperimento, consentita dagli USA ai tecnici del CNUCE in via del tutto eccezionale. Arpanet era ancora un sistema di reti non aperto a tutti, un progetto esclusivo degli addetti al settore, di organizzazioni militari e di poche università americane, e ancora privo di quella sostanza di libertà e democratizzazione per cui "ogni computer connesso alla rete è uguale all'altro e nessuna macchina è padrone del sistema di circolazione dei dati".

Stando ai fatti del 30 aprile 1986, l'Italia fu una delle prime nazioni ad affacciarsi sulla rete, visto che gli unici backbone (le dorsali di rete, ossia collegamenti ad alta velocità di trasmissione e capacità tra due server o router per lo smistamento delle informazioni) europei si trovavano, all'epoca, in Norvegia, Germania Ovest e Regno Unito. Un vantaggio, rispetto ad altri paesi, che testimonia quanto l'Italia sia stata in prima linea dal punto di vista tecnologico, al pari di altre grandi potenze mondiali, negli anni decisivi della nascita di internet, ma che, allo stato attuale della scarsa diffusione sul territorio di infrastrutture di connessione e collegamento di ultima generazione (fibra ottica), ci fa capire come quel vantaggio sia stato in gran parte vanificato e come ci sia bisogno di politiche di innovazione e nuove normative (policy sicurezza in special modo), per sfruttare al meglio ciò che la rete è in grado di offrire.

30 anni di Internet 2
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Partendo proprio dall'anno 1986, vediamo le principali tappe evolutive della rete; quelle che l'hanno portata ad essere, in Italia e nel mondo, ciò che è oggi.

•    Nel 1986, anno dell'esordio italiano su Arpanet, nascono le prime bacheche telematiche, in inglese Bullettin Board System (BBS), le prime vere community online della storia, sebbene frequentate da pochissime persone.

•    Il 1987 è l'anno dell'arrivo di nuovi suffissi nazionali. Dopo i .com, .org, .us, .uk (1985) vengono lanciati i .it, .ca, .dk e molti altri. A fine anno inoltre, più precisamente il 23 dicembre, viene registrato il primo dominio con il suffisso .it, che indica la denominazione geografica dell'Italia online: si tratta di "cnr.it", il sito del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

•    1990: aumentano i servizi offerti per la rete. Nascono i primi provider (aziende fornitrici di servizi specialistici per la rete): Agorà, Mc-Link e Galactica, ma presto se ne aggiungeranno molti altri. Tra i primi servizi garantiti agli utenti, ci sono posta elettronica e reti usenet, ossia un sistema condiviso (sharing system) di messaggi che provengono da tutto il mondo in un formato standard, una sorta di comunità mondiale di bacheche elettroniche caratterizzate da singoli messaggi, ciascuno dei quali era letto e condiviso da molti utenti. I messaggi venivano organizzati in gruppi di argomenti o "Newsgroup" per garantire una migliore fruibilità del servizio da parte di persone in tutto il mondo.

•    Il 1991 è l'anno della nascita del World Wide Web (rete di grandezza mondiale) grazie all'intuizione di Tim Berners-Lee, un ricercatore del CERN. Il primo sito web della storia, consultabile grazie al primo browser sviluppato per l'occasione (chiamato proprio WorldWideWeb) e disponibile solo su sistema operativo Next, è online (http://info.cern.ch/hypertext/WWW/TheProject.html) e da quel momento la tecnologia ideata e sviluppata da Berners-Lee vede un veloce e ampio successo. Nasce l'"era del Web", uno spazio elettronico e digitale aperto a tutti e destinato alla pubblicazione di contenuti multimediali (testi, immagini, audio, video, ipertesti, ipermedia, ecc.), nonché uno strumento per implementare particolari servizi come ad esempio il download di software (programmi, dati, applicazioni, videogiochi), l'acquisto di beni e servizi e tanto altro ancora. Ciò che ha reso l'intuizione di Berners-Lee una scoperta rivoluzionaria è stata la definizione di un particolare protocollo di comunicazione che permette ai nodi (i singoli computer sulla rete) di essere collegati tramite i cosiddetti link (collegamenti ipertestuali), formando in questo modo un enorme ipertesto, e a qualunque utente di rendere disponibili contenuti e servizi in maniera autonoma.

•    1992: nei dizionari italiani compare la parola "internet", segno della rivoluzione che sta avvenendo.

•    1993: il primo sito web italiano è online, si tratta di crs4.it del Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna. Nello stesso anno nasce anche Telecom on line.
Le istituzioni iniziano a percepire le potenzialità del mezzo e la facilità con cui sarebbe possibile infrangere la legge; per questo motivo vengono introdotti nel codice italiano, con la legge 547, una serie di reati informatici, tra cui la frode informatica.

•    1994: nasce la prima chat interattiva italiana, C6 multichat. La Guardia di Finanza scova un giro di pirateria informatica tra i membri di BBS italiane e dà il via all'operazione "italian crackdown".

•    Nel 1995 nasce Amazon.com, il più grande portale di e-commerce nel mondo (inizialmente vendeva solo libri), che attualmente vanta versioni localizzate in tutto il mondo, Italia compresa. Nasce anche lol.it (Italia on line), un servizio di posta elettronica che esordì con 115 mila utenti attivi.

•    Il 1996 è ricordato per la nascita di alcuni capisaldi della rete italiana: Arianna, il primo motore di ricerca made in Italy e Virgilio, la prima directory (insieme di dati organizzati in categorie, ad esempio news, video, immagini, gallerie ecc.) pubblicata nel nostro paese.

•    1997: il 14 gennaio nasce anche il sito dedicato ad un noto quotidiano, LaRepubblica.it, ma il 1997 è un anno storico per la nascita di Google, il motore di ricerca destinato a cambiare internet e la vita delle persone in tutto il mondo.

•    Nel 1999 viene pubblicato il primo sito basato su tecnologia di file sharing di massa, Napster. Nasce anche Kataweb, altro portale di servizi online destinato ad offrire modelli di comunicazione innovativi tecnologicamente avanzati.

•    2000: Fastweb investe nel nostro paese, portando la fibra ottica e dando un forte impulso allo sviluppo di massa della banda larga; Ebay arriva in Italia dopo 6 anni dalla sua fondazione e, a fine anno, nasce AlterVista, una piattaforma web il cui fondatore, uno studente del politecnico di Torino, ebbe l'idea di offrire a chiunque uno spazio sul web dove pubblicare i propri contenuti: a costo zero e con la possibilità di guadagnare, grazie alla pubblicità, con il proprio traffico web.

•    2001: altra pietra miliare nella storia del web è Wikipedia, che sbarca in Italia proprio in quest'anno. L'enciclopedia libera e gratuita e realizzata dagli utenti di tutto il mondo, riceve l'indirizzo it.wikipedia.com.

•    2002: lanciato il primo set di licenze Creative Commons, caposaldo del diritto d'autore sul web.

•    2003: boom del web in Italia. Le pagine del portale LaRepubblica.it vengono visitate un miliardo di volte in tutto l'anno.

•    Il 4 febbraio del 2004 un informatico statunitense, Mark Zuckerberg, lancia il più famoso (ad oggi) social network del mondo, Facebook. E' l'inizio di una nuova era del web, anche se ci vorranno alcuni anni e l'esplosione del mobile computing prima che il fenomeno social impazzi nella vita delle persone.

•    Il 2005 è da ricordare per la messa on line di YouTube. Inoltre, Wikipedia raggiunge le prime 100 mila voci sul portale italiano.

•    2006: nasce un altro pilastro del mondo social: Twitter.

•    2007: per la prima volta sono 20 milioni gli utenti italiani che accedono alla rete.

•    2008: boom di iscritti a Facebook in Italia: rispetto al 2007 gli utenti che accedono alla piattaforma per la prima volta crescono del 1.000 per cento.

•    Anche nel 2009 Facebook raggiunge importanti traguardi nel Belpaese, con 11 milioni di utenti attivi sulla piattaforma. Per questo motivo Mark Zuckerberg decide di aprire una sede in Italia.

•    Nel 2011 la maggior parte del popolo italiano, quindi più del 50%, accede ad internet. E' un risultato storico.

•    2012: Papa Ratzinger pubblica il suo primo Tweet e i social in generale diventano grandi strumenti di comunicazione, fondamentali per analizzare e gestire anche grandi eventi, così come disgrazie (si pensi agli aiuti organizzati durante i terremoti o gli attentati).

•    2013: Wikipedia Italia raggiunge la milionesima voce e viene lanciato il principale servizio di streaming musicale nel mondo, Spotify.

•    2016: i siti con suffisso .it sono quasi 3 milioni, 32 milioni di italiani usano internet almeno una volta a settimana e 27 milioni si collegano a Facebook ogni mese.

La breve, ma intensa, storia di internet in Italia è costellata da numerosi episodi, impossibili da elencare tutti in una semplice timeline, che ha un compito meramente riassuntivo. D'altronde il web di oggi è uno strumento talmente complesso che definire dei percorsi evolutivi ben precisi e capire perfettamente in che direzione si sviluppa risulta molto difficile.

Nell'ultimo Internet Festival alcuni esperti hanno riflettuto su come internet, di pari passo con le nuove tecnologie, abbia contribuito a trasformare letteralmente la vita delle persone.
Da quando è stato effettuato il passaggio all'adsl nel nostro paese, con l'abbandono degli storici modem 56k e un relativo aumento della velocità delle connessioni, e da quando, nel 2007 ha visto la luce l'iPhone, il primo vero telefono smart, il web ha iniziato a recitare un ruolo di primo piano in tutti gli ambiti della vita umana.

In Italia internet ha avuto un effetto dirompente soprattutto sul mondo dell'informazione, della stampa e dell'intrattenimento, costringendo numerose imprese a modificare i propri business plan e contribuendo alla crescita e alla rapida evoluzione di interi settori basati sul digitale prima inesistenti. Il proliferare di blog, siti di live news online e il successo delle piattaforme social, hanno costretto le principali testate giornalistiche ad adeguarsi e ad offrire un nuovo tipo di esperienza di navigazione e fruizione di contenuti.

Anche il mondo dell'intrattenimento, musica e cinema in primis, ha subito un vero e proprio sconvolgimento e ribaltamento di quei capisaldi che sembravano inattaccabili fino a pochi anni fa. Le major discografiche hanno dovuto cedere il passo e il pieno controllo della distribuzione alle aziende in grado di offrire i moderni servizi di musica in streaming, i vari Spotify, Pandora, Apple Music e tanti altri, in base ai quali basta collegarsi online con un PC, uno smartphone o un tablet per avere a disposizione praticamente l'intera libreria musicale mondiale. Stesso discorso per il cinema, che grazie allo streaming online, una delle attività più diffuse sul web e con enormi potenzialità economiche per il futuro, permette di visualizzare contenuti on demand in qualunque momento l'utente desideri.