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Anteprima Gran Premio di Corea: Mokpo, 3-6 ottobre 2013

GLI PNEUMATICI P ZERO MEDIUM E SUPERSOFT APRONO LE STRATEGIE IN COREA

Milano, 30 settembre 2013 – Proprio come sotto le luci di Singapore, anche per il Gran premio di Corea scenderanno in pista il P Zero White medium ed il P Zero Red supersoft.

Quello di Mokpo è, però, un circuito molto particolare, che alterna curve veloci a sezioni più lente e tecniche. Inaugurato nel 2010, il tracciato di 5.615 chilometri è uno dei pochi su cui si gira in senso antiorario: peculiarità che non incide in alcun modo sulle gomme, ma che potrebbe rappresentare una fonte di tensione per i muscoli del collo dei piloti. Usata raramente al di fuori del Gran premio, questa pista tende a evolvere notevolmente nel corso del weekend. Inoltre, trovandosi vicino all’equatore, è molto elevato il rischio di pioggia.

La combinazione medium e supersoft, utilizzata per la quarta volta quest’anno, è stata scelta per massimizzare la velocità in qualifica e, allo stesso tempo, per garantire una buona durata in gara, offrendo molte opportunità di strategia.

Paul Hembery: “Per il Gran premio di Corea quest’anno abbiamo scelto una combinazione di mescole diversa da quella della passata stagione, quando su questo circuito optammo per soft e supersoft.
Ci aspettiamo una differenza significativa nel tempo sul giro tra le due mescole scelte, come è stato a Singapore, e questo aiuterà i Team ad elaborare differenti strategie per guadagnare posizioni in pista.
La Corea rappresenta un mix molto impegnativo: alterna curve veloci a tratti più lenti, e presenta il più elevato impegno per le gomme supersoft in termini di energia laterale di tutti gli altri circuiti, quindi la gestione delle gomme sarà ancora una volta molto importante.
In particolare, il lavoro svolto nelle prove libere, quando si valutano i livelli di usura e degrado per ogni mescola con differenti carichi di benzina, sarà molto indicativo in quanto è li che va cercata la chiave per una strategia corretta. A Singapore abbiamo visto che differenza può fare avere la giusta strategia, e anche se in Corea le probabilità di ingresso della safety car sono più ridotte, le squadre dovranno comunque adottare strategie flessibili, ora che il Campionato è entrato nella sua fase finale”.

Jean Alesi: “Non ho mai gareggiato sul circuito coreano, ma ho sentito molti piloti parlarne bene. Questo è incoraggiante, perché inizialmente i circuiti di nuova generazione non erano molto amati; adesso invece la mentalità è cambiata ed anche i nuovi tracciati sono molto apprezzati.
Ciò che è interessante di questa gara è che la scelta degli pneumatici sarà la stessa di Singapore, gara molto bella. C’è stato un grande divario nei tempi sul giro tra le due mescole e alcuni piloti sono stati in grado di sfruttarlo a proprio vantaggio per costruire una buona strategia. L’altra cosa che abbiamo visto è stata la consistenza della gomma supersoft: anche se è la gomma più morbida della gamma è riuscita a completare stint abbastanza lunghi senza alcun drop-off in termini di prestazioni, quindi immagino che vedremo lo stesso in Corea.”

Il circuito dal punto di vista delle gomme:

Le caratteristiche più importanti di questo tracciato da un punto di vista delle gomme sono le curve veloci e le pesanti zone di frenata, che permettono alle monoposto di usare la loro massima potenza frenante (o, per essere precisi, decelerazione) di 5,2 g. Se si considera il trasferimento di peso, gli pneumatici anteriori sono sottoposti ad una forza verticale pari a 900 kg .

Oltre alle brusche frenate, sugli pneumatici si esercitano elevate forze laterali. Nelle curve 7 e 8, ad esempio, ci sono cambi di direzione a 270km/h. Si scarica, dunque, molta energia laterale sugli pneumatici, fino a picchi di 4.4g. I rapidi cambi di direzione richiedono la massima rigidità della struttura, che assicura precisione di guida e aiuta il pilota a tenere la traiettoria ideale.

Un altro settore importante è la sequenza di curve lente dalla 15 alla 17. I cordoli sollecitano la struttura e possono rendere critica la tenuta di strada: un problema che viene risolto attarverso gli elevati livelli di grip meccanico generati in particolare dalla gomma supersoft.

Ulteriori informazioni sul circuito coreano e sulle sfide che pone agli pneumatici sono disponibili in un video in animazione grafica, scaricabile dal seguente link: www.pirelli.com/f1pressarea

Note tecniche sugli pneumatici:

Il set-up aerodinamico adottato dalle squadre in Corea è molto simile a quello che si vede in Giappone, con livelli di carico aerodinamico medio-alti. Tuttavia, le richieste di trazione sono superiori rispetto al Giappone, quindi i Team utilizzano diverse mappature del motore per aiutare a scaricare a terra la potenza nelle curve lente.
Inoltre, su questo circuito è particolarmente sollecitata la gomma anteriore destra.

Il graining può essere un rischio qui, in particolare all’inizio del weekend quando c’è poco grip.

La maggior parte dei piloti lo scorso anno utilizzò una strategia a due soste. I primi 10 iniziarono la gara con gomme supersoft. Sebastian Vettel vinse il Gran premio dopo essere partito dalla seconda posizione in griglia.

La scelta degli pneumatici sinora:

  PZero Red PZero Yellow PZero White PZero Orange
Australia Supersoft   Medium  
Malesia     Medium Hard
Cina   Soft Medium  
Bahrain     Medium Hard
Spagna     Medium Hard
Monaco Supersoft Soft    
Canada Supersoft   Medium  
Gran Bretagna
    Medium Hard
Germania   Soft Medium  
Ungheria   Soft Medium  
Belgio     Medium Hard
Italia     Medium Hard
Singapore Supersoft   Medium  
Corea Supersoft   Medium  

Il Team F1 Pirelli : James Gresham, Logistic Manager

James ha inziato la sua carriera come ingegnere – imprinting che traspare dalla sua passione per tutte le cose meccaniche. Dopo gli studi a Birmingham è poi entrato nella March Engineering, dove ha ricoperto molti ruoli, dal direttore vendite al project manager.
Passato al mondo degli pneumatici, è entrato in Pirelli quando l’azienda ha iniziato la sua avventura in Formula Uno, nel 2011.
Come responsabile della logistica il suo compito è quello di garantire che gli pneumatici giusti siano  montati sulle vetture giuste, oltre a coordinare le persone necessarie a garantire che questo processo si svolga senza intoppi.
James lavora nel centro logistico di Pirelli, a Didcot, ma è quello che fa fuori dal lavoro ad essere davvero particolare: colleziona auto d’epoche, tra cui un triciclo del 1897 – una delle macchine da corse più antiche del mondo – e una De Dion Bouton 1901, acquistata dal nonno nel 1902 .
Nel 1990 è diventato, per la sesta volta, campione nazionale di vela e per tre volte ha vinto il prestigioso Cowes Regatta.
Come se non bastasse, è stato tra i volontari nel restauro di una ferrovia d’epoca nel nord del Galles. E’ sicuramente l’uomo con più hobby in Pirelli – e probabilmente in tutta la Formula Uno.

Altre notizie da Pirelli:

Maximilian Buhk è stato incoronato campione della serie Blancpain Endurance, dopo aver vinto la tappa finale in Germania, il Nurburgring 1000. Il tedesco era alla guida di una Mercedes SLS AMG GT3 equipaggiata con pneumatici Pirelli.
A questo successo, si aggiunge quello ottenuto la scorsa settimana da Sebastien Loeb nel penultimo round del Fia GT, in Navarra. Ovviamente, con gomme Pirelli.

Anche sul fronte rally sono arrivati successi per Pirelli. In Italia, il pluri-campione Paolo Andreucci ha vinto, con la sua Peugeot 207 S2000 gommata Pirelli, la famosa Targa Florio, in Sicilia. Mentre, Osian Pryce ha vinto il Trackrod Rally Yorkshire, la penultima tappa del  British Rally Championship, gommato Pirelli, alla guida di una Citroen DS3 R3T.